giovedì 7 luglio 2016

Lacuna Coil - Delirium: il Coraggio di Rischiare

(Recensione di Delirium dei Lacuna Coil)


Il coraggio, nella musica, è un fiore tanto raro come prezioso. E' molto più semplice percorrere strade conosciute e sicure che addentrarsi in sentieri bui e sconosciuti. Il coraggio non sempre paga perché spesso significa un punto di rottura con certi fans più "conservatori". Esempi di coraggio ce ne sono tanti e qualcuno, col tempo, si è rivelato un buco nell'acqua.

Delirium dei Lacuna Coil è un esempio di coraggio. E' un disco coraggioso perché è quello più forte e tosto dell'intera discografia della band italo-statunitense. E' coraggioso perché rompe con la tendenza di "ammorbidirsi" della band di Cristina Scabbia. Ed è intelligente. E' un disco molto ben pensato perché mantiene invariato lo spirito del gruppo, cioè la contrapposizione delle due voci, quella della Scabbia e di Andrea Ferro, ma lavorata ancora meglio. La parte femminile è melodica, incantevole, a tratti virtuosa. La parte maschile è grintosa, violenta, forte. Nulla di nuovo, direbbe qualche fan della band, ed invece sì che c'è una novità, perché sia la Scabbia che Ferro tirano fuori il meglio delle loro capacità. Due esempi chiari sono la title track, dove il registro vocale è forse il più alto dell'intera discografia della band, e The House of Shame, dove il growl maschile è apprezzatissimo e s'incastra perfettamente con la parte strumentale. 




Un'altro concetto essenziale di questo lavoro è quello delle contraddizioni. Graficamente la band ha scelto il colore bianco come elemento ricorrente, presente, per esempio, nei vestiti scelti dai cantanti. Grande contraddizione perché questo è sicuramente il disco più "nero" della band. La contraddizione è anche presente nelle parti vocali che vi abbiamo già illustrato. Sembra, quasi, che la band abbia scelto di muoversi su quella linea sottile che divide la genialità dalla pazzia, giocando anche col titolo del disco.

Strumentalmente si sentono legami col passato. Molti passaggi ricordano quello che, forse, è il miglior disco dei milanesi, quel Comalies del 2002, ma con una nuova lettura, molto attuale. Dobbiamo pensare che sono passati ben 16 anni tra questi due dischi e tante cose sono cambiate nel frattempo. Parte della freschezza di questo suono è dovuto alla partecipazione di tre chitarristi-amici della band: Marco Barusso, Mark Vollelunga dei Nothing More, e Myles Kennedy degli Alter Bridge. Ma un'altra parte è sicuramente dovuta alla solidità ritmica garantita dal tandem Coti-Zelati, bassista e produttore del disco, e Blake Folden, batterista di una sicurezza encomiabile.




Prima vi abbiamo parlato di House of Shame e di Delirium, due tracce che sono consigliatissime perché esaltano al meglio la nuova strada intrapresa dalla band. Possiamo aggiungere a queste due canzoni una terza traccia che si trova nella versione deluxe. Si tratta di una nuova cover, ricordiamo in particolare modo le reinterpretazioni di Enjoy the Silence e di Losing my Religion. Questa volta i Lacuna Coil, prendono il coraggio di reinterpretare Live to Tell, di Madonna. Scelta pericolosa ma che funziona perfettamente, perché la band pesca gli elementi fondamentali della canzoni, e li lascia immutati, per poi reinterpretare gli altri, per esempio la linea vocale.




Fa molto piacere ascoltare la voglia di rischiare in questo nuovo disco. Come abbiamo detto all'inizio, il rischio non è sempre benvenuto ma l'impressione che viene fuori ascoltando questo Delirium è che la scommessa dei Lacuna Coil avrà un esito positivo. Preparate i vostri armadi: quest'anno tocca vestirsi di bianco. 

Voto 8,5/10
Lacuna Coil - Delirium
Century Media
Uscita 27.05.2016

Sito Ufficiale Lacuna Coil
Pagina Facebook Lacuna Coil

Nessun commento:

Posta un commento