(Recensione di Rupture dei Blacksmoker)
Parlare di politica è sempre difficile, perché si entra in un terreno pieno di insidie ed idee divergenti che, spesso, non rispondono alla ragione. La storia ci porta a credere che l'evoluzione sociale ci ha portato, purtroppo non in tutto il mondo, a vivere in democrazia. Dunque, in teoria, è il popolo ad aver il potere, è il popolo a decidere chi deve governare e chi no. Personalmente penso che sempre più spesso questa "democrazia" sia finta o, piuttosto, un'orchestrazione perfetta di chi vuole avere sempre il potere. Non parlerò di congiure, complotti o altro, perché significherebbe entrare in un campo minato, ma semplicemente sostengo che la vera democrazia ormai non esiste più.
Un'introduzione del genere è dovuta perché i tedeschi dei Blacksmoker, con il loro nuovo album, intitolato Rupture, ci raccontano qualcosa di simile. Nel loro caso questa tematica acquista una forma letteraria, di un racconto che è ricorrente nella storia della musica, cioè il fallimento dell'umanità, rea confessa di essersi lasciata dominare ed annullare dai poteri forti. La manipolazione mediatica ed il fanatismo religioso sono così importante da radere al suolo qualsiasi altro pensiero. Mi verrebbe da chiedere quanto lontano dalla realtà sia questo racconto. Certo, ci sono tante menti pensanti, tante ideologie che fomentano la libertà di pensiero ma se vediamo la grande "massa" di persone, che per fortuna non leggono questo blog, si nota sempre di più un omologazione che si estende a tutti i livelli. Sembra di essere di fronte a tanti cloni mossi dall'ostentazione di uno stile di vita che, ci illudono, è alla portate di tutti dove l'ignoranza fa da padrona.
E' interessante che questo disco dei Blacksmoker mi abbia suscitato tutti questi pensieri ma vado ad illustrarvi cosa troviamo nello specifico in questo lavoro. Come dicevo prima il discorso di Rupture ha una dimensione letteraria, in quanto a che questo disco si dimostra come un racconto dell'aviazione di un protocollo chiamato Ouroboros 86. Un nuovo inizio che non prescinderà di distruzione, perché per creare qualcosa di nuovo bisogna partire dalle cenere. Avendo un incipit così interessante c'erano di fronte diverse vie musicali. I Blacksmoker scelgono quella dell'energia di racconto rabbioso che si traduce in sludge metal. Riff pesanti, suonati tra l'altro da Boris Bilic, ex-Omega Massif, ritmi incalzanti, voce acida. Non c'è spazio per l'ottimismo, per i colori sgargianti, per la speranza. Ormai si è superato un certo limite e non c'è ritorno. Per quello la musica di Rupture è apocalittica, violenta, sporca.
Chi sopravvive alle catastrofi? Generalmente chi è più sveglio, chi pensa con la propria testa e fa di tutto per continuare con la propria vita. Ebbene, la musica di Rupture rappresenta proprio quello. Quelli che hanno la consapevolezza di un'ecatombe ma non stanno mano nella mano aspettando chissà che miracolo che porti alla salvezza. E' un immaginario che ricorda, e richiama, certe cult movie come Mad Max o Terminator. Ma la cosa interessante è quella di chiedersi quanto lontano siamo da uno scenario del genere.
Rupture è un disco massiccio quanto la tematica che affronta. Per quello lo sludge metal è onnipresente e c'è poco spazio a contaminazioni sonore. Per lo tanto è difficile individuare dei brani che si distolgano dal resto o che illustrino più fedelmente questo lavoro. Io cerco di lasciarvi un'impronta importante parlandovi di due tracce.
La prima apre il disco e s'intitola proprio Rupture. Sin dal riff iniziale si capisce quale sarà l'ondata che ci colpirà nei prossimi minuti. Sludge metal con reminiscenze di thrash metal che dipinge l'apocalissi.
La seconda chiude il disco. E' Room 101 e, forse, rappresenta il brano che più si differenza dal resto. E' molto cinematografico e per certi versi fa pensare ai Megadeth. E' la conclusione perfetta del disco come se fosse la scena finale di un film, dove trasmissioni televisive e radiofoniche illustrano un evento epocale che coinvolge tutta l'umanità.
Con questo Rupture i Blacksmoker regalano un disco apocalittico, visivo ed energico. E' interessante, però, pensare qual è il confine tra narrazione e realtà, tra fantascienza ed attualità, tra l'ipotesi e il vero verso che sta prendendo l'umanità. Così come un buon film riesce a sollecitare il pensiero anche questo disco l'ha fatto, e quello è un gran merito.
Voto 8/10
Blacksmoker - Rupture
Voice of Azram/Beerfuzz Records
Uscita 16.12.2016
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