venerdì 8 febbraio 2019

Membrane - Burn your Bridge: la liberazione brucia i ponti

(Recensione di Burn your Bridges dei Membrane)


Una cosa che mi sono sempre chiesto è quale sia il colore che la gente associa alla propria vita. Sembra una banalità ma in genere tutto quello che riguarda gli argomenti di conversazione a livello d'opinione pubblica è prevalentemente negativo. Morte, corruzione, povertà, crimini, disastri. Viviamo circondati da insoddisfazione, da lamentele ma nessuno fa nulla per cambiare. Nessuno riesce veramente a far girare tutto quanto in modo che la vita sia prevalentemente positiva. Come se l'esistenza umana dovesse per forza essere cupa e negativa.

Burn your Bridges

La musica ha tanti colori, ha tante capacità di tradurre in arte quello che si vive e sente. In un certo modo certi generi possono essere fedelmente accostati a certe sonorità piuttosto di altre. Burn your Bridges è un disco che va dal grigio noise al rosso sangue. Questo nuovo album dei francesi Membrane vuole essere pesante, acido, difficile da digerire. E ci riesce benissimo perché mette insieme tanti elementi che ci mettono di fronte alla parte più difficile d'affrontare nella vita. Cioè quella che non soltanto non ha nulla a che fare con noi stessi ma ci provoca anche sensazioni negative. Questa parte diventa protagonista, s'insinua tra tutte le note con più o meno intensità diventando un motore che sa dove deve portarci. E' giusto, però, fare una precisazione, perché potrebbe sembrare che questo disco sia profondamente negativo, quasi aggressivo nel suo modo di porsi e invece non è così. Questo stato d'animo diventa la guida di questo disco senza cadere in discorsi semplici, né positivo né negativo.

Burn your Bridges

Burn your Bridges prende anche un'altra lettura assolutamente interessante, cioè quella dell'importanza della rottura quando c' è la necessità della liberazione. Quando il coraggio significa affrontare con forza e dolore un distacco. I Membrane lasciano in evidenza questa necessità. Non vendono illusioni, non cercano metafore trite e ritrite che non portano da nessuna parte. Ci fanno vedere e capire come stanno le cose e ci fanno intraprendere quella strada. Per quello il loro insieme di generi mette dentro il noise, il post hardcore e certi elementi dello sludge, tutti generi che si contraddistinguono per il nullo bisogno di sembrare piacevoli. Ancora una volta torniamo all'idea che il messaggio deve arrivare dritto alla testa, senza prendere alcun genere di scorciatoia. Dritto e pesante.

Burn your Bridges

I ponti sono quelli che ci legano alla terra ferma, ma sono anche quelli che non ci permettono d'isolarci completamente. Bruciare i ponti significa rinunciare ma significa anche liberarsi. Forse questa è l'idea fondamentale dietro a Burn your Bridges dei Membrane. Un atto di coraggio, di forza e di una consapevolezza che non è alla portate di tutti.

Membrane

Prendo due interessanti brani da questo disco.
Il primo è l'omonimo Burn your Bridges, punto centrale di questo lavoro, punto di svolta, punto d'intimità. L'intimità che viene data da un'unica chitarra pulita e da una serie di voci che non urlano ma sussurrano il proprio messaggio, perché è un messaggio che deve, per forza arrivare dentro.
Il secondo è Fragile Things, fragile dentro a quello che noi vogliamo che sia fragile, a quello che c'insegnano che è la fragilità, forse perché conviene che sia visto così. Brano acido, intenso, vissuto.


Burn your Bridges diventa così un lavoro che fa riflettere per capire quanto sia importante rompere con la normalità, con quello che ci spacciano come normale, col mondo che impone certe idee dalle quali sembra che non ci sia via d'uscita. Un lavoro intenso, dove il grigio e il rosso che si fondono prendono i colori della liberazione. Bella prova dei Membrane.

Voto 8/10
Membrane - Burn your Bridges
Atypeek Music
Uscita 11.02.2019

Nessun commento:

Posta un commento