(Recensione di Satanibator dei Sapata)
Il calore non è un fattore che dipenda soltanto dalle condizioni climatologiche. Il calore è energia, energia che si brucia. Il calore è sudore. La musica è calore. Per quello anche nelle notti più fredde di un inverno la giusta musica suonata nel giusto posto può sciogliere qualsiasi tipo di gelo. Quando si crea quell'onda di calore che va dal pubblico fino ai musicisti ormai non importa più di chi è il sudore. Si crea un ambiente unico dove il calore sovrasta qualsiasi cosa.
Nel caso dei finlandesi Sapata è indubbio che la loro musica cerchi quell'intensità unica che si trasmuta in un certo tipo di calore. Un calore che ha a che fare con l'energia messa dentro ad ogni loro canzone ma anche alle tematiche che vengono fuori dalla loro musica. Un tocco di proibito, di misticismo, di pagano ma anche di divertente, di quella sensualità che hanno le cose nascoste. Satanibator è il loro primo sforzo discografico e compie molto bene con eventuali aspettative. Questo è un disco che funziona perché è pieno di energia, perché si muove dentro a quel doom primordiale che sconfina con lo stoner. Insomma, questo disco è una locomotrice che non ha alcuna intensione di fermarsi alle stazioni del suo percorso. A capitanare tutto quanto abbiamo una voce femminile che non si disdegna assolutamente ad essere la parte visiva di questo gioco. Infatti è la voce quella che aggiunge una serie di elementi legati alla sensualità senza mai abbandonare l'energia che c'è dietro.
La musica dei Sapata ha quell'impronta che l'avvicina tranquillamente a gruppi come i Black Sabbath. Il loro è un rock che confina con certi aspetti del metal. Come universo principale la band si muove nel doom ma come dicevo prima bisogna pensare a quello primordiale, quello che è venuto fuori negli anni 70. Dunque non quel genere depressivo basato sull'oscurità e la depressione ma quell'altro dove il protagonismo viene riservato a quel mondo psichedelico che gioca con l'occulto, con un certo tipo di esoterismo ancestrale dove le ombre sono tanto importanti quanto le luci. Per quello molti aspetti di questo Satanibator ci riportano indietro nel tempo. C'è tanto spazio a quelle metriche ipnotiche, ad una voce piena di personalità che sembra calzare perfettamente nel ruolo che le aspetta. Musicalmente c'è molto di rock anni 70, c'è quello spirito del rock spensierato, anticonformista e lontano dalle costrizioni sociali. Per quello il sound di quest'album ci riporta indietro e ci fa venire in mente certe voci eccellenti del rock al femminile.
Satanibator sa di fuoco, sa di notte, sa di sudore e di immagini che non sappiamo se sono veridiche o frutto della nostra immaginazione. E' quello l'universo scelto dai Sapata. Un mondo di sensualità e di strani rituali che ti catturano senza lasciar spazio ad una via di fuga. Le canzoni di questo disco vanno venire sete perché sono piene di quel calore che è figlio di un momento unico, di quello che accade quando le luci si accendono e si prende coscienza di essere nella realtà e non in un sogno.
Prendo due brani che mi sembrano abbastanza utili per illustrare l'intero lavoro.
Gobi dimostra qual è lo spirito che attraversa la musica di questa band. C'è tantissima energia ed un'oscurità presentissima senza essere opprimente. Per quello questo brano sa di proibito, di statue pagane che alla luce di una torcia sembrano animate.
MDD è tremendamente sensuale. Per quello nasce sotto una ritmica ipnotica sulla quale una frase di basso ci porta verso questo rito. Voce e chitarra si lasciano un all'altro il protagonismo giocando su una parte psichedelica che sembra venire da molto lontano. Molto bello.
Come sempre la musica diventa patrimonio dell'umanità. Per quello non c'è da sorprendersi se una delle terre più fredde al mondo, come quella finlandese, da nascita ad un progetto così caldo come i Sapata. I loro brani sono pieni di quell'energia irrefrenabile che diventa assolutamente coinvolgente. Per quello Satanibator è un disco che ti obbliga a ascoltarlo con grandissima attenzione, perché in un certo modo non ti lascia via di scampo.
Io, adesso, vado a bere.
Voto 8,5/10
Sapata - Satanibator
Inverse Records
Uscita 02.06.2017
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