(Recensione di Alive dei Krakow)
Una delle esperienze più interessanti ed intense che possa mai capitare nella musica è quella del live. Un concerto non è soltanto il momento nel quale una band deve far vedere quello che riesce a fare musicalmente ma è una specie di rito dove pubblico e musicisti vivono un'esperienza unica fatta di odio ed amore, di fascino e ribrezzo, di energia e di calma, di emotività e di partecipazione. Un concerto memorabile rimane impresso per sempre in ognuno di noi.
Sicuramente è il post metal dei Krakow a facilitare questo compito. Questo perché a livello di suono c'è già un'alta componente sia emotiva che ipnotica. Ci si ritrova catapultati in quel vortice sonoro che non lascia alcuna via di scampo, partecipi dunque da quel rito chiamato Alive. La cosa interessante dentro alla musica di questo quartetto norvegese è che, in contrasto con altre band regine di questo genere musicale, la loro musica ha un'altra struttura, un altro modo di snodarsi giocando sempre con le stesse carte, ma distribuite in modo diverso. E' come se la matteria che conforma le creazioni sonore del gruppo fosse diversa da quella usata in tanti altri progetti. E questo arriva in questo disco. C'è più che mai una connessione fortissima tra l'ascoltatore e la musica.
E' come se ci fosse una forte cosmologia interna che venisse proiettata su un ampio soffitto a volta di stella. Vediamo un universo, ma quell'universo sta dentro ad ognuno di noi. E nel caso di questo Alive questa sensazione viene amplificata perché si tratta di un concerto. Si sente che i Krakow sentono. Sentono l'energia di un pubblico rapito, sentono la potenza del suono che loro stessi creano, sentono l'emotività amplificata, perché dall'altra parte c'è chi riceve e alimenta questo vincolo creando un feedback di emozioni.
Sicuramente per via della loro durata le due tracce che ho selezionato sono quelle che acconsentono maggiormente lo sviluppo di questo vincolo. Sono i brani d'apertura e di chiusura di questo disco.
Il primo è Monolith ed è una graduale avventura che ci trasporta in questo affascinante viaggio. Rumori che si mescolano ad una linea malinconica di chitarra per poi esplodere con concretezza. E' una canzone strumentale, più vicina ad un'immaginario post rock con ritmiche sludge. E' il portale d'ingresso.
L'uscita invece viene rappresentata da Mound, ultima traccia di questo lavoro. Se il primo brano era pacato ed ipnotico questo riprende sempre l'aspetto quasi psichedelico del primo ma con un trattamento assolutamente diverso. E' la reiterazione tantrica di certi riff a fare da mezzo di trasporto. Ma c'è molto altro, questa canzone è una costante ondata d'urto intervallata a momenti di rilascio che c'illudono di ritrovare una qualche pace. Illusione che viene spezzata da cambi di dinamica bestiali dove la band da il meglio di se stessa.
Voto 8,5/10
Krakow - Alive
Dark Essence Records
Uscita 24.03.2017
Sito Ufficiale Krakow
Pagina Facebook Krakow
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