(Recensione di Meta dei Maraton)
Dal mio punto di vista, quando si da vita a un progetto musicale, è fondamentale avere chiarezza di quello che si vuole fare. Ben poco importa quale sia questa caratteristica ma dev'essere l'elemento trascinante da difendere con l'anima. Quel minimo di decisione è quello che forgia la corretta strada di ogni progetto e serve come filtro tra chi deve andare avanti e chi, invece, è destinato a scomparire.
La definizione che viene fornita dai norvegesi Maraton, per quanto riguarda la loro musica, è che è una musica svergognatamente melodica. Come se quel protagonismo della melodia fosse uno sbaglio. Nulla di più erroneo! Se non fosse per quella capacità sicuramente questo loro debutto, intitolato Meta, non sarebbe mai diventato così magnetico come lo è. Grazie a quest'impronta questo disco penetra nella testa dell'ascoltatore, ricordandole che sarà impossibile non canticchiare i fraseggi che si sentono qui e là. Non solo, ma ci sarà da chiedersi come mai una band "nuova" sia riuscita a sfornare qualcosa di così solido e concreto quanto questo disco. Brani che scivolano perfetti, senza creare attrito, senza essere banali ma ritrovando una grande coerenza tra di loro. Questo è uno di quei classici dischi che possono essere ascoltati di getto dalla prima all'ultima canzone o che possono essere spulciati scegliendo un brano alla volta. Quello che rimarrà sarà sempre la stessa cosa: un suono fresco, moderno e che traduce in semplicità certi aspetti che, in realtà, non hanno nulla di semplice.
La musica di Meta s'ingloba nel rock progressivo moderno, quello che è nato dalle interpretazioni di gruppi come i Mars Volta, che invece di rendere prioritaria la parte "matematica" del genere si sono focalizzati molto di più sul risvolto emotivo che ne poteva venire fuori. Ma i Maraton non si fermano lì. Visto il peso specifico della melodia nella loro musica non nascondono la propria vicinanza al rock e pop, prendendo spunto da un'altra band che è riuscita a inglobare queste caratteristiche diventando un fenomeno mondiale, cioè i Muse. Nella mia personale osservazione mi sento di aggiungere un terzo nome, che non è tanto presente come i primi due ma che, penso, abbia delle tracce in comune con questo progetto. Mi riferisco ai Leprous e al loro modo di fare musica, riuscendo spesso a sintetizzare tutte quelle idee musicali in un bellissimo risultato. Per quello il complesso diventa facile, per quello rimane l'anima di ogni brano e non la sua complessa costruzione. Questo è il vero trionfo della band, del loro modo di essere e di porsi.
Meta si trasforma, dunque, in un'abile dimostrazione di come circondare una melodia per costruire qualcosa di nuovo. Le nostre sono solo 12 e sono state usate e riusate mille volte. Per quello diventa fondamentale che gruppi come i Maraton abbiano la capacità di essere veri e propri architetti di novità. Per quello questo debutto ha una personalità che molte band faticano a trovare anche alla distanza di parecchi anni.
Prendo due brani da questo lavoro ma come ho detto prima affrontarlo per intero è una prassi non solo corretta ma che si svelerà, anche, molto piacevole.
Il primo è Altered State. Forse il punto più alto di questo disco. Un brano che intreccia preziosamente le linee di basso e chitarra su una batteria trascinante. E come detto, e ripetuto, spesso, è la melodia quella a farla da padrone. Linea vocale, dunque, assolutamente originale, forte, funzionante, perfetta. Un brano bellissimo che cresce di momento in momento.
Il secondo è Spectral Friends. Anche qui rimane in grande evidenza quale sia il gioco musicale inseguito dalla band. Questa loro capacità di giocare con gli elementi del prog riuscendo a sintetizzarli e metterli in gioco come piccole pillole di grande effettività. Ancora una volta sarà impossibile smettere di canticchiare la melodia del brano.
Nel complesso discorso dell'evoluzione musicale non è mai semplice cercare d'indovinare e di indirizzare quello che è l'avvenire della musica. Più che altro bisogna sempre avere un occhio educato che riesca a scovare sin da subito la novità. Meta dei Maraton non sarà sicuramente il lavoro più d'avanguardia di questi anni, non darà nascita a un nuovo genere ma ci dimostra come sia possibile farsi erede di certe correnti musicali rendendole ancora più interessanti. E vi ricordo che parliamo del disco di debutto di questa band.
Voto 9/10
Maraton - Meta
Indie Recordings
Uscita 26.04.2019
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