(Recensione di Stands With Death dei The Dark Red Seed)
E' inutile, certa musica ha un profumo ed un sapore che vengono subito in mente. Certa musica sa di un certo posto a un certo orario e appena inizia vengono in mente tutte le immagini e le sensazioni che lo associano con quello che vene evocato. Naturalmente questo è un esercizio soggettivo ed a ognuno può venire in mente qualcosa di diverso ma per me certi dischi non si discostano mai da certe sensazioni.
Stands With Death è il primo EP firmato dal progetto The Dark Red Seed, progetto che nasce dall'intenzione e dalla capacità musicale di Tosten Larson, già famoso per essere il chitarrista di King Dude. In questo blog mi ero occupato di raccontarvi dell'ultimo disco di King Dude e potete leggere quella mia recensione qui. Come succede quando un artista decide di dare inizio ad un strada parallela viene fuori la domanda del perché, del come mai si faccia la scelta di impegnare energia non soltanto nel progetto "titolare" ma anche in qualcosa di alternativo. La risposta a questa domanda non è mai semplice o scontata ma in questo caso bisogna dire che, anche se ci sono diversi punti in comune, per tante altre cose i progetti differiscono.Rimane sempre come trait d'union l'oscurità, elemento che per entrambi i gruppi è un motore compositivo che finisce per diventare una presenza essenziale, quasi un compagno di avventure. Quello che differisce, invece, è che questo Stands With Death si dimostra un disco molto più suonato, vissuto, per certe cose più viscerale. Il discorso musicale non gira soltanto intorno alla figura di un front man pieno di personalità ma è l'insieme quello che diventa fondamentale.
Come dicevo nell'introduzione, certi generi musicali non riescono a distanziarsi da certe immagini e da certi quadri. Quello di The Dark Red Seed ha origine negli Stai Uniti profondi, quelli della quotidianità dei piccoli paesini sperduti che si nutrono di storie strane, di personaggi tanto bizzarri quanto intoccabili e di una realtà folkloristica complessa, figlia di mescola e mescola di generazioni e generazioni di abitanti di diverso origine. Ma Stands With Death sa anche di luce tenue, di piccoli palchi di legno in fondo a bar che sanno di alcool, segatura e fumo. Queste tre canzoni, che sono il biglietto di visita del gruppo, sanno di saggezza, di una sicurezza rappresentata da un'altezza intellettuale non indifferente. In questo quadro che abbiamo dipinto non c'è alcun dubbio sul fatto che appena la prima nota di questi brani invadesse l'aria si formerebbe un silenzio pesante, che nessuno sarebbe disposto ad interrompere perché l'incantesimo è stato lanciato ed è impossibile scapparne.
Ma com'è la musica dei The Dark Red Seed? E' un dark folk d'importante altezza intellettuale che abbraccia come tematica e come sviluppo un'immaginario gotico. In altre parole è come prendere un Nick Cave facendolo diventare molto più oscuro di com'è.
Avete presente i gruppi che si esibivano nel Bang Bang Bar di Twin Peaks di questa terza ultima stagione? Senza nulla togliere a tanti degli artisti che sono andati a chiudere i nuovi capitoli del capolavoro di David Lynch c'è da dire che The Dark Red Seed sarebbe stato perfetto. Perché dentro alla musica di questo Stands With Death c'è la quantità giusta di misterioso oscurità, di quel qualcosa che c'è sempre e che è difficile d'abbandonare. Ma c'è anche l'originalità di un discorso musicale molto ben guidato, che ha definito perfettamente i suoi punti d'arrivo.
I quasi 24 minuti di questo EP si dividono in tre lunghe tracce delle quali vi illustro più specificamente una.
Si tratta di quella centrale, The Tragedy of Alesund. In questo brano Larson da una dimostrazione di come ricreare un'atmosfera unica usando dei lunghi accordi di una chitarra oscurissima ed elegantissima. Su questa base travolgente la voce profonda trova modo di diventare una narrazione epica e dannata. Siamo di fronte ad un racconto avvincente del quale vogliamo sapere tutto, senza mai voler indovinare se è reale o un'invenzione. Non sono necessari stravolgimenti musicali o melodie vocali perfette, basta riuscir a creare questa calamita che ci porta a voler sapere di più, a capire come si chiude la storia e a riflettere su quello che abbiamo appena sentito.
Questa prima mostra di The Dark Red Seed è molto bella. Siamo di fronte a un progetto che raccoglie l'eredità di anni ed anni di cultura, di quella parte che si cerca di tenere nascosta ma che fa parte sia di noi che di una nazione gigantesca come quella statunitense. Stands With Death è un disco che dimostra che l'oscurità può essere profondamente elegante ed avere origini molto molto antichi.
Voto 8/10
The Dark Red Seed - Stands With Death
Prophecy Productions
Uscita 15.09.2017
Nessun commento:
Posta un commento