(Recensione di Canto V dei The Fright)
Il limite tra l sacro ed il profano non ha soltanto a che fare con la religione ma in certi casi della grandissime opere d'arte sono diventate a tutti gli effetti sacre. La cultura è alla portata di tutti quanti ed è dunque facile prendere spunto dell'arte per realizzare le proprie opere. Ma è proprio lì che entra il limite tra sacro e profano. Qual è l'operazione da fare essendo ispirato da un capolavoro universale? In che modo stiamo accrescendo ulteriormente la fama di quel capolavoro invece di minimizzarlo? Non sono domande facili ma la musica è piena di esempi del genere.
Faccio quest'introduzione perché il quinto album dei tedeschi The Fright è intitolato Canto V come il primo inferno della Divina Commedia di Dante. Nell'anno e poco di più da quando ho aperto questo blog questa è la seconda volta dove musica e l'opera mastra di Dante si mescolano e curiosamente i due lavori in questione sono molto diversi. C'è da dire che la scelta di questo titolo non corrisponde soltanto al canto prima descritto ma va in linea anche col fatto che questo è il quinto album nella carriera della band. Per lo tanto non siamo proprio di fronte ad un disco concettuale o a un modo di portare in una dimensione musicale parte dell'opera dantesca. Anche se questa, come vedremmo di seguito, è una mezza verità. Quello che viene fuori è un disco di facilissimo acceso che si nutre di brani concisi, di melodie effettive e di una serie di armonie, sia a livello strumentale che vocale di grande impatto. In altre parole questo è un disco pensato per un vasto pubblico, quel pubblico che accoglie con entusiasmo quelle forme di canzone che ti rimangono molto impresse in testa.
Come genere quello che viene fatto dai The Fright è un gothic rock che prende molti elementi dell'hard rock anni 80. Come funziona tutto ciò? Come se questo Canto V avesse chiaramente una traccia dark, una volontà di abbracciare quella estetica, ma per farlo si avvalesse di formule molto funzionanti come quelle dell'hard rock. Canzoni con personalità ma anche molto orecchiabili. E questa contraddizione tra genere si incrementa ulteriormente considerando che le tematiche principali dei brani di questo disco girano intorno alla critica sociale ed è qua che credo che possiamo ricollegarci con l'opera di Dante. L'inferno è molto variegato, l'inferno forse è un posto in terra che cambia sembianze asseconda di chi lo vive. Sembra che la band abbia voglia di sottolineare come tanti aspetti ci portano a vedere che l'inferno sta dappertutto, che l'affrontiamo di giorno in giorno. Per quello credo che c'è un collegamento importante che va oltre alla semplice scelta del titolo di questo disco.
A chi piacerà questo disco? A tutti quelli che amano il mondo gotico e che non cercano forme musicali complesse. Credo che questo è un disco che funziona particolarmente bene tra i giovani, tra quelli che da poco si addentrano nel mondo del rock/metal/gotico. Penso che Canto V possa essere una porta d'ingresso che li porti a conoscere tante altre realtà musicali che hanno dei punti in comune con questo lavoro dei The Fright.
Come faccio di solito vado a prendere due brani che dal mio punto di vista fanno capire con chiarezza che cosa possiamo ascoltare in questo album.
Il primo è la traccia d'apertura del disco, Bonfire Night, brano che mette in evidenza quelle due anime della band. Questo perché inizia con un tocco gotico molto bello che ricorda tanti lavori del genere, ma è solo l'intro, perché quando la canzone esplode si capisce che è tutto molto rock, che c'è quella voglia di costruire brani che funzionino molto bene. In un certo modo ricorda molto quello che hanno fatto gli Him.
Il secondo brano invece mi fa pensare ad un'altra band tedesca dello stesso genere: i Mono Inc. Il brano è Oblivion. Forse qua la parte hard lascia molto più spazio a quella gothic. Il gioco tra voci maschili e femminili è molto bello sembrando quasi un brano vampiresco. Questo è uno dei punti più alti di questo disco.
Canto V è un disco che ha la funzione di far diventare molto usufruibile una serie di elementi che potrebbero avere un trattamento molto ostico e come dico spesso riuscir a trasformare queste idee in un prodotto che riesce facilmente ad arrivare a tutta un serie di persone non è mica semplice. Ci vuole del tatto e del talento per farlo ed i The Fright sembrano sapere perfettamente che acque navigare.
Voto 7,5/10
The Fright - Canto V
Steamhammer/SPV
Uscita 13.10.2017
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