lunedì 1 maggio 2017

Nighon - The Somme: cantare alla guerra per evitarla

(Recensione di The Somme dei Nighon)


Il secolo scorso è stato un periodo segnato dalle due guerre mondiali. Guerre che hanno significato tantissime altre cose oltre ad un "semplice" conflitto bellico. Le cicatrici che sono rimaste ancora sono abbastanza presenti, soprattutto nell'anima dell'Europa, e una lezione che sembra essere rimasta è che una perdita di vite umane così grande non dovrà mai più accadere.

The Somme

Sono le guerre ad essere il motore creativo di The Somme, secondo disco dei finlandesi Nighon. Le guerre prese in prima persona, le guerre come narrazione di quello che si è vissuto da diversi punti di vista, quelli della popolazione civile, quella dei combattenti, quella delle diverse fazioni dei conflitti. Per quello la musica di questo lavoro è a tratti aggressiva, a tratti epica ed a tratti malinconica. Ma c'è altro ancora. Lo sforzo portato avanti dalla band vuole che i gravi conflitti mondiali siano una lezione e non si ripresentino nel presente. Al giorno d'oggi tutti questi argomenti sono di grandissima attualità e lo spettro di un incommensurabile nuovo conflitto galleggia nell'aria. Per quello è importante rinfrescare la memoria e ricordare che le conseguenze si ritrovano anche dopo tanti anni.

The Somme

Musicalmente la band dichiara di fare un genere intitolato symphonic shock metal, definizione che mi è completamente nuova e che, forse, riesce a descrivere bene quello che c'è in questo The Somme. Infatti la parte sinfonica è presente sia nell'utilizzo molto epico delle tastiere, tipico del symphonic metal, che nella presenza di una cristallina voce femminile. La parte "shock" invece è più difficile d'apprezzare e penso che la band la intenda come la capacità di raccontare storie che non lasciano nessuno indifferente. Per quanto mi riguarda trovo entusiasmante il ventaglio di generi che sono presenti nella musica dei Nighon. Generi che vanno dal black metal al epic metal giocando con certe cose d'industrial metal e del symphonic metal
La musica della band finlandese sembra rispondere ad uno scopo: la monumentalità. Tutti i brani sono importanti, intensi, epici. Per quello il blocco sonoro presente in quasi tutte le canzoni e molto compatto e d'impatto, e per quello la presenza della voce femminile, che è di netto contrasto con quella maschile, trova il suo spazio nelle melodie che rimangono molto imprese nella testa, un po' come fa Cristina Scabbia nei Lacuna Coil.

The Somme

Personalmente la cultura bellica non mi è mai piaciuta. Anche se più di qualche volta ho visto con piacere qualche capolavoro cinematografico ambientato in zone ed epoche di guerra non è qualcosa che mi attira. Per quello il primo impatto con The Somme non è stato di forte attrazione, ma i successivi ascolti mi hanno permesso di capire che il disco che avevo di fronte è un disco complesso, molto ben studiato, costruito con un insieme di elementi che danno ai Nighon uno sguardo nuovo in questo oceano chiamato metal. Sono epici senza essere patetici, sono oscuri senza essere occulti, sono una novità mettendo insieme una serie di provocazioni sonore del passato.

Nighon

C'è da dire che questo lavoro ha il pregio di non essere orizzontale. E' fatto di momenti diversi, di brani che cambiano, di formule diverse. Questa varietà è da ringraziare. Per quello anche se vi segnalo questi due brani c'è molto altro.
Il primo è Reclaiming Ravenpoint. E' un brano che nella sua prima parte ricorda molto quello che fanno i Rammstein, con riff potenti di chitarra che lasciano spazio poi a la voce che si adagia su una base ritmica. In un certo modo viene in mente anche il lavoro dei Samael. Tutto ciò per la prima parte, perché dopo la canzone cambia, diventa molto più importante, grandiosa, grazie all'intreccio di voci che ricordano il lavoro dei Lacuna Coil.
Il secondo è I Fear for Tomorrow, canzone che ci riporta al presente, a quello che stiamo vivendo. Il suo suono è conseguentemente molto più moderno toccando molte influenze che ci ricordano il death metal scandinavo per poi prendere di nuovo una piega più sinfonica e riportarci alla mente i Samael.


Credo che qualsiasi persona sana di mente rifiuti energicamente la possibilità di vivere una nuova guerra. Anche perché questa corsa disperata, ed inutile, alla difesa delle nazioni ha portato a costruire delle armi così letali e pericolose da distruggere l'equilibrio naturale. Per quello credo che, in qualche modo, lo sforzo degli Nighon possa essere utile. E' per quello che, anche se The Somme è un album bellico, siamo di fronte ad un disco pacifista che regala quel buonsenso che più di qualche leader politico mondiale sembra aver perso.

Voto 8/10
Nighon - The Somme
Inverse Records
Uscita 05.05.2017

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