(Recensione di Lunar Falls di Suldusk)
Che bella che è l'unicità. Che bella che è la capacità di sentirsi diverso dalla maggioranza, di ritrovarsi nelle cose che nulla hanno a che fare con quello che normalmente piace alla maggioranza. Che bello è scoprire qualcun'altro con le stesse, o quasi, particolarità. Che bello è alimentare quell'unicità. Forse i regali più grandi e belli che ho ricevuto nella mia vita sono stati la musica che mi ha tracciato il cammino che percorro. Per quello quando scopro qualcuno che mi può regalare nuovi elementi per dare altri passi in avanti me lo tengo stretto.
Se conoscessi personalmente Suldusk, nome artistico di Emily Highfield, sono sicuro che cercherei di esserle amico. Questo perché le tracce contenute nel suo primo album, intitolato Lunar Falls, mi parlano di un universo che sento molto vicino a me. Sia musicalmente che liricamente ci sono tanti spunti assolutamente positivi che fanno capire di essere di fronte a una personalità tanto complessa quanto interessante. Questo è un disco che nasce nella lotta che si genera tra il cercare di essere unico, vivendo al margine di una società che non è affatto uno specchio del proprio modo di essere. Quando accade questo molto spesso l'unico rifugio che si trova è quello della natura. Infatti i due mondi che coesistono in questo lavoro ci parlano dell'amore verso la terra e il dolore che comporta rapportarsi con chi non ti capisce, con chi ti guarda come un alieno e ti giudica guidato da pregiudizi. Per quello questo disco attraversa tanti momenti, per quello fornisce bellezza e purezza ma diventa anche un urlo disperato.
Musicalmente come diventa possibile fare qualcosa del genere? Sicuramente ci sono molte vie che possono essere percorse, nel caso di Lunar Falls la scelta è quella di partire con una struttura molto intima che possiamo inglobare nel dark/neo folk metal, cioè brani acustici che scivolano via come l'acqua di un torrente in mezzo a un bosco. Cerchiamo la sensazione di freschezza delle sue acque, cerchiamo il dolce suono delle pietre che ci sono dentro. Ma questa scelta si espande e percorre altre strade secondo quello che si vuole raccontare. Per quello questo disco diventa anche un disco blackgaze con incursioni di post rock o atmospheric black metal. Sono tutte queste vie a parlarci dell'universo interiore di Suldusk, di quello che la costituisce, delle sensazioni che si annidano dentro al suo essere. Sembra di stare di fronte a un libro aperto e ogni pagina che viene letta ci svela gli elementi che rendono felici una persona e quelli che, invece, la devastano.
Che poi fare musica che cos'è se non esternare quello che ciascuno è? Lunar Falls diventa così un esercizio d'onestà. Non ci sono maschere, non c'è alcun bisogno di mostrarsi per quello che non si è. C'è soltanto la voglia urgente di dire chi si è, forse per trovare dei simili e per sentirsi meno solo. Personalmente sapere che in giro c'è musica e pensieri come quelli di Suldusk mi fanno capire ancora una volta che il mondo è pieno di bellezze nascoste che non tutti sanno svelare.
Prendo due brani cercando di illustrare i due universi presenti in questo disco.
Per quanto riguarda la parte più viscerale prendo Aphasia, un brano intenso che sembra un insieme tra la musica di Darkher e quella degli Alcest. Piena di nostalgia, di urli profondi ma anche della potenza curativa della natura. Bellissimo, profondo, da ascoltare e riascoltare in loop.
Per quanto riguarda la bellezza scelgo Nazaré, brano che ci sposta su un mondo onirico diventando una carezza dalla quale ricordarsi appena svegli senza sapere se è stata reale o meno. Ecco, questo disco ha la capacità di catapultarci da un estremo all'altro.
Mi auguro che anche per voi questo Lunar Falls arrivi come una melodia sentita di sfuggita e dalla quale si vuole sapere tutto, da dove viene, chi la suona e com'è il resto del brano e dell'album. Questo è il risultato che ha avuto su di me questo debutto di Suldusk e sono certo avrà lo stesso effetto su tante altre persone che come me accoglieranno questo nuovo progetto in quella cerchia intima alla quale si torna sempre.
Voto 9/10
Suldusk - Lunar Falls
Northern Silence Productions
Uscita 12.04.2019