(Recensione di Esoteric Oppression dei The Moth Gatherer)
La musica è un po' come l'amore. O è una forma d'amore. Per quello le sensazioni che fanno provare certi dischi quando vengono ascoltati per la prima volta si assomigliano tantissimo con il primo incrocio di sguardi con una persona che ci fa provare quello che volgarmente viene chiamato un colpo di fulmine. E' la pelle d'oca, è quella sensazione che più si approfondisce quella conoscenza e più ci si rimane infatuato. Quello è l'effetto che fa un bel disco. Basta un secondo per farti capire che la sintonia è proprio la tua, basta un minuto per capire che lo riascolterai daccapo svariate volte, bastano due o tre brani per sapere che quel disco sta entrando a formare parte della tua persona colonna sonora per la vita. Vi auguro che queste emozioni non si spengano mai.
Mi sono bastati pochi secondi di ascolto di questo Esoteric Oppression per capire che avevo di fronte un disco che mi stava parlando all'anima, senza filtri, senza strade complesse, un link diretto tra la musica dei The Moth Gatherer e la mia anima. Sembra una cosa banale, semplice, che si vive diverse volte ma non è così. Per uno che, come me, alla fortuna di avere continuamente a che fare con dischi nuovi e che passa più tempo scoprendo musica nuova, piuttosto che fermarsi ad ascoltare delle cose "vecchie", non è semplice avere a che fare con lavori che fanno quest'effetto. Indubbiamente la domanda che sorge spontanea è come mai questo disco è riuscito ad avere quell'impatto su di me. Credo che la risposta si nasconda nell'insieme di elementi che convergono in queste registrazioni. E' come se lo zoccolo duro di questo lavoro fosse già profondamente ben riuscito ma tutto quello che viene aggiunto regalasse ancora maggiore profondità. Perché spesso sono i dettagli a fare la differenza e a denotare la genialità. Dettagli che hanno reso celebri certi dischi e che rimangono sempre presenti nella mente degli ascoltatori. Ecco, questo disco è stato costruito con quei dettagli, quelle cose che ti vanno dire, cavolo, che bello, che interessante, che originale.
Parlavo prima del fatto che Esoteric Oppression parte da un'idea chiara. A livello musicale quest'idea è la sua sonorità, a metà strada tra il post metal e lo sludge metal. Brani lunghi, intensi, sentiti che ricordano molto quello che viene fatto da band come i Cult of Luna. E già questa base sarebbe perfetta per garantire un disco rotondo, molto ben fatto. Ma sono i dettagli, o le aggiunte, quello che fa da questo disco un meraviglioso disco. Quello che viene fatto dai The Moth Gatherer è aggiungere tutta una parte elettronica che gioca con le regole del post rock creando delle vere e proprie atmosfere eteree, che portano l'ascoltatore a sognare e a perdersi in questi paesaggi densi, forse ostici ma profondamente interessanti. Perché la musica è il riflesso dell'anima, delle emozioni che custodiamo e che spesso vengono fuori così, con energia ma soprattutto con complessità. Le emozioni possono essere le stesse ma due persone diverse non le vivranno mai nello stesso identico modo. Questo è quello che c'insegna questo disco, quello è quello che ci dimostra. Ci fa capire che quel percorso personale tra le emozioni è fondamentale e sacrosanto, che nessuno dovrebbe sentire che il proprio dolore, o amore o qualsiasi altra emozione, è più importante da quello degli altri. Siamo individui, non abbiamo una mente comune ed è nostro e di nessun altro il nostro percorso emotivo.
Forse è anche quello ad avermi collegato così fortemente a questo disco. Avere la sensazione che quello che viene suonato in Esoteric Oppression sia una fedele rappresentazione del mio stato emotivo. Ma la musica che cos'altro fa oltre a darci l'impressione che sia stata create appositamente solo per ciascuno di noi? Ben poco ma quella è proprio la sua importanza fondamentale. Quella è la sua magia, il suo modo di salvarci da noi stessi e di capire che il viaggio dentro alle emozioni sia da affrontare sempre. Per quello ringrazio i The Moth Gatherer per avermi regalato un nuovo legame fondamentale con la musica che amo.
E' riduttivo presentarvi solo pochi brani da questo lavoro ma credo che farlo possa illuminarvi su quello che troverete dentro.
Scelgo The Drone Kingdom, brano d'apertura di questo disco. Brano che diventa intenso gradualmente, brano che sin dalle prime note riesce a trasportarci in un mondo unico, complesso, astrato ma interno. Meraviglioso. L'aggiunta dei fraseggi femminili regala ancora maggiore intensità e contrasti a una canzone che sarà, indubbiamente, uno dei miei favoriti di questo 2019.
La seconda scelta va a The Failure Design. Brano più diretto e crudo dell'anteriore ma che continua a lavorare su quella dualità metal/elettronica veramente fondamentale. Quello che viene dipinto con la musica è un paesaggio che potrebbe sembrare sconosciuto, inesplorato ma forse, o senza il forse, è una fotografia del nostro io più intimo. Un invito a capire chi siamo veramente.
Anche se siamo soltanto a febbraio mi è molto chiaro che Esoteric Oppression farà parte del mio personale elenco di dischi migliori di questo 2019. Sarà così perché la sua capacità di creare un legame con quel che sono, quel che amo nella musica e quello che vivo in questi giorni, è qualcosa che viene fuori solo di rado. I The Moth Gatherer ci sono riusciti grazie alla loro sensibilità, al loro modo di costruire delle architetture sonore che non sono altro che il nostro io interiore messo a nudo. Sublime.
Voto 9/10
The Moth Gatherer - Esoteric Oppression
Agonia Records
Uscita 22.02.2019