sabato 7 ottobre 2017

Get Your Gun - Doubt is my Rope Back to You: suonare è sentire

(Recensione di Doubt is my Rope Back to You dei Get Your Gun)


Quante cose possono essere espresse con una nota? Una delle cose più difficili da insegnare nella musica è tutto quello che non riesce ad essere scritto, tutto quello che fa parte di una dimensione molto diversa da quella che riesce ad essere riportata su un pentagramma, es è tutto quello che ha a che fare con la emotività che si deve mettere in gioco quando si suona. Per quello dal vivo e virtualmente impossibile che un brano esca sempre uguale, perché l'intenzione che c'è dietro ad un'interpretazione dipende da tanti fattori che messi insieme fanno venire fuori un risultato piuttosto di un altro. La critica che va mossa a certi gruppi è che non riescono a suonare con emotività e trasporto ma fanno dei brani e dei concerti eccessivamente freddi. Io rigirerei la moneta per dire che in tanti gruppi devono tutto all'emotività, al trasporto che viene messo in ogni singola nota suonata e questo è la loro salvezza, perché qualcosa di sentito arriva molto di più di qualcosa di suonato e basta.

Di emotività ce n'è tantissima nel secondo disco dei Get Your Gun del quale mi occupo quest'oggi. L'album ha per titolo Doubt is my Rope Back to You ed è stato concepito dopo un esaustivo tour che per un anno e mezzo ha portato la band a presentare in tutto il mondo il loro disco di debutto. In un certo modo quando si suona molto a lungo uno stesso repertorio arriva un punto dove l'unica voglia è quella di misurarsi con qualcosa di nuovo. Per lo tanto credo che questo disco funzioni in parte come un esorcismo a tutto quello che è stato fatto col primo disco della band. Questo può spiegare parzialmente il trasporto che che si sente ascoltando questo disco ma non credo che basti. L'altro aspetto fondamentale è quello dell'ambiente sonoro che la band è riuscita a ricreare con questo full-lenght, un ambiente oscuro, misterioso, sofisticato. Un disegno in bianco e nero dove le sfumature sono molto presenti e fanno spesso la differenza. Arrivati a questo punto è importante capire che le vie che si aprivano nella concezione di questo disco erano veramente ampie ma le scelte adoperate dalla band portano in una chiara direzione.

Doubt is my Rope Back to You

A questo punto dobbiamo parlare forzatamente di quello che è il genere suonato dai Get Your Gun. Generalmente inglobati dentro al mondo del rock alternativo penso che ci sia molto altro, la loro musica è oscura senza mai cadere in luoghi comuni ma la persistenza di questi luoghi che ci parlano di ombre piuttosto che di luci mi porta a definirli come una band dark rock. Non soltanto ma in questo periodo sempre più spesso vengono fuori dei progetti con questa spiccatissima personalità che sono inglobati in una specie di dark folk rock. Credo che queste definizioni vadano in perfetta sintonia con quello che la band cerca di fare con la sua musica. E' dark e non gotico, è rock e non metal o punk. Ma la cosa principale è che si tratta di un lavoro trascinante, entusiasmante che ti cattura. E tutto questo succede grazie al sentimento buttato in ognuno di questi brani. Dalla prima nota fino all'ultima di questo Doubt is my Rope Back to You si sente il conflitto, la lotta tra come si sta e come si vorrebbe stare. Tra la realtà e l'idealismo. E quando c'è conflitto c'è sempre quella sana tensione che ti tiene attaccato al disco con la voglia di capire che cosa c'è dopo.

Doubt is my Rope Back to You ha l'eleganza che molti cantautori rock sono riusciti a trasmettere. Quell'eleganza che pesca la sua forza dentro al fascino che ha la parte oscura del mondo. Per quello suona sempre nostalgico, triste ed arrabbiato ma mai furioso. Tutto quello che sentiamo in questo disco sembra essere stato calcolato perfettamente perché eccedere sarebbe significato perdere di mira quello che si è voluto trasmettere. Per quello dico che questo è un album molto elegante, un album che sa qual è il limite e come stare sempre nella linea corretta. Sono sicuro che i Get Your Gun si saranno sentiti svuotati e sereni quando questo disco è stato chiuso.

Get Your Gun

Anche se il disco riesce a trasmettere abbastanza omogeneamente quello che si propone, personalmente ci sono due canzoni che mi hanno lasciato qualcosa in più.
La prima è la traccia d'apertura di questo disco e si chiama Love Like Feathers. Una volta ancora sono chiamato a sottolineare l'importanza d'iniziare un disco con un brano d'impatto, un brano che riesca a catturarti e a voler, a tutti i costi, capire che cosa c'è dopo. Questo brano ci riesce in pieno. Perché è dotato da una dinamica fantastica, perché è cupo ma magnetico allo stesso tempo. Perché funziona molto meglio di tanti brani dosando la sua forza, il suo entusiasmo, tutto quello che ha dentro. Un brano bellissimo.
Il secondo è Haywire e forse si tratta del brano più "cattivo"  di questo intero lavoro. Ma se l'ho scelto non è soltanto per quello ma soprattutto perché sento che si tratta della traccia con maggiore apertura di questo lavoro. Faccio un parallelismo un po' strano ma è una canzone che per via di certe caratteristiche mi ha portato alla mente un lavoro recente, cioè Solitary IV dei The Soundbyte. Ecco, tutto diventa più esperimentale, le carte vengono mescolate in modo che venga fuori qualcosa di nuovo, di contrasti tra la potenza quasi urlata della voce e gli arrangiamenti dei fiati sotto. Intensa e vissuta. 


Doubt is my Rope Back to You indubbiamente porterà i Get Your Gun  a fare un altro tour esaustivo perché s'intuisce già che quello che viene suonato in questo disco crescerà una e mille sui palchi regalando uno spettacolo veramente interessante. Quando un disco ti lascia queste sensazioni è sinonimo di un grande trasporta all'ora di comporre e la capacità di aver riportato nel disco tutto quello che si voleva. E già questi elementi sono delle gemme preziose.

Voto 8,5/10
Get Your Gun - Doubt is my Rope Back to You
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Uscita 13.10.2017

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