(Recensione di Їм часто сниться капіж (They Often See Dreams About the Spring) dei Drudkh)
Una delle aspirazioni maggiori nella musica è quella di fare "la vita da musicista", cioè di vivere nella strada viaggiando da un punto a un altro continuamente, di ricevere il calore del pubblico di palco a palco o di locale a locale, di essere riconosciuto e di diventare una personalità tra sessioni fotografiche e riprese di video clip. Ma questo sogno non fa gola a tutti, perché c'è gente che nella musica vede soltanto l'urgenza di esprimere artisticamente una serie di pensieri, incurante poi dell'impatto che questo atto potrà avere sugli altri.
Il disco del quale vi parlo quest'oggi è un pretesto perfetto per entrare nella dimensione musicale degli ucraini Drudkh. L'album in questione s'intitola Їм часто сниться капіж, cioè "Loro vedono spesso dei sogni sulla primavera", ed è l'undicesimo disco della carriera della band.
Visto che è la prima volta che mi occupo di una loro opera è validissimo fare certe premesse su questo gruppo. I Drudkh hanno un approccio personalissimo verso la musica. Non suonano mai dal vivo, non danno interviste, non si fanno fotografare. L'unica cosa che ha loro interessa è che i loro lavori vedano la luce e siano ascoltati da chi ne avrà il piacere di farlo. Nessun interesse più alto, nessuna voglia di fama, nessuna pretesa di percorrere il mondo grazie alla loro musica. Un discorso del genere è veramente particolare perché potrebbe sembrare che in questo modo la band si stia precludendo la possibilità di dare un peso maggiore alle proprie creazioni, di limitare l'impatto che la loro musica potrebbe avere, ma d'altra parte è un patto di coerenza verso le proprie intenzioni e il modo di vivere la musica.
L'intelligenza della band si vede anche in altri aspetti, come quello dell'originalità della loro proposta e la condizione camaleontica dei loro lavori che, seppur appartenendo sempre al mondo del black metal, sono variopinti e mai soggetti a seguire un'unica direzione. Per quello qualche volta diventano crudi e diretti e in altri momenti vanno in una direzione molto più melodica o progressiva. Questo nuovo lavoro invece prende un'altra direzione: quella della poesia.
Їм часто сниться капіж è un disco che trova come fonte d'ispirazione l'opera di diversi poeti ucraini, cercando non soltanto di essere "poetico" nelle parole ma anche nella musica. Per quello le tracce di questo lavoro hanno una grande componente onirica e sono piene di sfumature dentro di quello che può essere il black metal. E in questo punto è fondamentale soffermarsi un po' a riflettere su questo genere musicale, molto spesso vittima di un numero elevatissimo di pregiudizi che lo portano a essere visto come un contenitore estremo di aggressività e oscurità ma che, in realtà, è un universo così ampio e vasto da dare nascita a una serie grandissima di progetti con motivazioni musicali molto diverse. Uno sforzo dove la bellezza viene lavorata in modo assolutamente diversa, con una concezione che è assolutamente evoluta con rispetto ad altre vie molto più semplici. In questo nuovo lavoro dei Drudkh tutta questa parte viene messa in evidenza. La poesia diventa plastica e materiale e, soprattutto, assolutamente non scontata, cosa fondamentale per essere vista con uno sguardo diverso da quello che normalmente si riserva a questo tipo d'arte.
Їм часто сниться капіж è un fedele riflesso di quello che è l'intenzione musicale dei Drudkh. Non è fare musica solo per il piacere di fare musica. Non è sfornare un disco dopo l'altro per essere perennemente un nome presente nella scena musicale internazionale. No, la loro intenzione è quella di creare con coerenza, di tradurre a modo loro quello che può aver toccato la loro sensibilità individuale e di restituirci questa sensibilità. Un'intenzione assolutamente riuscita.
Prendo due brani di questo lavoro dove, dal mio punto di vista, la poetica tocca le vette più alte.
Il primo è Nakryta Neba Burym Dakhom, brano che apre questo disco e che è il punto più alto. La capacità di dipingere dei quadri dinamici attraverso la musica è altissima, servendo così di sfondo perfetto per le parole. Un brano che funziona perfettamente come un invito ad ascoltare tutto il resto del lavoro. Gran brano.
Il secondo è Za Zoreyu Scho Striloyu Syaye. Sia nel caso di questo brano che di quello precedente c'è un aspetto comune, ed è il fatto che entrambi sono i brani più "tranquilli" di questo disco. Naturalmente questa "tranquillità" è molto relativa perché entrambi hanno una carica strumentale e ritmica non indifferenti ma se gli ho selezionati è perché entrambi riescono a dare quest'idea di ricerca musicale assolutamente non scontata. Entrambi scavano nella ricerca di melodie che si filtrano in mezzo al muro sonoro dando una dimensione tangibile alla musica della band.
Їм часто сниться капіж è uno di quei dischi da far ascoltare a chi pensa che il black metal ha solo una direzione. E' un disco che ha molta più cultura che tre quarti della musica mainstream attuale. E' un disco che fa capire perfettamente qual è l'intenzione dei Drudkh e il perché sono una delle realtà più interessanti del loro genere.
Voto 8,5/10
Drudkh - Їм часто сниться капіж
Season of Mist
Uscita 09.03.2018
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