venerdì 23 giugno 2017

Bison - You Are Not the Ocean You Are the Patient: la verità davanti a te

(Recensione di You Are Not the Ocean You Are the Patient degli Bison)


La verità è che l'umanità è bella incasinata. La verità è che viviamo tra illusioni e realtà. Ci fanno credere di essere fondamentali, di poter governare le nostre proprie vite ma molto spesso ci ritroviamo ad essere schiavi di un sistema maggiore. Siamo solo merce, siamo solo dei potenziali clienti che devono assolutamente comperare quanto più possibile. La ribellione è un'illusione, è un'utopia che ci fanno credere per tenerci buoni. Non siamo degli oceani, anche se ci piacerebbe tanto, siamo dei pazienti che si sono ammalati inconsapevolmente di una malattia che non conosciamo proprio.

C'è un certo genere di musica che riesce a funzionare come un pugno in faccia. E quella capacità non dipende dalla "violenza" o dall'impatto del proprio messaggio. C'è qualcos'altro che regala questa caratteristica a quello che si ascolta. Lo sludge metal ce l'ha. Forse è una cosa di estetica, forse è il modo martellante di avanzare di ogni traccia, noncurante di tutto quello che può succedere intorno. Per quello il disco che oggi recensisco, che ha il lunghissimo titolo di You Are Not the Ocean You Are the Patient, suona come un forte e chiaro esempio di quello che è buttare in faccia un sacco di realtà che possono arrivare a far male. Dietro a questo lavoro ci sono i Bison, esperimentata band canadese fresca di cambio di casa discografica, passando alla Pelagic Records dopo una lunga residenza nella Metal Blade Records
Il titolo di questo disco è molto eloquente e ci mette dentro alla dimensione di quello che la band cerca di comunicare. Come detto prima siamo di fronte ad un lavoro senza mezze misure, senza poesia sommersa, senza intenzione di essere "piacevole" ma di essere quanto più chiara, trasparente e diretta possibile. 

You Are Not the Ocean You Are the Patient

In You Are Not te Ocean You Are The Patient ci ritroviamo con un disco marcatamente sludge. Un muro sonoro compatto che lascia spiragli di luce dai quali si filtra un breve spazio per misurati assoli di chitarra. I Bison sanno che la carta vincente è quella della concretezza e per quello non si perdono in grandi aperture. Vanno direttamente al punto, senza mai abbassare la loro dinamica in modo significativo. Non hanno altre intenzioni di quelle di aprire gli occhi ad una dicotomia molto interessante, che in realtà gira intorno ad un solo concetto: la verità. Verità che da una parte significa capire la propria dimensione tenendo chiaro che è impossibile cercare di diventare quello che non si sarà mai. Ma anche la verità che non ci è acconsentito vivere. In un modo o nell'altro siamo oppressi a tal punto da dimenticare quello che veramente significa vivere. Siamo tutti subdoli schiavi da qualche dipendenza, dove, aggiungo io, entra molto significativamente in gioco la dipendenza dell'apparire, di dimostrare che siamo tutti "cool". 

Nella crudezza sta la bellezza. Non è una frase fatta o facile ma la realtà di questo You Are Not the Ocean You Are the Patient. E' così consistente quello che ci arriva che non ci soffermiamo a vedere quello che c'è veramente sotto. E i Bison sono pronti a sorprenderci con arrangiamenti che sono tutto tranne che scontati. E' questo il loro gioco, essere una metafora sonora della vita. O pensiamo di essere troppo speciali e siamo troppo anonimi per sentire di poter essere validi, ma la realtà sta in mezzo, sta nelle sfumature che di giorno in giorno rendono speciale la vita, in mezzo a tutte le altre cose che ci vengono imposte e dalle quali faremmo volentieri a meno.

Bison

Parlavo dei sorprendenti arrangiamenti di questo disco, e mi preme spiegarmi meglio. La parte sorprendente sta nel fatto che sono inattesi per un genere come questo.
Per quello quando in un brano come Tantrum si sentono strumenti classici come corde, presumibilmente un violoncello, ed un flauto traverso si capisce dove sta la bellezza. Nessuno di questi strumenti diventa protagonista e lo sludge non perde proprio le proprie caratteristiche ma viene fuori un brano bellissimo.
Per quello The Water Becomes Fire lascia di nuovo spazio ad aperture musicali che ricordano in parte quello che fanno gruppi come i Neurosis. C'è una certa epicità in quello che viene suonato, nel modo nel quale il brano scivola da un introduzione molto intima ad uno sviluppo molto estroso, per poi ricadere ossessivamente in quella ipnotica atmosfera.



Lo riconosco, You Are Not the Ocean You Are the Patient è un disco che necessita di parecchi ascolti perché ogni volta cresce. E' un disco molto intelligente perché non perde mai le proprie caratteristica che lo rendono contundente, ma andando oltre di può capire che c'è tanto altro, che, come ho detto prima, siamo di fronte ad una metafora musicale di quello che è la vita, di quello che possiamo essere, e non siamo, e di quello che non potremmo mai essere, ma che diventa una ricerca ossessiva. Lavoro azzeccatissimo dei Bison.

Voto 8,5/10
Bison - You Are Not the Ocean You Are the Patient
Pelagic Records
Uscita 23.06.2017



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