(Recensione di Among the Amorphous dei The Interbeing)
Ci sono artisti che sono riusciti a regalare spunti che sono diventati parte del patrimonio culturale del mondo. Questi artisti hanno sviluppato un linguaggio che ha permesso di oltrepassare il loro ambito artistico andando a conquistare molti più spazi. Questo accade in diverse discipline artistiche dove abbiamo degli esempi che sono diventati iconici. Uno di questi è David Lynch. Il regista cinematografico e televisivo è molto di più di questa brevissima presentazione. Questo perché attraverso le sue opere audiovisive è riuscito ad esprimere un suo linguaggio ineguagliabile, fatto di una realtà trasformata che lascia spazio a mondi misteriosi, quasi incomprensibili. La sua interpretazione così personale del cinema l'hanno fatto diventare un'icona e le sue opere hanno lasciato una traccia molto forte nella cultura degli ultimi 30 anni.
Parlare di Lynch in introduzione a questa nuova recensione non è un caso ma è un'informazione che aiuta a capire meglio il disco del quale sto per parlarvi. Questo lavoro si chiama Among the Amorphous ed è il secondo full-lenght dei danesi The Interbeing. Sono passati ben sei anni tra il loro primo disco e questa novità discografica, sei anni nei quali la band ha avuto modo di suonare in parecchi posti affiancando una serie di band famose, sei anni nei quali hanno avuto modo di comporre un bel po' di materiale, da un'accurata scelta viene fuori la tracklist che compone questo nuovo lavoro.
Vi parlavo di Lynch e la sua presenza in questo disco viene data dalla sua capacità di indirizzare l'immaginario musicale e soprattutto testuale di questo lavoro. Ma come sempre ci potrebbe essere un ampio spazio a delle interpretazioni molto diverse di quello che significa mettere in carattere musicale un'immaginario come quello. Si può dire che, per quanto riguarda la band danese, c'è un mix di futurismo e di parallelismi, come se la musica dovesse raccontare di tanti modi che viaggiano contemporaneamente su binari paralleli.
Come mondo musicale The Interbeing ha le sue radici dentro a quello che è l'aspetto del metal più moderno, vale a dire il tech metal, genere che non soltanto denota una grande maestria strumentale ma apre spazio ad una lettura nuova di quest'universo musicale, dove la varietà è essenziale. Per quello in tutto questo lavoro la presenza di una parte elettronica è fondamentale, per quello la voce è camaleontica dimenandosi in una serie di registri variopinti che approfondiscono quest'idea di mondi che viaggiano in parallelo, e dei quali saltiamo di uno all'altro. La base ritmica è molto tecnica e s'ispira al lavoro dei grandi Meshuggah, vale a dire che siamo di fronte a divertenti rompicapo ritmici molto difficili da riprodurre. In altre parole, abbiamo di fronte una base molto concreta e compatta che viene colorata ed espansa grazie al lavoro vocale e a quello elettronico. Una lettura molto moderna.
Among the Amorphous è un lavoro diventa un riflesso di quello che è il nostro tempo. Ormai quello che consideravamo alternativo è la normalità e sembra che viviamo in una permanente gara ad essere quando più eccentrico diverso, diventando così delle creature che hanno perso tutta la loro bellezza originale. Non so fino a che punto questa lettura sia presente in questo nuovo lavoro dei The Interbeing ma è quello che mi suggerisce il loro mondo musicale, il loro insieme di elementi, impensabili fino a qualche anno fa. Per quello questo disco potrebbe tranquillamente essere una fedele colonna sonora del nostro mondo oggi.
Scelgo due brani che sono molto in linea con quello che ho cercato di raccontarvi.
Il primo è Borderline Human e dal suo titolo si capisce già che stiamo parlando di un mondo dove è difficile non smarrire la bussola, dove quello che viviamo sembra giustificare qualsiasi genere di pazzia.
Il secondo da me scelto è Spiral into Existence. Credo che in questo brano è possibile sentire con chiarezza l'insieme di elementi messi in gioco dalla band, quella concretezza d'insieme, pesante ed infrangibile sulla quale aspetta alla voce e alle incursioni elettroniche ampliare il campo sonoro.
Among the Amorphous ci regala un nuovo esempio di come la musica si evolve, contaminandosi e riempiendosi di nuove sfumature. La musica è anche riflesso del mondo e porta a farci domande su quello che viviamo e vediamo. Per quello è molto utile ascoltare con calma il messaggio lanciato dai The Interbeing per vedere che il nostro mondo sta accettando l'aberrazione come se fosse normale. Il mondo di Lynch è bello solo dentro ai lavori di Lynch.
Voto 8/10
The Interbeing - Among the Amorphous
Long Branch Records
Uscita 21.06.2017
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