(Recensione di Adore dei Numenorean)
Quanto è inattesa la vita? Avete mai provato a pensare dove immaginavate di essere o dove siete veramente? Non c'è un peggio o un meglio. La vita, per me, non è un rimpianto. Anche nei momenti più difficili c'è sempre la consapevolezza di esistere e di capire che quell'esistenza genera una serie immensa d'interazioni e quello mi mantiene vivo, felice, soddisfatto. L'evoluzione di quello che viviamo viene dettata da noi, da quello che impariamo, dagli errori che commettiamo ma anche dalla forza che ci imponiamo per essere migliori. Tutto ha un senso anche quando sembra non avere senso, tutta distruzione significa ricostruire meglio dalle macerie. Tutta la bellezza si svela, pura, per quello che è. Come la musica.
Adore è l'atteso secondo album dei canadesi Numenorean. Gruppo che aveva lasciato un alto livello di aspettative grazie al loro post black metal sviluppato magistralmente nel loro debutto. Questa è un'informazione da tenere in grande considerazione perché per analizzare questo nuovo lavoro bisogna tenere in considerazione il coraggio messo in campo, il loro modo di costruire un disco prendendo delle scelte che sembrano rispondere a un'unica motivazione: fare un disco intenso, che non lascia mai e poi mai l'ascoltatore in balia di automatismi o strade a senso unico. Ma l'aspetto più interessante è che per arrivare a un punto come quello in tanti scelgono di fare diventare complessa la musica, di aggiungere quante più stranezze possibili, e in molti casi, quando non ci sono forzature, è qualcosa che funziona molto bene. Per questa band, invece, non ci sono limiti. Questa dinamicità viene data da un'apertura mentale, dal costruire dei momenti toccanti, dal pulire al massimo una melodia e poi, in un secondo momento, sporcarla con elementi che arricchiscono e basta.
La forza di questo lavoro sta proprio in quello. Nel non dover aspettarsi nulla perché quello che si ritrova è ancora migliore. C'è un senso di sorpresa, un contrasto crescente che, col passare di ogni minuto, ci porta a dimensioni preziose. Adore diventa veramente un disco da adorare, da ascoltare senza sosta, da ficcarsi in testa senza mai distogliere tutto quello che ci da. E' uno di quei dischi che, generalmente, definisco come i miei dischi del momento, perché ascoltarlo non stanca e perché diversi brani rimangono impressi profondamente. A questo punto partire dalla definizione post black metal è un arma di doppio taglio. Da una parte effettivamente prevale quello spirito e ci arriva con ogni singola canzone, da un'altra diventa molto riduttivo. Ma la difficoltà, in quanto recensore (qualsiasi cosa voglia dire esserne uno), sta nell'individuare altri generi che s'intrecciano in questa danza cosmica musicale. La musica dei Numenorean sembra prendere la strada dell' alternative metal, dell'atmospheric metal, del post rock e, forse cosa non tanto evidente, del progressive metal. Ma come avviene con i lavori ben costruiti questa comunione non risulta violenta, incongruente o sbagliata. Tutto combacia, tutto cresce, stabilendo così una nuova formula che diventa naturale. Questa è la grazia, e lo scoppo, di un gruppo che sa fare le cose per bene.
Entrare nel mondo di Adore è attraversare un portale che ci guida dentro al senso dell'esistenza, dell'assenza, della mancanza, della delusione, della sofferenza. Potrebbe sembrare un disco cupo, triste, costruito con storie che non conoscono un lieto fine, con la forza struggente del vuoto ma forse è proprio lì che l'energia migliore esiste e ci fa crescere. E' proprio nel limite che tutto quello che non sembra avere senso prende più senso che mai. Perché di fronte al vuoto non siamo mai soli, per la proma volta sentiamo la nostra propria voce. Questo è il, prezioso, messaggio dei Numenorean.
Mi è molto difficile limitarmi a consigliare un numero chiuso di tracce ma provo a fermarmi a tre.
La prima è Horizon. Forse all'inizio rimane molto chiaro il concetto di post black metal ma lo sviluppo del brano permette di capire che non si può ridurre tutto solo a quello. E' un brano che cambia pelle, che si nutre di grinta, energia ma anche di pause. Di tappetti strumentali struggenti, della bellezza che un musicista sa d'aver raggiunto quando mente e strumento dialogano senza filtri. E' un brano che emoziona. Bellissimo, da ascoltare milioni di volte.
La seconda è Regret. In questo brano credo che sia abbastanza chiaro il modo nel quale la band lavora con l'energia dei propri brani. Mai eccessi ma mai perdite sotto una certa soglia. Un modo funzionale che non lascia mai l'ascoltatore da solo.
La terza è Stay. Uno dei momenti più toccanti del disco. La conferma che per scrivere canzoni intramontabili qualche volta basta una sola frase. Un brano da innamorarsi, una preghiera sommersa nella profondità del suo significato. Bellezza pura.
Chi ha letto questa recensione non avrà alcun dubbio nel dire che evidentemente Adore è un disco che ho apprezzato profondamente. Ma questo ben poco importa, perché i gusti sono gusti e mai mi sono imposto che a tutti deva piacere quello che a me piace. Quello che veramente m'interessa che arrivi a chi leggerà questa recensione è che questo lavoro dei Numenorean è un lavoro bellissimo, originale, complesso ma non complicato e, soprattutto, emotivo. Bisogna affrontare il vuoto per conoscersi veramente.
Voto 9/10
Numenorean - Adore
Season of Mist
Uscita 12.04.2019
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