(Recensione di Mind Mold dei Mind Mold)
Se esiste qualcosa di difficile definizione quella è l'avanguardia. Che cos'è avanguardia e che cosa non lo è? Quali parametri deve avere una qualsiasi opera per essere avanguardista? E' molto difficile dirlo ma la sensazione che viene fuori spesso è che ci si riferisce a qualcosa che è avanti nel proprio tempo, qualcosa che anticipa quello che dovrebbe essere la novità tra qualche tempo. Nel metal l'avanguardia è stata spesso e volentieri usata come un contenitore che fa confluire tutte le cose contaminate di difficile definizione. Ma, a lungo andare, è diventato un genere a tutti gli effetti.
L'opera prima dei canadesi Mind Mold è un EP omonimo e come sicuramente s'intuisce dalla mia introduzione è un lavoro d'avanguardia. 4 tracce e 21 minuti ci permettono di capire a cosa punta questa band e il bersaglio mi sembra molto ben centrato. Dentro alla musica del gruppo coesistono una serie di generi che vengono coniugati in modo di dare una forte impronta personale a questo EP di debutto. Le dissonanze delle chitarre si adagiano sopra ad una base ritmica che ricorda, a tratti, quella del doom metal, creando così l'habitat perfetto per una voce rabbiosa.
E' l'intensità l'aspetto che più traspare di questo Mind Mold. Intensità che acquista una dimensione materiale fatta di qualche sostanza affascinante ma misteriosa. Questo è un disco che incanta ma spaventa. Che sorprende ma crea un certo tipo di ribrezzo. Le chitarre alla Ved Buens Ende hanno il ruolo fondamentale di farci capire che quello che stiamo ascoltando non è qualcosa di scontato o di sentito. Ed è la loro sovrapposizione con una base ritmica solida che dà, come spesso capita, una dimensione terrene a quello che stiamo ascoltando a far venire fuori un quadro unico. Aggiungiamoci qualche altra incursione strumentale molto mirata, come le tastiere nell'ultimo brano Nyx, ed una voce che potrebbe perfettamente appartenere a una band black o post metal e quello che viene fuori è con chiarezza l'insieme d'intenti musicali dei tre componenti del gruppo. Infatti Mind Mold sembra essere un recipiente che esige di essere alimentato con quante più fonti possibile, ma poi tutto viene processato ed esce fuori qualcosa che è un punto d'equilibrio tra tutto quello che è stato sentito.
Mi piace l'avanguardia. Mi piace perché rispecchia la volontà di evolversi, di dimostrare una e mille volte che c'è tanto altro da dire nel mondo della musica. Per quello questo EP è un piccolo gioiello. Piccolo perché non è altro che il primo atto dei Mind Mold e perché mi da l'impressione che quello che ci sarà nell'avvenire della band sarà interessante e tutto da seguire. Tutto ciò si deduce dalla mentalità che c'è dietro, dalla voglia di osare e di non fermarsi ai confini.
Due brani da approfondire.
Viceregal Inhumation mi ricorda molto quello che è stato fatto dai Ved Buens Ende. Gli arpeggi ricercati di chitarra aprono la pista ad un'intensità unica dove la batteria sembra non voler fermarsi mai, senza però, per quello, trascinare tutti gli altri strumenti. E' questo contrasto ad essere prezioso.
Nyx invece presenta certe aperture che gli altri brani non hanno. Forse è il brano che guarda maggiormente al passato regalando qualche elemento di noise e certi punti d'epicità gotica regalati dalle tastiere. E' il brano più doom di questo lavoro.
Gli EP sono sempre delle arme crudeli perché funzionano un po' come i trailer dei film. Ti buttano dentro ad un certo discorso ma non ti acconsentono fino in fondo a capire tutto. Sai di cosa parla il film ma non sai esattamente come te lo racconta. Non sai se il ritmo è lento o veloce, se la storia scorre e sorprende o è forzata. Per quello rimane una grande curiosità nel sentire un lavoro più lungo dei Mind Mold. Il trailer ha funzionato e si sono presi la mia attenzione.
Voto 8/10
Mind Mold - Mind Mold
Sentient Ruin Laboratories
Uscita 28.04.2017
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