mercoledì 14 settembre 2016

ZAUM - Eidolon: il miglior biglietto per un viaggio astrale

(Recensione di Eidolon degli ZAUM)


Ci sono tanti tipi di fame. C'è quella che denota la necessità di nutrimento. C'è quella esige la conoscenza perché vuole alimentare lo spirito e la mente. E poi, c'è la fame di creazione, d'invenzione, di far nascere qualcosa di nuovo e di inedito. Nel secolo scorso, un gruppo di poeti futuristi russi cercò d'inventare un nuovo linguaggio attraverso una serie di sperimenti chiamati zaum. La traduzione che viene data a questa parola è transmentale.

La fame dei canadesi ZAUM viene spiegata molto velocemente nel loro nome. La loro musica è un varco che porta a fare dei veri viaggi astrali e per farlo si affidano ad una serie di sonorità trasversali che raggruppano il doom e lo stoner con il rock psichedelico, la musica indiana e le atmosfere sciamaniche. E' proprio la creazione di questo nuovo linguaggio musicale la grande forza del loro nuovo disco chiamato Eidolon.



Il confine attraversato da questo duetto è molto chiaro. La loro intenzione è quella di stare a cavallo tra il reale e l'onirico. Cercano, con urgenza, la spiritualità di ogni essere esaltandola al meglio. Si narra che la band statunitense maudlin of the well scrivesse le proprie canzoni come risultato dei loro viaggi astrali. Non sarebbe strano pensare che i ZAUM facciano la stessa cosa. La loro musica non è soltanto astrale ma è anche mitologica. Si nutre di leggende di civiltà antiche, di divinità dimenticate e viene fatta con strutture lineari.

Infatti andando ad analizzare questo nuovo lavoro salta subito fuori che Eidolon è composto di solo due canzoni, entrambi di 20 minuti e passa. La monumentalità di queste canzoni è assolutamente giustificata dall'intenzione del gruppo, da quello che vogliono far arrivare. Il loro discorso musicale è così complesso che non può essere sviluppato in pochi minuti. E' assolutamente necessaria questa struttura che induce l'ascoltatore in uno stato di trance che lo porterà poi a attraversare il tempo e lo spazio a proprio piacimento. Non è una missione semplice. E lo è molto di meno pensando che gli ZAUM sono soltanto in due. Questa è la loro forza che permette di catapultargli in quel gruppo di band pazzesche, capaci di meraviglie impensabili. La dinamicità di Kyle Alexander McDonald è la chiave di questa buona riuscita. E' sua la voce, il basso, il sitar ed i synths. Questo gioco di strumenti che ricevono la base fondamentale del batterista Christopher Lewis, sono quel filo sottile che lega la nostra anima a spasso al nostro corpo. E' grazie a la loro progressione che ci ritroviamo catapultati in questi mondi senza tempo e con regole così diverse da quelle che ci governano. I synths ricreano le atmosfere, il basso da la concretezza e la sicurezza ed il sitar è quel fuoco fatuo che ci guida. Quattro strumenti ed un voce per due individui. Un trionfo.



Eidolon si apre con Influence of the Magi, brano pieno di magia che cresce gradualmente avvicinandoci all'immaginario sciamanico. E' un brano dove le tracce di doom ricordano grandi gruppi di questo genere e ci riportano alla mente i già citati maudlin of the well e i loro fratelli dei Kayo Dot vecchia scuola. E' psichedelico, meditativo, astrale e profondo.
The Enlightenment, invece è molto più esotico, orienteggiante e concreto. E' un mantra ipnotico sopra al quale si sovrappongono colori e sfumature.



Gli ZAUM rappresentano quella parte di gruppi affamati d'innovazione che riescono a centrare il bersaglio. Eidolon è uno dei lavori più interessanti che questo 2016 ha sfornato. E' un disco che ricorda il filone psichedelico degli anni 70 ringiovanito e riletto con una freschezza notevole. E' un disco spaziale, inquietante a tratti, che merita un ascolto concentrato perché sa restituire, e il viaggio che vi farete ascoltandolo non sarà per niente male.

Voto 9/10
ZAUM - Eidolon 
I Hate Records
Uscita 24.10.2016

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