mercoledì 27 luglio 2016

Dischi d'ascoltare (almeno) una volta nella vita: Discipline dei King Crimson

(Recensione di Discipline dei King Crimson)


La vita è piena di misteri. Forse il grande senso della nostra vita è cercare di dare risposta a queste grandi domande. Uno dei quesiti più importanti è quello della vita dopo la morte. Esisterà veramente? Sarà l'ora di presentarsi d'avanti ad una divinità ed essere giudicati per quello che abbiamo combinato nella nostra vita terrestre? Ci sarà un paradiso che ci aspetta? Siamo destinati a reincarnarci ed iniziare ancora una volta questo ciclo infinito? O ci sarà il vuoto infinito ad accoglierci? Io non ho le risposte e dubito di riuscir a diventare così illuminato da poter mettere fine ad una questione grande quanto l'esistenza dell'essere umano.




La musica, per me, è un riflesso della vita. Per quello è così favolosa ed essenziale. Tutto quello che facciamo può aver una traduzione in formato canzone. Passiamo attraverso la vita essendo collezionisti, più o meno consapevoli, della nostra personale soundtrack. I King Crimson sono parte fondamentale della mia compilation di vita e grazie a loro il concetto di "reincarnazione" è forte e chiaro. Perché? Perché i King Crimson sono morti tante volte e si sono reinventati più forti di prima, con una pelle nuova, con una personalità che ha sempre mantenuto dei tratti caratteristici rimasti invariati ma con tante altre nuove cose. Il colpevole è quel genio maledetto chiamato Robert Fripp, tanto insopportabile quanto geniale, la definizione perfetta del eclettismo. Per gli storici, al giorno d'oggi possiamo parlare di sei vite, o tappe, della band. Sei periodi che si differenziano per via di certi aspetti che non si ritrovano più né nei periodi precedenti, né in quelli successivi. Oggi parliamo del terzo periodo, quello degli anni 80 e del primo lavoro di quei anni: quel monumento sonoro chiamato Discipline.

Erano passati sette anni dallo scioglimento del gruppo, avvenuto dopo la pubblicazione di un altro LP meraviglioso: Red. Il passaggio di decade fu molto importante perché molte cose erano cambiate. La musica si evolveva di giorno in giorno regalando nuovi generi che iniziavano ad aggiungere il prefisso post. Sicuramente Fripp aveva intenzione di regalare la sua propria interpretazione di questi cambiamenti reclutando tre musicisti adunati dalla modernità come filosofia di vita. Adrian Belew, Bill Bruford, unico superstiti della "vita precedente", e Tony Levin non erano soltanto dei virtuosi ma regalavano la possibilità di essere un passo in avanti a tutto quello che si ascoltava all'epoca. Discipline doveva essere il nome del gruppo ma, sicuramente, lo spirito che veniva fuori dal lavoro d'insieme avrà convinto Fripp a rivivere la sua creatura eccelsa. Questi nuovi King Crimson erano molto più sintetici di tutti quelli precedenti, erano molto meno epici, molto meno classici e traducevano il concetto di complessità in un modo diverso da quello che conoscevamo. Non più l'estrema durata di brani epici ma una concentrazione di note, ritmi, armonia, dissonanze brutali e diretti. 




Discipline è un disco di contrasti. E' la lotta tra disciplina ed indisciplina. Tra l'individuo e la società. Tra la ragione e la pazzia. E' un disco urbano che puzza di fumo da scarico, che ha le luci di stradine mal illuminate di quartieri malfamati e dei neon di quei uffici pieni di lavoratori con postazioni di due metri quadri. Ma la magia sta nel contrasto con questi input negativi, perché Discipline è anche un disco spirituale, di distacco dalla routine, di osservazione e di riflessione. E' bello come un film capolavoro, è ipnotico come il fuoco ed è passionale come un viaggio intorno al mondo.

Musicalmente è la prima volta che la band conta con due chitarre ma la capacità della band è così eccelsa che in realtà sembrano due strumenti assolutamente diversi. Belew è l'aspetto terreno, è la ritmica giusta, anche se spesso molto complessa, è la base che si unisce perfettamente al tandem basso-batteria, anche se chiamarlo così è molto riduttivo come vedremo di seguito. Fripp è lo spirito, è la genialità, è la sperimentazione messa al servizio della musica, è la sonorità che nessuno si aspetta in una chitarra, è la tecnica messa a disposizione dell'emotività. 
Dicevamo prima che il reparto ritmico merita un approfondimento maggiore. 
In quei anni Bruford descrisse la sua personale percezione della musica spiegando che lui suonava soltanto se qualcosa lo motivava veramente, altrimenti stava in silenzio. Una volta dentro ad un brano lui cercava di rendere più dinamico il movimento della musica apportando elementi che obbligassero gli altri musicisti a cambiare, ad aggiungere. In questo disco questa filosofia non è applicata fino in fondo ma quella volontà di essere tutto tranne banale è onnipresente. Sia con la batteria, acustica o elettrica che sia, sia con le percussioni Bruford è un mostro che riesce a tradurre in ritmo quello che Fripp fa con la chitarra.
Levin ha una capacità unica, cioè quella di sembrare simultaneamente strano a tutto e in perfetta comunione con qualsiasi strumento. Sia col basso che con il Chapman Stick viaggia sulle le acque, che vengono agitate dagli altri tre musicisti, senza mai rischiare di affondare. Non solo non affonda ma riesce a navigare con una sicurezza impressionante. Le sue linee sono fondamentali perché sorreggono tutto, perché sono il collante che regala un insieme senza uguali.
Ultima nota doverosa, la voce di Belew è perfetta, limpidissima e versatile, sempre pronta ad adattarsi al mood delle canzoni.




Per chi non ha mai ascoltato questo capolavoro bisogna dire che Discipline è un compendio di emozioni, di momenti forti e di tranquillità. Brani come Elephant Talk o Indiscipline sono potenti, rumorosi, diretti. Invece Matte Kudasai  o The Sheltering Sky regalano una tranquillità mista a nostalgia, nel primo caso, ed ipnotica nel secondo.

Sono passati ben 35 anni dalla pubblicazione di questa meraviglia e l'indicativo migliore che possiamo utilizzare, per farvi capire la portata di questo lavoro, è l'attualità del suo sound e la coerenza stilistica assolutamente applicabile ai nostri tempi. La domanda è: ma i tempi sono rimasti invariati o i King Crimson erano così avanti da costruire un disco che perfettamente potrebbe essere uscito in questi ultimi giorni? Per me la risposta è la seconda, ma non solo, Discipline continuerà per anni ed anni a suonare più attuale di tanti altri gruppi del futuro.
A questo punto rimane soltanto da dire grazie, a Robert Fripp e alle reincarnazioni. 

Voto 10/10
King Crimson - Discipline
Warner Bros. Records
Uscita 22.09.1981

Profilo Ufficiale King Crimson DGM
Pagina Facebook King Crimson

2 commenti:

  1. Ottima recensione. Io posseggo una raccolta in CD dove ci sono molti brani del vinile, che non conosco interamente

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    1. Grazie mille! Ti invito caldamente a ascoltare tutto il disco!

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