sabato 23 luglio 2016

1476 - Wildwood/The Nightside: Quell'infinita voglia di libertà

(Recensione di Wildwood/The Nightside dei 1476)

Il 1476 non è stato un anno particolarmente importante. Qualche re spagnolo si è insediato sul trono, sono nate le suore dell'Ordine di Sant'Ambrogio, è stata introdotta la stampa in Inghilterra e il Duca di Milano è stato assassinato. Qualche personaggio storico è nato e qualcun altro è morto. Oltre a quello l'unico aspetto interessante che possiamo sottolineare è che è stato un anno bisestile come questo 2016. 




Non siamo impazziti dandoci alla storia invece di continuar a parlare di musica. No, quest'introduzione è doverosa perché oggi parliamo di un gruppo che ha scelto proprio quell'anno come nome. 1476 è un duo statunitense che nasce nell'Art Rock ma che, come vedremo in continuazione, si sposta su una serie di generi che tingono di nero le loro canzoni. Ma torniamo alla scelta del nome e a quei anni. 16 anni dopo l'America sarebbe stata "scoperta" aprendo di fatto una nuova epoca storica fatta di conquiste, di saccheggi e di scontro tra europei e le civiltà native del continente americano. Quel secolo da il passaggio dal Medioevo al Rinascimento ed è facile immaginare che la voglia di scoperte e di piccole grandi rivoluzioni era palpabile in una popolazione ancora sottomessa ai grandi poteri nobili. Sarà stato un grande shock tra l'ansia di libertà e la ferita, ancora aperta del sentirsi inferiori a quelli "prescelti da Dio". L'aspetto interessante è che questa contrapposizione di parti è anche presente nelle 15 tracce di questo lavoro, che s'intitola Wildwood/The Nightside. Dobbiamo indicare subito che il disco che ci è giunto tra le mani è il lancio mondiale di due dischi precedentemente auto prodotti nel 2012. Infatti i 1476 sono stati fino ad adesso un gruppo veramente underground perché sono sempre stati alla larga di case discografiche e da una visibilità maggiore. E' stata la tedesca Prophecy Productions a convincere la band a editare e distribuire questo disco. Per fortuna hanno accettato.

Wildwood/The Nightside è un lavoro molto originale e versatile che esalta le capacità dei due musicisti che conformano questo progetto, Robb Kavjian e Neil DeRosa. Infatti le composizioni non disdegnano la ricchezza di utilizzare molte tracce aggiungendo, all'occorrenza, strumenti che aiutino a creare le atmosfere cupe che il gruppo cerca di trasmettere. Loro vengono dal New England ed è facile immaginare con la loro musica quei paesaggi caratteristici di quella regione fatta di boschi e strade che salgono e scendono capricciosamente in mezzo alla nebbia invernale. Quest'imponente natura è onnipresente nei brani della band. E' una musica "legnosa" che nasce sempre da una matrice acustica di chitarra e batteria sopra la quale si aggiungono altri elementi. E' proprio quella aggiunta quella che da una tremenda originalità al gruppo, perché grazie a lei passa da essere un gruppo New Folk ad addentrarsi nelle acque del Dark Indie Rock, del Metal, della Dark New Wave, dell'Art Rock e del Post Rock. Le canzoni sono sorprendenti perché non rispondono ad un unico dettame e certe parti creano grande stupore. 




Non è, soltanto, la parte musicale, intessa come generi, quella che spicca in questo lavoro. Come abbiamo detto la musica dei 1476 è molto essenziale, è un riflesso della terra nella quale sono nati, ma improvvisamente si tinge di futurismo, si "europeizza". In diversi punti del disco una voce femminile fa le vesti di narratrice, ricordando dei lavori che confinano con lo Space Rock o il Psych Rock. Le canzoni si discostano dalla struttura più convenzionale per diventare ambient. Sono tutti questi elementi quelli che regalano la gioia di scoprire un gruppo fortemente originale che fa venire in mente un elenco infinito di paragoni che dopo pochi minuti si spengono. La loro musica è libera di limitazioni, spazia tra svariate sonorità senza essere, però, sconnessa. 

Vi consigliamo vivamente due tracce. Good Morning, Black Bird è la prima. Un brano sorprendente che ricorda a tratti la dark wave alla Cult o Morrissey per poi abbracciare un intermezzo strumentale che profuma di Anathema o Antimatter. Il secondo brano è quello di chiusura del primo cd e s'intitola The Golden Alchemy. E' la canzone più lunga del lavoro e non ha nulla a che fare col brano che vi abbiamo segnalato prima. Questa è una canzone ipnotica, futuristica, che passeggia senza problemi tra il post rock e il post metal. E' maestosa ed intensa.




E' una fortuna venir a conoscenza di gruppi come i 1476 perché la sfida di essere originali e coerenti non è sempre facile ma loro ci riescono in modo esemplare. Wildwood/The Nightside è un disco sorprendente dotato di una dinamicità che porta l'ascoltatore a seguire con attenzione lo svilupparsi del disco come quando si viene catturato da un film e non si può staccare gli occhi dallo schermo.

Voto 8,5/10
1476 Wildwood/The Nightside
Prophecy Productions
Uscita 22.07.2016

Sito Ufficiale 1476
Pagina Facebook 1476

2 commenti:

  1. L'aggettivo "legnoso" è davvero perfetto per la loro musica, bravo! Recensione vera, non come il mio scritto (molto più orientato verso le emozioni che suscita il disco), quindi adattissima a descrivere questo gruppo a chi non lo conosce ancora!

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    1. Grazie mille del tuo commento. Credo che ci sono punti in comune tra i due scritti anche se, effettivamente, l'intenzione è diversa.
      Vuol dire che ad entrambi ci è arrivato il messaggio e l'intenzione sonora dei 1476

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