(Recensione di No One Will Shine Anymore dei Formalist)
Se c'è un elemento che molto spesso va a regalare tanti spunti positivi nel mondo della musica questo è quello della condivisione. La capacità di mettersi a confronto con altri musicisti non è che un bene, perché in questo modo si riesce a trovare dei punti di visti diversi da quelli che si ha normalmente. In certi casi da questo tipo d'interazione nascono delle collaborazioni molto positive che ingrandiscono ulteriormente l'orizzonte musicale. Ci sono tanti esempi del genere, di lavori nati grazie all'interazione di musicisti che ammiravano mutuamente i lavori di altri musicisti. Infatti se c'è qualcosa che non dovrebbe mai fare parte della musica è lo spirito di competizione.
I Formalist non solo sono una realtà italiana, ma sono anche una band che mette insieme una serie di musicisti di quattro progetti molto importanti come Forgotten Tomb, Viscera/// e Malasangre, in altre parole quello che normalmente viene definito come una super band. Dal mio punto di vista, quando accadde qualcosa del genere ci deve sempre essere una giustificazione artistica, questo perché non c'è tanto senso di fare più o meno le stesse cose che vengono fatte nei progetti di provenienza. Per quello c'è un occhio di riguardo particolare nei confronti di No One Will Shine Anymore, primo disco di questo gruppo. A questo punto, e avendo fatto tutte queste premesse, mi sembra molto importante dire che l'ascolto che ho dato a questo disco non è un ascolto comparativo con le altre band ma, a quanto possibile, un ascolto che abbia valenza solo e soltanto sul disco in questione. Arrivati a questo punto devo dire che una cosa che rimane molto chiara sin dall'inizio è che i Formalist hanno le idee molto chiare. Sanno cosa vogliono comunicare e lo fanno molto magistralmente. Il loro è un disco nichilista che non ha, neanche lontanamente, l'intenzione di risultare piacevole o colorito. Vogliono fare un disco dissacrante e ostico, e quello è quel che ci viene restituito.
Un altro appunto fondamentale da fare su No One Will Shine Anymore è che si tratta di un disco di solo tre lunghi brani. Questa è un'informazione fondamentale per capire come si muovono i brani, come vengono strutturati in modo di inglobare tutte le sensazioni volute senza lasciare spazio a interpretazioni alternative. I Formalist vogliono dimostrare la loro posizione assolutamente estranea al mondo attuale, un mondo che non soltanto fa parte della loro realtà ma viene anche rifiutato e dissacrato. Musicalmente questo si traduce con l'ausilio dello sludge, del post metal e di certi elementi drone. Insomma, un disegno musicale che diventa un fedele riflesso delle intenzioni della band e che trova anche ulteriori conferme nelle tematiche trattate.
Se c'è qualcosa da dire su No One Will Shine Anymore è che siamo di fronte a un disco onesto. Facendo una comparazione con una tipologia di persone esistenti questo disco dei Formalist sarebbe uno di quei personaggi che non si curano mai di dire quello che veramente e onestamente pensano, senza badare a quello che il loro modo di comportarsi può provocare. Penso che tante volte è meglio avere queste persone in giro piuttosto di altre che di fronte si fanno gentili e simpatiche e dietro si divertono a sparlare. Infatti questo disco fa esattamente lo stesso effetto, per qualcuno sarà un disco eccessivo e difficile da digerire, per altri sarà un'opera trasparente e senza alcun secondo fine da quello di scuotere le coscienze.
Come detto in precedenza questo disco è composto da solo tre brani, per quello approfondisco solo uno dei tre.
Quello che ho selezionato è Foul, brano centrale di questo lavoro. In un certo modo questo brano rappresenta l'equilibrio in questo intero lavoro. Non è grintoso come il primo, non è riflessivo come il terzo. E' un brano che si trascina essendo in perfetta linea con i brani doom contaminato con elementi sludge e andando qualche volta a sconfinare con il drone. Come succede generalmente con brani di questo genere si viene circondati e avvolti in questa spessa nebbia musicale dalla quale è impossibile uscirne fuori.
No One Will Shine Anymore non è una minaccia, è una realtà. E' un disco che vuole sottolineare quanto è patetica la vita di chi sente di aver vinto tutto quanto perché "popolare". Ma il problema maggiore è che molto spesso sembra che questo deva essere l'unico scopo nella vita di ognuno. Sempre essere sotto i riflettori. Il dissacrante messaggio dei Formalist arriva diretto, senza giochi di parole o quant'altro. Bisogna prenderlo e accettarlo, perché la verità è sempre preziosa.
Voto 8/10
Formalist - No One Will Shine Anymore
Wooaaargh/Toten Shwan Records/Third I Rex
Uscita 16.03.2018
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