martedì 3 ottobre 2017

Seventh Genocide - Toward Akina: precipitare nell'ignoto

(Recensione di Toward Akina dei Seventh Genocide)


Non so bene perché me sempre più spesso ho l'idea che più studiamo il cosmo e l'universo più arriviamo a capire delle cose su noi stessi. Come se il macro ed il micro fossero infinitamente collegati, come se tutti i fenomeni che accadono in scala globale fossero equivalenti alla nostra psicologia ma anche alla nostra anatomia e biologia. Per quello quando ho a che fare con dischi cosmici o dischi molto introspettivi trovo che ci siano tantissimi legami che finiscono per illustrare dei concetti abbastanza simili. 

Toward Akina è un disco infinitamente cosmico anche se parla di noi stessi, della profondità del nostra subconscio. E' un disco che cerca di espandere i limiti mentali della nostra esistenza e per farlo si affida ad un insieme di generi che si combaciano pronti a costruire un mondo nuovo. Questo è il secondo full-lenght dei romani Seventh Genocide ed è un disco che lascia una traccia non indifferente che raccoglie l'eredità di due band che si fanno sempre riconoscere per via della loro originalità. Queste band sono i Ghost Bath ed i Maudlin of the Well e dal mio punto di vista possiamo situare la musica dei romani a metà strada tra queste due realtà. Parliamo dunque di un black metal pronto ad espandersi nelle più svariate direzioni, prendendo così delle sembianze di quello che suole chiamarsi l'avantgarde metal o il metal sperimentale. Infatti la bellezza di questo disco è che non vuole conoscere limiti e vuole insinuarsi nel profondo della nostra psiche portandoci a rivedere velocemente tutto quello che sentiamo e siamo.

Toward Akina

Si suole dire che un libro non va mai giudicato dalla sua copertina, in questo caso credo che bisognerebbe dire lo stesso di questo Toward Akina, ma invece di prendere come riferimento la bellissima copertina del disco bisogna basarsi sul primo minuto e mezzo della prima canzone, Astral Bliss. Si ha la sensazione di essere di fronte ad un lavoro di black metal sporco ma subito dopo ci ritroviamo nel dovere di ricrederci. Nei restanti sette minuti di canzoni i Seventh Genocide  ci portano a spasso tra piani astrali come chi decidesi di farsi una passeggiata per le vie del centro della propria città. E questo è un patrone che si ripete in tutto il resto del disco. Brani imprevedibili ma bellissimi, brani borderline capaci di regalarci la stessa dose di bellezza che quella di orrore. Brani che non conoscono limite e che pescano quanto più possibile in quell'oceano chiamato musica. Per quello abbiamo svariati momenti di post rock, di blackgaze, e di una dimensione sperimentale che confina col cosmico e psichedelico. Per quello voglio accentuare molto quel richiamo alla musica incredibile dei Maudlin of the Well e se faccio questo accostamento per quanto riguarda i miei gusti musicali è un grande complimento. Infatti credo che la grandezza di questo disco sta nell'abbracciare tutta una serie di sonorità ma, è qua c'è la novità con rispetto ad altri gruppi che possono fare qualcosa di simile, partendo da un estremo così spinto come il black metal.

E' curioso che più si avanza e più si ha la sensazione di dover conoscere tante cose nuove. L'ignoto è affascinante ed è anche qualcosa di così monumentale da risultare spaventoso. Toward Akina sembra essere una finestra che si affaccia su quelle prospettive, su quel mondo imprevedibile, tanto bello quando profondamente orrendo. I Seventh Genocide hanno la capacità di guidarci dentro a questo viaggio unico, immenso, spettacolare ed inquietante. 

Seventh Genocide

L'unica critica che mi sento di poter muovere su questo disco è il suono eccessivamente low-fi quando invece, dal mio punto di vista, avrebbe reso molto di più con una ricerca sonora più cristallina. Ma detto ciò credo che è buona prassi illustrarvi meglio un paio di pezzi di questo lavoro.
Anzi tutto bisogna dire che la scelta dei titoli è molto molto azzeccata e giocare con certi binomi come love/life o universe/ocean è bellissimo.
Ma andando ai brani che ho scelto il primo che vi espongo è Life is Poison. L'intro acustica è in netta contrapposizione con quello che viene dopo ma anche lì non c'è modo di afferrarsi alle sensazioni che ci da una parte che subito dopo veniamo proiettati in un altro mondo musicale, come se stessimo cadendo attraverso un immenso scivolo che ci porta in uno stanzone pieno di cose mai viste prima, cose che ci affascinano ma che a un certo punto c'impongono di scappare, di fuggire.
Vi dicevo che la musica della band mi ricorda tanto quello che è stato fatto dai geniali Maudlin of the Well e un brano come Transparent me lo conferma. Anzi tutto è qualcosa che ci serve a capire che l'acustico può essere così contundente come l'elettrico e poi ci dimostra che questo sapore cosmico che gioca con la bellezza ed il mistero è sempre bellissimo.


Toward Akina è un discone. Ha tutto il peso di quelle opere che può ascoltare mille volte ed ogni volta ti prenderanno e non ti molleranno fino a che non s'impegnerà la ultima nota. La via percorsa dai Seventh Genocide è la via più interessante, è quella che regala la sorpresa, lo stupore, la meraviglia, è la via dell'apertura mentale che regala delle nuove soluzioni e nuove proposte in un mondo che invece sembra essere sempre più unificato. Un lavoro da godersi ripetutamente.

Voto 8,5/10
Seventh Genocide - Toward Akina
Third I Rex
Uscita 22.09.2017

2 commenti:

  1. Ciao! Se non ti dispiace ti aggiungo nella lista dei link da seguire dal mio blog, nessuno spam, se ti va puoi farlo anche tu, mi piace come racconti la musica..ci son capitato quasi per caso..loro li ho visti dal vivo e mi hanno piacevolmente sorpreso...devono ancora crescere ma c'è tempo, ci sono ampi margini ... :-) a presto

    https://200parole.blogspot.it/

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    1. Ciao! Grazie mille! Ho guardato il tuo blog e ci sono parecchie cose interessanti. Bella l'idea delle 200 parole. Purtroppo non ho trovato il pulsante per seguirti.
      In quanto ai Seventh Genocide effettivamente credo che abbiano un ampio margine di crescita.
      A presto!

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