venerdì 3 febbraio 2017

Heretoir - The Circle: lo specchio della vita

(Recensione di The Circle degli Heretoir)


La vita è un ciclo. Un ciclo nel quale ballano insieme tante realtà, tanti esseri, tante esperienze. Un ciclo che cambia di volta in volta ma che finisce ed inizia sempre nello stesso modo. Tutto è un cerchio che a un certo punto si completa, si chiude e diventa perfetto nella sua rotondità. La Terra è tonda, imperfetta ma tonda, il Sole è tondo. Esaltiamo i cerchi forse anche senza rendercene conto.

La prima impressione che viene fuori ascoltando The Circle degli Heretoir è che questa band tedesca abbia voluto fare le cose alla grande. Non è un caso se sono passati cinque anni dal loro precedente LP. Non è un caso se hanno chiesto l'ausilio di Neige degli Alcest come ospite vocale, non è un caso se la realizzazione della copertina di questo disco è stata affidata a Fursy Teyssier, leader dei francesi Les Discrets. Tutto sembra indicare che con questo disco gli Heretoir hanno voglia di conquistarsi un posto dentro l'olimpo della vertente più emotiva del metal. E sì, bisogna parlare di emotività perché quella è la linea comune che lega questo pregevolissimo lavoro. The Circle ha le sue fondamenta nel post rock ma le sue estensioni sonore lo portano a toccare tante altre realtà musicali come il blackgaze, il post metal e quella nuova vita del metal progressivo che si allontana dai tecnicismi puri per mettere in prima persona l'emotività. Tutto questo lasciano certi spazi alla grinta del black metal. Come al solito, quando i presupposti sono questi il risultato finale generalmente prende due vie, o quella del polpettone indigesto, dove le creazioni musicali sembrano un collage senza capo ne testa, o la stesura di un nuovo prodotto unico ed originale. Nel caso dei Heretoir la via è la seconda.

The Circle


Per farvelo capire meglio bisogna, ancora una volta, partire dalla motivazione che ha portato questa band tedesca a comporre questo disco. Come indica il nome dell'album, The Circle, è un disco esistenziale che c'invita a riflettere sulle nostre vita, sulla nascita, la morte e la rinascita. Per farlo gli Heretoir sembrano denudare le proprie anime in queste undici tracce che costituiscono questo lavoro. Mi azzardo, dunque, a dire che questo disco avrà preso vita partendo da un'idea e dal processo che l'ha resa musica. Dunque musica messa a disposizione di un concetto e non viceversa. 

Musicalmente quello che comporta un ragionamento del genere è che le risorse da mettere in gioco non sono mai abbastanza. Per quello in questo The Circle convivono molti mondi. Per quello si passa senza problemi, e con naturalità, da parti black metal ad altre post rock, passando dal progressive metal. Perché? Perché la vita è così, è bella come una trama sonora post rock, è crudele come una ritmica sfrenata di black metal ed è complessa, e a tratti incomprensibile, come una parte di metal progressivo. In questo disco, dunque, si racchiude tutta la complessità della vita, tutto il bagaglio di esperienze, di gioie e di tristezza, di bellezza e di abominio che si può ritrovare nella vita di ogni essere umano. Questo disco è un'altalena di emozioni ed è molto bello che sia così.

Heretoir


Sicuramente ritrovare nella musica tutti gli elementi che fanno parte della vita non è un'impresa facile. Alla fine ognuno ha le sue proprie convinzioni, i propri gusti, i propri scopi e le proprie paure. Personalmente non so, perché non mi sono mai soffermato a pensarlo, come suonerebbe la mia vita, ma qualcosa posso dirla: la coesistenza di emozioni e di mondi sonori che convivono in questo The Circle si avvicina molto alle mie personali sensazioni. E' un disco con momenti toccanti, altri tremendamente grintosi, altri oscuri, altri luminosi. Gli Heretoir hanno costruito uno specchio nel quale più di qualcuno troverà il proprio riflesso.

Per darvi un'idea più fedele di come suona quest'album immaginate di prendere certi aspetti dei Novembre, degli Alcest, degli Anathema, dei God is an Astronuat, dei Katatonia e dei Cult of Luna. Mettete tutto insieme, la creatura che ne esce ha il nome di Heretoir.
Vi consiglio due brani.
Il primo è Golden Dust. Canzone che parte con un atmosfera a metà strada tra il post rock ed il blackgaze. Il suo successivo sviluppo gioca sia con quei generi che con il metal targato Anathema o Katatonia.
La seconda raccomandazione va a The Circle (Omega). Più grintoso del brano segnalato precedentemente è la chiusura perfetta del disco. In un certo modo dimostra perfettamente qual è l'insieme di idee musicali che convivono in questo disco.

In precedenza vi ho detto che sembra che le ambizioni degli Heretoir sembrano essere molto alte. Il risultato che viene fuori ascoltando questo The Circle è molto positivo perché c'è quel qualcosa che t'invita a riascoltare diverse volte un determinato lavoro. Sicuramente, dopo cinque anni, il loro ritorno è molto ben riuscito. Il cerchio è stato chiuso

Voto 8,5/10
Heretoir - The Circle
Northern Silence Productions
Uscita 24.03.2017

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