lunedì 5 giugno 2017

Ghost Toast - Out of This World: evadere ovunque, ma evadere

(Recensione di Out of This World dei Ghost Toast)


L'evasione è uno stata mentale al quale tutti dovremmo avere diritto. Evadere è andare a toccare le vette più alte che la nostra mente riesce ad immaginare. Tutti vorremmo fare delle cose diverse da quelle che facciamo in certi momenti ed è la nostra mente a portarci in quei posti unici. C'è chi è così bravo da trasformare l'evasione in arte e ci da la capacità di vivere una nostra propria evasione grazie alla loro guida. Non bisogna mai smettere di evadere, d'immaginare altri mondi, di sognare ad occhi aperti.

Out of This World

Sin dall'inizio di questa nuova recensione dico che Out of This World è un disco meraviglioso, molto ben concepito e molto concreto. Un disco assolutamente non semplice da comporre e quanto meno da apprezzare fino in fondo. Questo è il terzo lavoro degli ungheresi Ghost Toast ed è il loro primo disco edito da una casa discografica, in questo caso la Inverse Records, dopo due prime registrazioni auto-prodotte. Ed è una fortuna che questo lavoro riesca a contare con una platea più ampia perché sarebbe un vero peccato che la musica di questa band rimanesse privilegio di pochi ascoltatori. Lo è perché questo disco è una perfetta proiezione di quello che significa scrivere fantascienza trasformandolo in musica. Ma il loro sforzo artistico va anche oltre. Non si tratta soltanto di individuare certe storie, alcune molto famose, e tirar fuori dei brani strumentali che riproducano l'atmosfera o la storia. No, lo sforzo della band è doppio, perché da una parte pescano l'aspetto che secondo loro rende più particolare la storia, o ricreano nuove storie collegando molti aspetti, per poi lasciare in mano all'ascoltatore la costruzione di un nuovo immaginario suggerito dalle note che ascolta. Insomma, è un interpretare e rimescolare le carte per dar nascita a qualcosa di nuovo, molto ben fatto. 

Out of This World


E' indubbio che per fare tutto ciò servono delle capacità strumentali e creative molto spinte ed è proprio quello che succede con i Ghost Toast. Il margine di influenze che confluiscono in questo Out of This World è così ampio da sembrare inesistente. Posso dire che la definizione che la stessa band si attribuisce è di experimental strumental progressive rock e sicuramente è abbastanza esaustiva di quello che si può ascoltare in questo disco. Sono costanti e numerose le contaminazioni sonore che vengono usate come pezzi di questo puzzle complesso. Per quello ci sono incursioni elettroniche, etniche, metal e di altri tipi. Per quello ogni brano sembra un racconto indipendente che necessita dei giusti adattamenti per rendere al meglio il quadro complessivo. Si potrebbe dire che la band ha lo spirito dei gruppi progressivi anni 70, e di conseguenza delle influenze marcate del free jazz, ma sarebbe solo vero fino ad un certo punto. Infatti si capisce che il gruppo è una aspirapolvere che ha messo dentro a sé tutta la musica degli ultimi 40 anni al meno. Ma la loro capacità camaleontica di adattarsi a quello che raccontano è spettacolare. 

Out of This World


Ascoltando questo disco più volte mi sono venuti in mente i Liquid Tension Experiment ma c'è qualcosa in più nella musica dei Ghost Toast, ed è che la loro capacità strumentale non è mirata a dimostrare quali virtuosismi sono in grado di compiere. Nel caso di questo Out of This World quello che viene fuori è una creatura pronta a mutare, a cambiar pelle e a toccare certi confini lontanissimi soltanto per raccontare al meglio quello che hanno in mente, usando solo i loro strumenti. L'evasione è assicurata ed è una garanzia.

Ghost Toast

Visto che c'è un costante movimento tra brano e brano diventa riduttivo analizzare poche tracce, perché nessuna e tutte, allo stesso tempo, riescono ad essere rappresentative di tutto il lavoro. Per quello è un po' crudele fare quello che sto per fare, ma le mie due scelte hanno a che fare con i brani che più mi hanno lascito un qualcosa. Questi brani sono:
Gordius. Brano ritenuto dalla band come il più complesso del disco, in tale modo che anche la loro spiegazione diventa assolutamente complessa. Forse è il riflesso dell'umanità, delle nostre decisioni irrazionali, delle pazzie improvvise che vengono fuori. Per quello è un brano spumeggiante, deciso, intenso ma che cambia improvvisamente in modo inatteso. Uno dei brani più metal di questo lavoro.
Kaia. Un universo che mette insieme l'essenzialità della terra, di quel che siamo, della nostra natura, ma anche della nostra infanzia, di quella tappa dove l'innocenza prevale su tutto il resto, e di conseguenza si è più vicini alla madre natura. E' un brano ipnotico ed etnico, dove la band dimostra la capacità di costruire mondi sonori.


Out of This World è un lavoro molto ben fatto. E' un disco che ha un background chiaro e fortissimo. E' un disco che può piacere a tanta gente perché in tanti si possono rispecchiare nei suoi brani. E' monumentale, è intimo, è di altri mondi ma è anche così essenziale da raccontare la nostra casa, il nostro mondo. Creo che i Ghost Toast meritano lo spazio adatto che renda giustizia a la loro capacità musicale immensa.

Voto 8,5/10
Ghost Toast - Out of This World
Inverse Records
Uscita 07.06.2017

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