(Recensione di Halfway Human dei Within the Ruins)
L'altro giorno riflettevo su un fatto che potrebbe sembrare banale. Pensavo a quanto normale sia vedere un bacio omosessuale in un telefilm o in un film. Questa è la nostra normalità e non ci scandalizza più, ma anni fa qualcosa del genere era assolutamente impensabile e se fosse mai successo sarebbe diventato uno scandalo.
Questo è un paragone di quello che è il progresso, di come cambia il tempo e noi siamo a cambiare, altrimenti diventiamo antiquati e superati. Anche la musica è così. Se non si vuole diventare un nostalgico bisogna abbracciare tutti gli elementi nuovi. E farlo fa bene perché ci porta a scoprire nuovi confini.
Un aspetto che è sempre presente nella musica dei Within the Ruins è l'assenza di limiti. Nati come una band deathcore ormai ristringerli a quella definizione musicale è un errore. A dare l'ennesima dimostrazione di ciò è il loro nuovo album: Halfway Human. La prima cosa che viene da dire ascoltando questo loro quinto LP è: ma come diamine fanno a suonare così. E sì, perché questo lavoro è un fiume in piena trascinante che non da tregua qualcuna. Pieno di idee originali e pazze arriva come un treno fuori controllo. E' questa unione di elementi quella che fa capire che il terreno fertile sul quale la band statunitense ha deciso di far crescere il proprio discorso musicale è vastissimo e moderno.
Musicalmente, dunque, siamo di fronte al chiaro esempio di un gruppo che mette insieme così tanti elementi da finire per erigere la sua propria personalità musicale. Una personalità fatta di energia, di progressismo, di giochi ludici, di contraddizioni e di consistenza. Per quello nel definire la musica della band potremmo parlare di tutti i generi che si sentono in questo Halfway Human, c'è sicuramente del deathcore ma anche tanto metal progressivo contemporaneo, c'è dello djent, ma ci sono tanti elementi che fanno pensare al modern metal, per quello l'incastro tra le voci, quella growl e quella pulita, lascia spazio a tante nuove letture. Ci sono parti molto contundenti ed altre di forte potere melodico. Ci sono parti incazzate ed altre che ricreano dei suoni che sembrano tirati fuori da qualche videogioco vecchio una ventina d'anni. E' in questo calderone che i Within the Ruins si districano senza difficoltà alcuna, a testa alta, sempre pronti a sorprendere.
Halfway Human può assomigliare ad altri dischi, il sound può avvicinare i Within the Ruins ad altri gruppi ma c'è qualcosa di magico che accade quando si ascolta questo lavoro, ed è che si viene continuamente sorpreso. Quando si pensa di aver "capito" la direzione del gruppo succede qualcosa che mette in discussione tutto quanto. Sono 51 minuti di dire: ah però! 51 minuti di elementi che vengono mescolati capricciosamente per divertimento.
Ho tre brani che mi hanno lasciato qualcosa di più degli altri.
Il primo è Objective Reality, dove il lavoro vocale è forte e chiaro. La voce pulita costruisce delle melodie perfette, la voce growl guida l'onda d'urto costruita dalla band.
Il secondo è Absolution. Grazie a questa canzone e alla prossima che vi segnalerò si può sentire con chiarezza il lavoro della chitarra, di un virtuosismo perfetto, dove non ci sono cose accademiche ma soltanto la ricerca di un linguaggio musicale proprio.
Il terzo è Ivory Tower, e come detto in precedenza esalta la linea di chitarra. Chitarra che si diverte a costruire delle linee melodiche che ci riportano alla mente videogiochi come Tetris, il tutto in un contesto che da videogioco ha ben poco, per quello è magicamente pazzo.
Originalità e modernità, ecco i due punti cardini di questo Halfway Human. Originalità che s'esprime grazie agli inneschi strumentali inediti, che possono assomigliare a qualcosa di sentito ma che regaleranno sempre nuove cose. Modernità che viene data dal modo di far arrivare il messaggio dei Within the Ruins, lasciando sotterrato qualsiasi elemento che possa ricordare generi "vecchi" e regalando un'ennesima evoluzione in quel mondo che non si ferma mai, chiamato metal.
Voto 8,5/10
Within the Ruins - Halway Human
Long Branch Records
Uscita 03.03.2017