(Recensione di Life on Standby dei My Own Ghost)
Viviamo così immersi nei nostri tempi che facciamo fatica a capire le costanti evoluzioni nel mondo della musica. Quello che appena prima era nuovo, strano ed esclusivo, un attimo dopo diventa popolare, vendibile e di moda. Al contrario ci sono altre cose che prima erano veramente alternative, intese come proposte lontane dal mainstream, che si sono evolute ulteriormente per allontanarsi ancora di più da tutto quello che potrebbe sembrare di uso e consumo massivo. L'evoluzione è costante ed inarrestabile. In una direzione o l'altra.
Per la prima volta da quando scrivo questo blog i protagonisti di una mia recensione vengono dal Lussemburgo. Questo "onore" aspetta agli My Own Ghost per via del loro secondo disco intitolato Life on Standby. Un disco che rappresenta molto fedelmente una delle direzioni intraprese da un certo tipo di metal che confina col rock e che è "nuovo" di 20 anni. Infatti la band è molto onesta nel descrivere il proprio genere come un insieme di rock, pop e metal con interventi elettronici mirati. Un genere che non sarebbe stato possibile se non fossero esistiti gruppi come Nightwish, Epica e, in una linea più "commerciale", Evanescence, tra altri (gruppi che alla sua volta devono tanto a progetti preziosi come The Third and the Mortal e The Gathering). Infatti il protagonismo, per niente velato, aspetta alla potente voce femminile di Julie Rodesch, voce piacevolissima che ci riporta alla mente altre voci come quella di Anneke Van Giersbergen, Liv Kristine o Madonna.
Penso che sia abbastanza chiaro che il concetto inseguito dagli My Own Ghost sia quello di creare delle canzoni che senza troppi sforzi entrino in testa. Per quello è innegabile che il punto di partenza sia il pop, in quanto a strutture facili, con ritornelli molto effettivi e senza parti sconvolgenti. Brani che non eccedono mai i quattro minuti e passa nella migliore tradizione pop. Quel di più che regala l'originalità, e, diciamocela tutto, la caratteristica che mi porta ad occuparmi di questo Life on Standby, è quel vero e proprio flirt col metal, quella ricerca di suoni maggiormente aggressivi, con chitarre distorte ed una base ritmica decisa e diretta. C'è anche qualcosa che distanzia questo gruppo da altri nominati qua, ed è sicuramente il fatto di non lasciare spazio a quell'aspetto sinfonico che ha reso celebre tanti gruppi. Personalmente ringrazio che sia così, perché altrimenti mi ritroverei a commentare un disco eccessivamente simile a tante cose ascoltate e, sempre dal mio punto di vista, superate.
Capiamoci, Life on Standby non è un disco impegnativo, non ha elementi sconvolgenti, ma è un disco che funziona molto bene. Anche se non sono un fan del pop credo che c'è un arte ed una capacità interessante nel riuscir a costruire canzoni che rimangono in testa essendo una novità e gli My Own Ghost riescono a farlo. I loro brani si lasciano ascoltare senza problemi, senza resistenze, con spensieratezza. Sono riusciti a centrare una formula che non è alla portata di tutti, e quello va riconosciuto.
Ci sono due brani che, credo, permettono di capire la sostanza di questo disco.
Il primo è il brano d'apertura che è anche la title track. E' un brano molto energico che evidenzia le capacità vocali della cantante del gruppo. L'intro elettronica ed altre incursioni di quel genere si mescolano con un rock molto energico che non fatica a insinuarsi nella testa dell'ascoltatore.
Il secondo brano è If I Stay e rappresenta il punto di maggiore apertura della musica della band lussemburghese. Qua l'elettronica prende il protagonismo ricreando delle atmosfere alla Madonna di Frozen, E' una ballata molto sentita e molto bella, con un tocco prevalente di nostalgia.
Life on Standby è un disco molto coerente con le idee di partenza degli My Own Ghost. E' suonato molto bene, è molto quadrato, è fresco. Per quello non è strano pensare che la carriera della band darà un bel salto in avanti. Certo, se quello che cercate è sperimentazione, novità e pazzia allora non è il caso di ascoltare neanche mezza traccia, per tutti gli altri ascoltate senza paura, il risultato vi piacerà.
Voto 8/10
My Own Ghost - Life on Standby
Secret Entertainment
Uscita 07.04.2017
Sito Ufficiale My Own Ghost
Pagina Facebook My Own Ghost
Penso che sia abbastanza chiaro che il concetto inseguito dagli My Own Ghost sia quello di creare delle canzoni che senza troppi sforzi entrino in testa. Per quello è innegabile che il punto di partenza sia il pop, in quanto a strutture facili, con ritornelli molto effettivi e senza parti sconvolgenti. Brani che non eccedono mai i quattro minuti e passa nella migliore tradizione pop. Quel di più che regala l'originalità, e, diciamocela tutto, la caratteristica che mi porta ad occuparmi di questo Life on Standby, è quel vero e proprio flirt col metal, quella ricerca di suoni maggiormente aggressivi, con chitarre distorte ed una base ritmica decisa e diretta. C'è anche qualcosa che distanzia questo gruppo da altri nominati qua, ed è sicuramente il fatto di non lasciare spazio a quell'aspetto sinfonico che ha reso celebre tanti gruppi. Personalmente ringrazio che sia così, perché altrimenti mi ritroverei a commentare un disco eccessivamente simile a tante cose ascoltate e, sempre dal mio punto di vista, superate.
Capiamoci, Life on Standby non è un disco impegnativo, non ha elementi sconvolgenti, ma è un disco che funziona molto bene. Anche se non sono un fan del pop credo che c'è un arte ed una capacità interessante nel riuscir a costruire canzoni che rimangono in testa essendo una novità e gli My Own Ghost riescono a farlo. I loro brani si lasciano ascoltare senza problemi, senza resistenze, con spensieratezza. Sono riusciti a centrare una formula che non è alla portata di tutti, e quello va riconosciuto.
Ci sono due brani che, credo, permettono di capire la sostanza di questo disco.
Il primo è il brano d'apertura che è anche la title track. E' un brano molto energico che evidenzia le capacità vocali della cantante del gruppo. L'intro elettronica ed altre incursioni di quel genere si mescolano con un rock molto energico che non fatica a insinuarsi nella testa dell'ascoltatore.
Il secondo brano è If I Stay e rappresenta il punto di maggiore apertura della musica della band lussemburghese. Qua l'elettronica prende il protagonismo ricreando delle atmosfere alla Madonna di Frozen, E' una ballata molto sentita e molto bella, con un tocco prevalente di nostalgia.
Life on Standby è un disco molto coerente con le idee di partenza degli My Own Ghost. E' suonato molto bene, è molto quadrato, è fresco. Per quello non è strano pensare che la carriera della band darà un bel salto in avanti. Certo, se quello che cercate è sperimentazione, novità e pazzia allora non è il caso di ascoltare neanche mezza traccia, per tutti gli altri ascoltate senza paura, il risultato vi piacerà.
Voto 8/10
My Own Ghost - Life on Standby
Secret Entertainment
Uscita 07.04.2017
Sito Ufficiale My Own Ghost
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