(Recensione di Sangue Cássia dei Sinistro)
Musica ed antropologia si mescolano molto spesso andando oltre a quello che può essere una lettura più folkloristica di come un determinato genere sia nato e cresciuto in simbiosi con un gruppo etnico e sociale. Questo non è un blog dotto e non pretendo che lo sia, perché non ho le competenze per farlo, ma se c'è qualcosa che m'interessa maggiormente è quel punto dove queste caratteristiche s'intrecciano e si mescolano con dei generi più "globali". M'interessa perché quelle creature miste sono quelle più interessanti ed innovatrici.
Il terzo LP dei portoghesi Sinistro è un'opera molto fedele di quello che significa mettere insieme le radici musicali della propria terra ed i gusti musicali, quello che ci fa vibrare musicalmente. Intitolato Sangue Cássia sarebbe molto semplice lasciarsi portare per le prime considerazioni che saltano subito alla vista. Per esempio l'aspetto linguistico con la scelta della band di cantare in portoghese. Queste scelte, dal mio punto di vista, hanno sempre un'importanza che trascende un aspetto prettamente comunicativo. Non si tratta soltanto di riuscir ad esprimere al meglio le idee che ci sono dietro senza andar a perdere delle sfumature traducendo da una lingua ad un'altra. E' anche un aspetto di musicalità, della lingua che diventa uno strumento musicale. Questo disco, se fosse stato cantato in inglese avrebbe avuto tutto un altro colore, sarebbe diventato più piatto e banale. Ma non è questo l'unico aspetto che rende unico questo lavoro. C'è un sapore che si presenta dall'inizio alla fine, un sapore che è anche un profumo, che è anche un paesaggio, che è anche una fotografia, che è anche un suono. Insomma, dall'inizio alla fine questo disco sa di Portogallo, delle caratteristiche proprie di questa interessantissima nazione.
Sangue Cássia non è soltanto questo. Non è una cartolina della nazione del fado. Questo nuovo disco dei Sinistro è un crocevia tra quello che di proprio e particolare ha questa nazione e quello che significa muoversi tra le acque dell'ambient doom. In tutti i casi questa unica definizione mi sembra anche molto limitante, perché sebbene, la tipologia più presente dei suoni scelti dalla band girano intorno a questo genere ci sono tante altre cose che vengono ad allinearsi nelle tracce che possiamo ascoltare in questi nuovo lavoro. In un certo modo la capacità emotiva è così presente da far pensare che la band è in linea con l'intenzione di due progetti olandesi: i The Gathering ed i DOOL. Naturalmente bisogna mantenere le distanze e non lasciarsi impressionare da questa sensazione, che alla fine è soltanto quello: una sensazione. Dovuta sicuramente all'affascinante protagonismo del canto femminile che ha la capacità di essere ipnotico e sicuro. Per lo tanto siamo sicuramente dentro al doom ma inglobandoci maggiormente in quello che possiamo, in modo approssimativo, definire come alternative metal. Brani che funzionano molto bene, dunque, e che raccontano di una band che ha chiaro dove sta e dove vuole arrivare.
Ci sono certi dischi che hanno un potere evocativo unico. Ascoltare Sangue Cássia è perdersi tra le strade delle bellissime città portoghese, è far entrare quella luce dorata che si filtra tra il buio, è assaporare quello retrogusto legnoso del vino di Porto, è immaginare delle strade coperte di foglie cadute. E' un disco bello com'è bella la nazione da dove provengono i Sinistro, è un disco unico perché tutto quello che riesce a comunicare viene fatto senza forzature e senza cadere nello scontato discorso folkloristico e culturale.
Voglio pescare due brani che dimostrano con chiarezza qual è la strada che viene percorsa in questo disco.
Il primo è Abismo. Ascoltando i primi secondi sembra di essere di fronte ad un disco doom in piena regola. Ma la svolta avviene nel ritornello. Lì dove il doom è carente ecco la forza della band. E' la luce che si filtra, e la brezza dell'atlantico che arriva puntuale, è la forza dell'emotività e di quella tristezza velata e preziosa. Bellissimo.
Il secondo è Gardenia. In un certo modo viene replicata la formula del brano di prima ma la differenza sta nel carattere globale della canzone. Meno cattiva, meno oscura ma non per quello meno funzionale. Anzi, questa è una di quelle canzoni che rimangono impresse in testa e che si negano assolutamente di abbandonare la mente dell'ascoltatore, cosa che capita soltanto quando si riesce ad individuare un brano delle stesse caratteristiche.
La cartolina che ci regala Sangue Cássia non è soltanto qualcosa di turistico o di geografico. C'è qualcosa di molto più trasversale, c'è una presenza fortissima che è la stessa degli scritti di Saramago, delle salite del Barrio Alto di Lisboa, del sapore del vino di Porto. Tutto con naturalità, tutto con l'unica intenzione di esprimere musicalmente quello che significa l'appartenenza e l'amare, nello stesso tempo, un genere musicale molto più "universale".
Voto 8/10
Sinistro - Sangue Cássia
Season of Mist
Uscita 05.01.2018