martedì 10 ottobre 2017

Mork - Eremittens Dal: tornare alle origini

(Recensione di Eremittens Dal dei Mork)


Una delle domande più valide che possono essere fatte quando si teorizza sulla musica è quella legata a l'evoluzione di un determinato genere. Più nello specifico a quando un modo di suonare quel genere diventa "old school" lasciando così spazio ad un nuovo, o a nuovi, modi di suonare lo stesso genere. A cosa è dovuta quell'evoluzione? Ed è misurabile in qualsiasi modo? Io credo di non, penso che sia un processo che viene capito soltanto alla distanza, quando guardando indietro si capisce che nulla è rimasto così com'era.

Il terzo album degli Mork si chiama Eremittens Dal ed in un certo modo è un grande salto per questo progetto, spesso tenuto come un'alternativa sulla quale riversare del tempo da parte di Thomas Eriksen, unica mente dietro a questo gruppo. E' un grande salto perché il disco uscirà pubblicato da una casa discografica di colto come la Peaceville Records ed è un grande salto perché la musica di questo progetto a richiamato l'attenzione di mostri sacri di questo mondo musicale. Alta è dunque l'aspettativa e in questo post cercherò di farvi vedere se è compiuta o meno. La prima cosa da considerare è che musicalmente questo disco non si propone altro che essere un'opera che continui con i legato del black metal norvegese, quello che da qualche purista viene considerato come unico vero black metal. Per questo non ascolteremo nulla di rivoluzionario in questo disco, non ci sarà alcun genere di contaminazione o di sguardo rivolto al futuro. Al contrario, sembra esserci un riverenziale rispetto verso le fondamenta di questo genere.

Eremittens Dal

Ma allora, perché una casa discografica importante dovrebbe scommettere su un gruppo come i Mork? Perché fare qualcosa "all'antica" non significa non farlo bene o non regalare nulla di nuovo. Infatti Eremittens Dal  è un disco molto ben riuscito, un disco che ricorda senz'altro quello che è il passato musicale del black metal e che vuole proprio fare quello. Inutile dire allora che gli obiettivi sono stati pienamente raggiunti e che questo disco sembra il proseguo di un'epoca che ha scosso il metal come pochi altri sotto generi erano riusciti a farlo. Infatti la forza di questo lavoro sta nel portarci a memoria il perché di un impatto così drastico. Qua c'è una concezione diversa di quello che è il metal, in un certo molto più lontana dal mondo hardcore che aveva influenzato pesantemente il thrash metal ma anche lontanissimo da quei virtuosismi estetici dell'heavy metal. E neanche il death metal può considerarsi come un genere molto vicino, perché anche se ci sono dei punti in comune c'è tutta una filosofia dietro che fa cambiare tutto drasticamente. Il black metal di questo disco è primordiale, ha il sapore della foresta, dell'ululato del lupo, delle terre vichinghe che si sono nutrite di sangue e dei racconti delle gesta dei suoi abitanti. Ma è soprattutto quel modo di essere selvaggio, di non curarsi dei dettagli quello che dà la forza a questo lavoro.

Ogni tanto serve ricordare certe caratteristiche essenziali di certi generi, perché l'evoluzione è così drastica da spazzare via certi elementi. Per quello questo Eremittens Dal ha contatto con questa aspettativa, con questa voglia di capire dove potesse arrivare la musica di questo progetto. Questa è la forza dei Mork, quella di ricordarsi e mettere nella pratica gli elementi che hanno fatto del black metal un linguaggio musicale senza uguali. E questo suo intento non è né migliore né peggiore di quello che possono mettere in atto dei gruppi con una visione più espansiva ma è validissimo perché fatto molto bene.

Mork

Prendo due brani che mi sono particolarmente piaciuto in questo lavoro.
Il primo è Et Rike I Nord. Si sente sin da subito quella radice così addentrata nel black metal vecchia scuola ma è un piccolo piacere, un piacere che ricorda quei riff sporchi, con suono lo-fi ma pieni di melodie strazianti che non si svelano con chiarezza. Ma questa spicca maggiormente visto che si tratta di un brano strumentale.
Il secondo, che invece è cantato, è il brano di chiusura del album, Grav¢l e ha tutto quello che si certa in un brano black metal. C'è questa oscurità onnipresente, questo tocco di nostalgia, questo modo di essere dissacrante ma con una poetica fortissima. Infatti quella è un'altra caratteristica di questo genere, che è profondamente poetico, che utilizza sia a livello di parole che musicalmente, una serie di risorse poetiche invece di essere rudi e diretti. Questo brano lascia in chiaro tutto ciò.


Credo che la scommessa messa in atto sui Mork si compia perfettamente, e che questo Eremittens Dal sia un'opera riuscitissima. Un disco che parte con certe ambizioni che magari non sembrano monumentali ma che lo stesso non sono facili da raggiungere. Non è un omaggio, non è un lavoro anacronistico ma è semplicemente un album che sa quello che cerca e che lo trova perfettamente.

Voto 8/10
Mork - Eremittens Dal
Peaceville Records
Uscita 13.10.2017

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