(Recensione di Ancestors dei Völur)
Sin dall'inizio dell'umanità la musica è stata fondamentale. Non c'è cerimonia rituale che non abbia un accompagnamento musicale, non c'è cultura che non abbia riversato nella musica le proprie intenzioni, i propri sogni, i propri modi di attraversare la vita. Per quello certi generi sembrano venire di tempi molto remoti e ci aiutano a cercar d'immaginare quello che era vivere tanti secoli fa. E' la magia della musica. La sua capacità di evocazione diventa universale e preziosa, perché poche altre cose riescono ad ottenere gli stessi risultati.
I Völur sono fottutamente interessanti per tante cose diverse. Da una parte per la musica che fanno, musica dove confluiscono tanti elementi come il folk, il doom ma anche una serie di elementi di non semplice definizione che fanno della loro musica una creatura che attraversa i tempi lasciando dietro di sé un alone di mistero. Ma sono anche tremendamente interessanti perché sfuggono dagli schemi normali che possono avere dei gruppi del genere. Per quello il loro trio musicale utilizza tre strumenti che prendono un'infinità di pieghe facendo sì che non si senta assolutamente la mancanza di altri strumenti. Questi sono basso, violino e batteria, ai quali viene aggiunta un paio di voci, maschile e femminile, che costruiscono il mondo della band. Per riuscir ad apprezzare il loro lavoro ho oggi il piacere di parlarvi di Ancestors, loro primo LP. Questo lavoro ha il sapore del tempo, della natura e di tutti gli oppressi che nel corso della storia per un motivo o l'altro sono stati obbligati a reprimere la propria vita. Per quello questo disco sembra essere un urlo viscerale lunghissimo. Ma andando in fondo a questo urlo arriva la comprensione di realtà diverse che possono insegnare tanto a qualsiasi persona.
Composto solo da quattro lunghissime tracce, Ancestors è un disco che non sta mai statico, che attraversa con un'impressionante naturalità le ampie distese di desolazione umana. E' un disco cupo e nostalgico che ha la grande qualità di scavare così in fondo da tirare fuori la bellezza dalle sue note. Il sorprendente utilizzo del basso e del violino danno un tocco unico alla musica portata dai Völur. Il loro non è semplicemente un doom rigoroso, non è neanche soltanto un folk metal ancestrale e non può essere incanalato come un dark ambient che funziona egregiamente. No, la loro musica è tutto quello e niente di tutto ciò. Anzi tutto bisogna dire che è una musica sentitissima, sofferta, ipnotica e coinvolgente. E' una nebbia che ti circonda sussurrandoti all'orecchio delle parole che vengono da lontano. E per prendere quella forma quello che serve è non limitare assolutamente l'utilizzo dei propri strumenti al modo più consueto. Per quello tutti gli effetti usati sui due strumenti di corda danno nascita ad una nuova materia sonora che è quella che la band usa per mettere in piedi le proprie creazioni.
I Völur hanno un'altra grande qualità ed è la loro delicatezza. Non eccedono mai in quello che fanno perché sarebbe inutile e banale. Sanno come fare quello che devono fare e lo fanno molto bene. Ancestors è un disco che attraversa lo spazio tempo come chi fa un salto da una parte all'altra del marciapiede. Per quello il loro soffio è ancestrale ma non puzza di vecchio, anzi, profuma di avvenire. Per quello sembra di ascoltare musica nata secoli fa suonata con la tecnologia di oggi. Per quello la parola "limite" sembra essere completamente cancellata dal loro vocabolario. Quello che ascoltiamo in questo lavoro è una necessità, una profonda intenzione di raccontare qualcosa senza preoccuparsi da strutture o preconcetti. Questo è un fiume in piena e guai a fermarlo.
Tutti i brani che compongono questo disco si chiamano "Breaker of....." (completando il titolo con diversi sostantivi o concetti). Infatti questo è un disco di rottura, rottura verso il presente, pieno d'ingiustizie, rottura verso il passato, che qua viene raccontato con una visuale narrativa, rottura verso le fondamenta dei generi praticati dalla band, perché nulla suona fedele a come dovrebbe essere ma è una "ribellione" voluta. Io ho scelto un brano per farvi capire incontro a cosa ci si addentra ascoltando questo disco.
Il brano in questione è Breaker of the Oaths e si capisce perfettamente la versatilità della band, che utilizza i propri strumenti in modi così dinamici da non riconoscerli sempre. Sembrerebbe che ci fosse una chitarra qua e là ed invece sono il basso ed il violino. Sembrerebbe un brano "tranquillo" ed invece esplode alla fine, a far capire che nulla è scontato nella musica della band.
La cosa bella della musica è che non esistono i limiti. Ci sono formule che definiscono più o meno i generi ma sembra che quelle formule siano fatte per essere rotte, ed è proprio quello che i Völur fanno. Non hanno alcuna intenzione di essere incastrati in un genere specifico ma, piuttosto, voglio essere un'eterea sensazione che attraversa il tempo come un rapace in volo attraversa il vento. Ancestors è un disco emozionante e sorprendente, e solo per quello merita un grande ascolto.
Voto 9/10
Völur - Ancestors
Prophecy Productions
Uscita 02.06.2017
Nessun commento:
Posta un commento