(Recensione di Transfiguration dei Show of Bedlam)
Per fortuna il nostro rapporto verso la pazzia si è modificato negli anni. Scene raccapriccianti di manicomi gremiti di pazienti trattati come l'ultima feccia della società sono sempre più rare. Verso quei posti c'è ancora tutta una serie di racconti quasi mitologici che parlano di torture, di sperimenti spietati facendo diventare il manicomio uno dei luoghi più terrificanti sulla faccia della terra. Invece di cercare di capire la pazzia l'abbiamo imprigionata, torturata ed obbligata ad avere una normalità che non le aspetta in assoluto.
Show of Bedlam è una band canadese che prende nome da una delle pagine più tristi del rapporto tra la società e le persone mentalmente insane. Nel diciottesimo secolo le persone potevano recarsi al manicomio di Beldlam, Inghilterra, e pagando qualche spiccio potevano entrare nelle celle per stare con i pazienti o assistere a dei veri e propri spettacoli dove sesso e violenza tra i malati erano i principali argomenti. Nel 1814 ben 96000 persone visitarono Bedlam. Transfiguration è il nuovo "spettacolo" della band. Uno spettacolo che in un certo modo capovolge la dinamica che ha portato a scegliere questo nome. La capovolge perché si sente che l'urlo conciso, che qualcuno potrebbe definire "pazzo", è un urlo che tira in faccia la realtà della nostra società, così fiera di essersi evoluta ma così retrograda da non accettare e capire fino in fondo la diversità. Forse anche quella è una forma di malattia mentale, forse l'omologazione è la peggiore peste dei nostri tempi, perché siamo dei burattini che credono di avere una certa libertà ma veniamo usati per alimentare le dinamiche di chi ha in mano in potere. Siamo peggio dei pazzi e dischi come questo servono a dimostrarcelo a farcelo capire.
Transfiguration è un lavoro che coinvolge una serie di generi dando nascita a delle caratteristiche ben precise. Possiamo dire che il sound dei Show of Bedlam è unico e si nutre anzi tutto di un forte contrasto, molto originale tra la voce femminile e la base strumentale. Musicalmente questo mare di suoni viene alimentato da variopinti fiumi come il doom, lo sludge metal, il post punk ed una dose massiccia di avantgarde metal. Vocalmente, invece, il timbro di Paulina Richards, ricorda figure come Lydia Lunch dando l'impressione di essere stata pescata da un discorso musicale molto più vicino al gothic o alla no wave. L'incontro di questi mondi fa nascere un risultato molto originale, con la potenza avanguardista degli strumenti e la voce stregata.
Dischi come Transfiguration sono dei lavori che non hanno alcuna intenzione di essere "piacevoli". Di bello ed ottimista c'è ben poco. Per quello funziona così bene. Per quello è come un pugno in faccia che ci scuote dal nostro rincoglionimento. Per quello è necessario. Lo Show of Bedlam non è più un macabro spettacolo al quale si assiste recandosi volontariamente in quel tragicamente celebre manicomio. No, lo show è per le strade, sui social network, dappertutto. I nostri disagi sono diventati normali, per quello un gruppo di bulli che massacra di botte qualcuno non è più un evento raro, per quello le "perversioni" sono all'ordine del giorno facendoci credere che siamo così evoluti da averle inserite nelle nostre routine senza esserci minimamente chiesti se è corretto inserirle. La povertà culturale ed intellettuale viene messa a nudo con questo disco. Per quello tutti dovrebbero ascoltarlo e farsi un paio di domande.
I deliri musicali della band canadese non trovano punti bassi in questo disco ma vado ad approfondire un paio di brani.
Il primo è Blue Lotus, traccia d'apertura del disco. Si tratta di un brano estesissimo, arriva ai 12 minuti di durata e sin dall'inizio mette in chiaro qual è il mondo del gruppo. Dissonanze musicali avanguardiste sono il perfetto tappetto per una voce stregata, acida che lascia spazio a certe registrazioni audio. Trascinante, violento, senza mai essere eccessivo, ed oscuro.
Il secondo è Hall of Mirrors. Ci si addentra nella mente malata, in quelle zone che rinneghiamo di avere. Infatti questo brano da l'impressione di essere un incubo. E' spettrale, ma non spettrale per via di un immaginario dell'orrore. E' spettrale come se fossimo sotto effetto di qualche potente medicinale che ci distoglie dalla verità.
Transfiguration è un disco perfetto. Ha tutti gli elementi che servono a soddisfare le aspettative di chi ascolta. E' originale, è molto ben suonato ma, soprattutto, ha chiaro dove vuole andare e ci porta proprio lì, direttamente, senza prendere alcuna strada alternativa. Questo secondo disco dei Show of Bedlam è un lavoro che merita una grandissima attenzione perché non delude affatto.
Voto 9/10
Show of Bedlam - Transfiguration
Sentient Ruin Laboratories
Uscita 12.05.2017
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