martedì 26 settembre 2017

Leprous - Malina : con la dea del Sole affianco

(Recensione di Malina dei Leprous)


Un esercizio inevitabile quando si ha a che fare con un gruppo che ha registrato diversi dischi è quello di selezionare un lavoro come quello preferito e mettere a confronto tutti gli altri per capire se sono alla stessa altezza o meno. In un certo modo si tende ad avere una certa uniformità di gusti tra i fans, che molto spesso prediligono apertamente un'opera su tutte le altre, ma com'è privilegio delle arti, ciascuno può rispecchiarsi al meglio in un disco piuttosto di un altro. Forse il lavoro più approfondito che vale la pena fare sempre è quello di cercare di capire ogni disco fino in fondo.

I Leprous da qualche anno a questa parte non sono più uno dei tanti gruppi emergenti della nuova ondata di proposte progressive metal. Grazie ai loro anteriori due dischi, Coal e The Congregation, sono passati da essere una nuova voce a diventare dei veri e propri protagonisti di questo mondo musicale. Questa affermazione non è minore, perché per riuscire a fare qualcosa del genere ci vuole impegno, qualità e personalità. Senz'altro per tutto questo c'era molta attesa di ascoltare questo Malina, che significa il quinto capitolo di dischi in studio della band.
La prima cosa da dire su questo nuovo lavoro è che i Leprous sono sempre i Leprous. Le caratteristiche principali che definivano la loro musica sono sempre presenti. Il modo di costruire dei dischi progressivi ma assolutamente usufruibili nello stesso tempo. Lavori con una grandissima componente melodica, con interessantissime armonie vocali, con sorprendenti stacchi ritmici fatti come nessun altro gruppo sa fare. E poi quell'insieme moderno tra tastiere protagoniste con un registro che si allontana dai canoni più classici del mondo progressivo e il lavoro dei restanti strumenti. Nulla di tutto questo è stato abbandonato in questo Malina. C'è sempre quella freschezza compositiva che sorprende, c'è sempre quella costruzione di brani lunghi che scorrono sicuri. Insomma nessun stravolgimento al copione che ormai conosciamo molto bene.

Malina

Ma c'è altro. Malina è un disco che si assomiglia molto ai suoi precedenti ma è anche un disco che si distacca da quei lavori. Il perché si racchiude in un solo concetto: Malina è un disco morbido. Se vi aspettate momenti prorompenti e grintosi scordatevi di ascoltare questo disco. I Leprous hanno fatto un disco che non diventa mai sporco, che non confina più con quel black metal tecnico dal quale ogni tanto andavano a bere. A questo punto entra in gioco la soggettività, il gusto di ritrovarsi o meno in quello che viene suonato, la possibilità di scegliere quale via piace di più. Penso che chi legge questo blog cerca quanta più oggettività possibile, cosa sempre difficile, ma per quello io non esprimerò assolutamente la mia opinione su quale mondo sonoro preferisco. Dirò soltanto che questo nuovo disco continua a regalarci gli elementi che hanno fatto diventare i Leprous una band di tutto rispetto. 

Malina

Malina è la dea del Sole degli Inuit. Non diventa, dunque, un caso che i Leprous abbiano scelto proprio questo titolo per quello che potremmo chiamare il loro disco più luminoso fino ad oggi. In questo disco c'è tanta luce ma ci si gioca nel modo che la band ha imparato a fare. La luce non è mai eccessiva, è sempre misurata, giusta. Questo è un disco che riscalda ma lo fa in infiniti modi, capendo che ci sono mille vie da percorrere per riuscire a restituire questa sensazione all'ascoltatore. E dev'essere proprio lui a decidere se sente o meno la mancanza delle ombre presenti negli altri lavori del gruppo.

Leprous

Al di là di tutto quello che posso aver scritto fino a questo punto c'è una cosa che è indubbia, questo disco ha dei brani che diventeranno dei classici della band e del loro genere. Qualche esempio lo possiamo trovare in queste tre canzoni.
Bonneville. Credo che una delle cose che hanno sempre fatto benissimo i Leprous è stata quella di sapere aprire i loro dischi al maglio, con brani prorompenti e sorprendenti, brani che facevano assaporare il resto del disco senza andare a toccare alcun eccesso. Anche in questo disco le cose vanno così, anzi, questa è una canzone che sorprende, ancora una volta, per l'incredibile capacità della band di riuscir a portare la propria musica dove vogliono in un modo che difficilmente sarebbe concepibile da altri progetti. Questo brano sembra essere ambientale, tranquillo, misurato ed invece diventa intenso e grintoso come pochi altri momenti di questo disco. Un'altra volta l'apertura è forte e chiara.
Se il disco inizia bene il proseguo non è da meno. Stuck ci presenta uno di quei brani molto suonati al quale ci ha abituato da tempo la band. Chitarre molto presenti, ritmo sostenuto, grande sicurezza tramutata in musica. Ma il vero punto salente di questo brano è il ritornello. E' qua che si capisce l'essenza della musica della band norvegese. Tutto quello che può essere complicato e ricercato musicalmente si trasforma in melodie che rimangono incastrate in testa con una capacità che qualsiasi produttore pop invidierebbe. Ma il brano non si ferma a questo punto, anche se potrebbe perfettamente farlo. E' la coda l'elemento nuovo, non tanto perché sia qualcosa che i Leprous non hanno mai fatto ma è per l'intensità con la quale viene fatta. Gli interventi del violoncello e degli arrangiamenti a corda diventano epici, struggenti e preziosi.
Malina. Il fatto di essere il brano che da titolo al disco fa già capire che si tratta di un brano importante, un po' il "sole" intorno al quale girano tutte le altre canzoni. Per quello l'atmosfera che si costruisce sin da prima è nostalgica, emotiva e molto sentita. Sembra che il lavoro di "dipingere" sia riservato alle tastiere e agli archi, invece la parte più "rock" del gruppo abbia protagonismo quando si tratta di dare quanta più dinamica possibile. Anche questa è una formula già utilizzata dalla band in precedenza.


Tirare le somme di questo Malina è più difficile di quanto sembra. Soprattutto perché è inevitabile che entri in gioco la soggettività. E' come l'amore: lì dove qualcuno lo trova qualcun altro non lo vede affatto. Questo disco ha tutte le sembianze che hanno fatto dei Leprous una band unica, oggi protagonista indiscussa del rock/metal progressivo. Ma questo disco ha altre caratteristiche, come se la persona che ti piace improvvisamente ha cambiato modo di vestirsi. E lì che ognuno deve decidere se questo nuovo modo è migliore o meno. A voi la palla.

Voto 8/10
Leprous - Malina 
Inside Out Music
Uscita 25.08.2017


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