(Recensione di Liminal dei Leucosis)
Io non so bene quale può essere la maggiore retribuzione che un musicista possa mai ricevere. Non mi riferisco soltanto al punto di vista economico perché, come sappiamo benissimo, ci sono certi generi che vengono fatti per la passione e basta. Penso che di persona in persona questo concetto cambierà ma mi azzarderei a dire che un po' per tutti la capacità di essere un artista seminale dev'essere un bel premio. Sentire nominare il proprio progetto tra le influenze che hanno portato altri gruppi a vivere una propria strada nella musica. Perché vuol dire che dall'aspetto più privato della musica, si passa a quello esterno, alla capacità di stabilire un ponte tra la creazione e l'ascolto.
Forse è ancora presto per pensare se i Leucosis riusciranno ad influenzare molti musicisti, ma su quello che non c'è dubbio è che loro stessi hanno saputo pescare nella musica dei nomi eccellenti e trasformare queste influenze in un black metal sperimentale che merita uno sguardo più approfondito. Il loro terzo album s'intitola Liminal ed è un concentrato di oscurità e sperimentazione. Prendo dunque questi due mondi e lì metto a confronto. La parte oscura sta nella parte black metal, molto fedele al passato musicale di questo genere, con un certo sguardo verso il lo-fi e la capacità di costruire delle parti schiaccianti come sassi. Ma come succede molto spesso, lo sguardo giusto da dare ad un'intenzione del genere è quello di cercare le melodie che s'insinuano in mezzo al rumore, i giochi di batteria che lasciano degli ampi spiragli ad una dinamicità variabile. Chi conosce il black metal sa che molto spesso sono questi gli elementi che portano ad ammirare profondamente uno dei generi musicali con i fans più fedeli che riescono a prendere la musica come una vera e propria filosofia di vita. La parte sperimentali è, invece, quella che per me ha una valenza maggiore. Sicuramente perché amo la creazione di paesaggi oscuri e surreali, fatti di dissonanze molto ricercate, dell'utilizzo di un'effettistica che sembra non avere limiti e di un'immaginazione che cerca di restituire in musica quello che una mente malata può concepire. Questa parte nella musica dei Leucosis è molto misurata. A tratti prende il protagonismo ma in altri è solo un accenno. Ma quando è presente ci regala dei momenti spettacolari, dove la luce cambia tonalità facendoci scoprire un mondo complesso e nascosto.
Liminal è un disco relativamente corto, perché la sua durata supera di poco la mezz'ora, ma l'impressione che viene ascoltando e riascoltando questo materiale è che sia giusto così, che una durata maggiore non permetterebbe di apprezzare completamente questo lavoro, e che, invece, una durata minore sarebbe una dimostrazione limitata di quello che può essere il discorso del gruppo. Ma in questa mezz'ora, divisa in cinque tracce, due delle quali strumentali e molto corte, i Leucosis ci offrono dei mondi diversi, che prendono vita in epiche creazioni. Ma l'epica non è "gloriosa" o "luminosa", non parla di vittorie o odissee impensabili, no, l'epica di questo disco è devastante, è un'ondata di oscurità che si sovrappone a qualsiasi cosa, è il trionfo di un modo di vedere la vita, dove sembra che l'umanità sia condannata ad una lunga agonia, già in atto.
E' interessante che questa lettura sia riportata nella musica di quello che si può ascoltare in Liminal. Questo diventa dunque un disco devastante, dove non c'è molto spazio ad una speranza o al dubbio di poter vivere tutto in un altro modo. I Leucosis ci regalano un panorama devastante ed implacabile, un mondo fatto di ombre ma il messaggio è chiaro: per sopravvivere bisogna abituarsi, bisogna abituare lo sguardo all'oscurità e riuscir a scoprire le piccole sfumature che possono significare la salvezza. Infatti questo non è un manifesto dell'oscurità ma una "specie" di manuale di sopravvivenza.
Come scritto prima questo disco è composto da tre veri e propri brani, intrecciati da due intermezzi strumentali, dunque ci butto l'occhio su una delle tracce.
Questa è Manifest, brano di chiusura dell'album. Ho scelto proprio questa traccia perché mi piace il modo che inizia ed il ponte che riesce a stabilire tra le diverse anime del disco. Non è un brano tranquillo ma non è neanche quello più potente del lavoro. Forse, in modo particolare, è quello più "bello". Il modo nel quale le diverse parti si susseguono da l'idea di una narrazione molto effettiva che funziona perfettamente perché il lettore/ascoltatore sulle spine, ignaro di quello che accadrà appena la pagina verrà girata. Un bellissimo disco che da molta personalità a questo interessante gruppo.
Personalmente credo che nella musica è molto facile prendere delle strade semplici. Anche nel metal è così, basta affidarsi a certi preconcetti ed il gioco è fatto. Per quello poi vengono creati degli stereotipi che allontanano certe persone non vicine a determinati generi musicali. Per quello credo che questo Liminal dei Leucosis abbia il diritto di essere ascoltato con molta più calma, perché le strade che prende non sono mai quelle più semplici e scontate, ma c'è una ricerca sonora dentro a quello che si vuole raccontare. Mi piacerebbe sentire ancora più sperimentazione ma questo disco è già molto interessante.
Voto 8/10
Leucosis - Liminal
Sentient Ruin Laboratories
Uscita 01.09.2017
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