mercoledì 7 dicembre 2016

Shaman Elephant - Crystals: nuovi orizzonti psichelici

(Recensione di Crystals dei Shaman Elephant)


Per qualche strano motivo, nella musica, nascono dei movimenti legati a certe città. Movimenti dove viene sviluppato un discorso musicale particolare e che non ha legami con la storia o con le caratteristiche culturali del posto. Come se, per qualche motivazione misteriosa, una serie di musicisti scegliesse di portare avanti un discorso musicale specifico.

Non ho in mano le informazioni necessarie per affermare se a Bergen, in Norvegia, ci sia un vero e proprio movimento di gruppi che, partendo dal passato, stano sviluppando un genere, o sottogenere, che mescola elementi musicali del passato (soprattutto anni 70) con delle sonorità più moderne. Ma dopo aver ascoltato e parlato con gli ottimi Seven Impale, aver sentito altri esempi musicali che hanno la propria culla lì, adesso mi imbatto in un'altra interessantissima e giovane realtà: quella dei Shaman Elephant.
La cosa interessante è che, di questi gruppi di Bergen incontrati in questo mio percorso, c'è sia un filo comune, che è quello dello sguardo rivolto verso il passato, che una serie di caratteristiche che rendono queste band uniche e piene di grande personalità. Nel caso dei Shaman Elephant, e grazie al loro LP di debutto, intitolato Crystals, la loro particolare interpretazione musicale parte dal hard rock anni 70, soprattutto nel versante psichedelico, toccando certi lidi progressivi, per esempio nella durata dei brani che spesso regalano delle opere di più di otto minuti, per inglobare il tutto in un suono fresco ed attuale di ottima fattura.

Crystals


Infatti Crystals è un disco molto ben suonato che esalta sia le caratteristiche personali di ogni componente della band che una personalità di gruppo. Sorprende, infatti, che questa sia una band "giovane" perché nelle tracce che costituiscono questo loro primo LP si sente una grande coerenza e comunicazione d'insieme. Grazie a ciò le sei tracce del disco passeggiano senza problemi tra l'hard rock, il rock psichedelico, il rock progressivo strizzando, volentieri, l'occhio al jazz. Detto questo potrebbe sembrare che i Shaman Elephant siano rimasti inchiodati ad un passato musicale che, ormai, dev'essere superato. Invece non è così. La loro capacità di mettere insieme questi elementi viene messa in gioco con la volontà di creare qualcosa di moderno e attuale. Loro usano delle sonorità, soprattutto per quanto riguarda il riparto di tastiere, che rimandano indietro nel tempo, e si avvalgono di una certa estetica del passato ma il risultato che poi ne viene fuori è moderno. E' bello sfogliare le loro canzoni per scoprire tracce di questi ultimi quarant'anni di musica. 
C'è da sottolineare l'eccellente livello strumentale di ogni componente della band. La chitarra ha quel virtuosismo sporco e sentito alla Hendrix, il basso richiama il suono celebre di grandi maestri come John Paul Jones, le tastiere ingrandiscono lo spettro musicale dando un tocco jazzistico e psichedelico e la batteria funge da collante tra tutti questi elementi. La voce da quel tocco di personalizzazione grazie ad un timbro dinamico impregnato di hard rock, ricorrendo, quando necessario, a delle armonizzazioni molto ben riuscite.

Crystals è un viaggio lisergico alla portata di tutti quanti. E la cosa interessante è che non si limita ad omaggiare o imitare i capi saldi del passato ma aggiunge una serie di elementi moderni a questa concezione, portando il genere a toccare nuove spiagge. E' un lavoro originale, che non stanca perché è costruito con elementi molto diversi che presentano un bel ventaglio di strutture e di giochi strumentali. E' un lavoro che gioca con la costruzione di avventure psichedeliche che trovano concretezza nella forza dei riff, spesso e volentieri suonati all'unisono.

Shaman Elephant


Tre le canzoni che vi lascio come suggerimento perché vi ronzino in testa.
La prima è la title track. Trascinante, mette subito le carte in tavola. Ci presenta un disco pieno di giochi tra spazialità e concretezza. Fa evadere la mente per poi rimetterla su binari ben predefiniti.
La secondo è Tusco, unico brano strumentale del disco. E' grazie a questa traccia che si può apprezzare facilmente il profilo jazzistico della band. Ma così come la loro musica è ricca di contaminazione anche questo aspetto lo è. Infatti il loro è un jazz alla Mahavishnu Orchestra.
Per finire vi segnalo la traccia di chiusura, Stoned Conceptions. E' il brano più lungo del disco, oltre dodici minuti, nei quali l'intercalarsi tra parti asciutte e altre molto energiche crea un'odissea sonora che avvicina questo brano a celebri canzoni epiche regalando il tocco più prog di tutto il disco.


Con Crystals i Shaman Elephant si presentano al grande pubblico in modo eccelso. E' un disco pieno di energia ed entusiasmo che ci dimostra, ancora una volta, che in Norvegia succedono cose grandi. Questo è un disco che cattura gli amanti dell'hard rock nella sua accezione più grande e che non sfigura mai, anzi, regala nuovi orizzonti. Molto bello.

Voto 8,5/10
Shaman Elephant - Crystals
Karisma Records
Uscita 09.12.2016

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