lunedì 11 luglio 2016

Astronoid - Air: La spensieratezza della prima volta

(Recensione di Air degli Astronoid)


Si sa, spesso il troppo stroppia. Si sa, quando capiti in mezzo ad un'onda che ti travolge è difficile capire cosa c'è in quella massa d'acqua mescolata con la sabbia e chissà con quante altre cose. Ebbene, il disco del quale andiamo a parlarvi quest'oggi gioca col rischio di essere eccessivo, di non lasciare spazio ai dettagli. Diciamo bene che gioca con questo rischio perché a tratti è così ma in altri momenti regala dei momenti veramente piacevoli ed originali.

Oggi vi parliamo del primo LP degli statunitensi Astronoid intitolato Air
Per chi ha letto altre nostre recensioni sicuramente è chiaro che spesso ci piace cercare i dualismi o le opposizioni dentro ai dischi che ascoltiamo. Questo Air ne ha uno fondamentale. E' un disco "leggero" come vuole indicare il suo nome per via dell'energia e della vitalità trasmessa dalle nove tracce di questo lavoro. Elementi che sono presenti soprattutto nelle armonizzazioni vocali di tutte le canzoni. Allo stesso tempo, però, è un disco pienissimo e, quasi, pesante per via della quantità di note suonate dagli strumenti che completano la formazione.




Il rischio che corrono gli Astronoid è molto vasto, perché, presi singolarmente, ogni riparto del gruppo suona qualcosa che potrebbe venire fuori da svariatissimi generi. Le voci, per esempio, sono quasi delle voci dream pop, perfettamente immaginabili su una base strumentale che non ha nulla a che fare col resto degli strumenti. Le chitarre, invece, denotano le forte influenze del black metal e non solo, certe sfumature ricordano tanti bravi chitarristi del metal old school e del death metal anni 90. La basse ritmica è martellante, un fiume in piena che richiama il technical death metal e il black metal scuola Dimmu Borgir.
La domanda rimane una: ma tutti questi elementi messi insieme suonano bene?

Prima di rispondere citiamo quello che il gruppo stesso manifesta come unico scopo: scrivere musica bella. Assolutamente generico ma utilissimo per giustificare le scelte. Anche se la band esiste dal 2012 ricordiamo che questo è il loro primo LP. Questo significa che la loro strada deve ancora snodarsi attraverso tanti paesaggi e, nella musica, quello è l'unico modo di crescere e di trovare la propria dimensione. In altre parole questo lavoro riflette le personalità di ogni componente offuscando un po' l'insieme. Sembra che ogni membro della band stia facendo non soltanto quello che fa meglio ma anche quello che ama di più. Mossa onestissima e validissima ma pericolosa.




Adesso possiamo rispondere alla domanda che abbiamo posto due paragrafi fa. La risposta, e qua sta il grande pregio del gruppo, è sì, questi elementi così dispari suonano bene insieme. Non soltanto, sono un'ondata di originalità, sono uno sforzo, conscio o meno, di comunicare qualcosa di nuovo.




Le premesse sono molto interessanti e l'augurio è che gli Astronoid continuino a sfornare dischi perché quest'insieme, da loro nominato dream thrash, deve essere definito meglio perché ha tutte le potenzialità di diventare un genere seguido, del quale loro possono essere i pionieri. 

Voto 7,5/10
Astronoid - Air
Blood Music
Uscita 10.06.2016

Pagina Bandcamp Astronoid
Pagina Facebook Astronoid

2 commenti:

  1. Disco sperimentale concordo con il recensore sulle influenze black metal , secondo il mio modesto parere un disco avant-garde metal con voce pulita pop che lascia un pò il tempo che trova, la ritengo molto "fine e esile" e una base black sparata avvolte a 500 km orari, qualche spruzzata ambient e il frullato è fatto.Niente di nuovo sotto il sole, preferisco gli Arcturus di la Masquerade Infernale.

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    1. Effettivamente si sente che parliamo di un gruppo "giovane" che deve ancora fare molta strada. Diciamo che il nostro è un voto "a credito" in attesa di ascoltare altro.

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