(Recensione di Guide my Fury dei Dimman)
Penso che pochi generi musicali riescano ad ospitare così tante differenze quante ne ospita il metal. Possiamo ritrovare di tutto dentro a questo oceano vastissimo, nel quale nuotano dei progetti che arrivano quasi ad essere diametralmente opposti. Forse per quello ritengo che il metal sia bellissimo, che abbia una vita lunghissima e che qualsiasi persona potrebbe ritrovarsi ad ascoltare e seguire con piacere determinati sotto generi o gruppi.
Un altro elemento fondamentale del metal è che le contaminazioni tra generi sono costanti, qualcuna determinando già la nascita di nuovi generi conclamati, qualcun'altra regalando delle fresche novità. In quel senso devo dire che il lavoro che ci permette di conoscere la musica dei finlandesi Dimman è un perfetto esempio di queste combinazioni, in questo caso facendo affidamento a delle formule conclamate e sempre effettive. Il lavoro si chiama Guide my Fury ed è un EP piacevolissimo e di grande sicurezza. Infatti non sembra proprio di essere di fronte ad una band abbastanza giovane. Attraverso le cinque tracce che costruiscono questo disco abbiamo la possibilità di conoscere l'intenzione musicale della band e ben sperare nella strada futura.
Ma vediamo musicalmente qual è l'insieme di generi che vengono messi in gioco. Direi che ci sono tre mondi principali che s'intrecciano. Il primo è quello del death metal melodico, il secondo quello del metal progressivo e per completare il quadro ci metto dentro qualcosa di più sinfonico, per via dell'utilizzo delle tastiere, a tratti protagoniste totali di certi intervalli strumentali. Questo è sicuramente un connubio che conta con molti esempi tangibili. Nel caso dei Dimman ribadisco che il risultato non sembra per nulla quello di un gruppo che esiste da relativamente poco tempo, ma Guide my Fury si sviluppa molto piacevolmente, arrivando a dare l'impressione di essere finito anche troppo presto. A dare quest'impressione ci pensa la bella coesione strumentale del gruppo, che viaggia su alti livelli. Da una parte c'è una grande compattezza e dall'altra c'è una distribuzione dei ruoli che funziona alla perfezione, dando così dei momenti di protagonismo alle voci, growl e pulita, alla chitarra e alle tastiere. Tutto quanto viaggia su una base ritmica compatta e funzionale.
Un aspetto che mi piace molto di questo Guide my Fury è la capacità di ribadire quello che sono gli aspetti principali del melodic death metal, un genere che è stato molto illuminante quando è appena apparso. E' questa comunione tra grinta ed energia ed un messaggio che riesce ad arrivare diretto, essendo anche alla portata di molti ascoltatori. Se a tutto ciò ci aggiungiamo l'aspetto progressivo viene fuori che i Dimman riescono perfettamente a sintetizzare una serie di idee in un EP che funziona molto bene.
Avendo solo quattro tracce più una quinta che è la versione orchestrale di un'altra pesco solo una canzone da illustrarvi più nel profondo.
Questo brano, che funziona perfettamente come single, è My Head My Prison. Qua abbiamo una bella sintesi di tutto quello che ho cercato di illustrarvi fino ad adesso, cioè la coesistenza della parte melodic death metal con quella progressiva, avendo anche qualche dettaglio sinfonico. Per certi versi questo è un brano che ci riporta indietro nel tempo ricordandoci i più celebri lavori di band come In Flames, Dark Tranquility o Gardenian. Bellissimo è il confronto tra voci pulite e distorte e i cambi di dinamica che lasciano e tolgono spazio alle tastiere. Brano che funziona molto bene ma che finisce troppo presto.
Como capita spesso penso che avendo come lavoro di esordio un EP, sia sempre buona prassi congelare un giudizio più approfondito in attesa di un lavoro più lungo ma, ribadisco, nel caso dei Dimman c'è da dire che tutte le carte sono a posto. C'è un bellissimo sforzo di essere concreti senza perdere mai il nord. Infatti è da celebrare il bell'equilibrio che governa la band, sia come generi che come convivenza di strumenti. E' per quello che consiglio questo Guide my Fury incuriosito da eventuali nuovi lavori della band.
Voto 8/10
Dimman-Guide my Fury
Inverse Records
Uscita 25.08.2017
Pagina Facebook Dimman
Un aspetto che mi piace molto di questo Guide my Fury è la capacità di ribadire quello che sono gli aspetti principali del melodic death metal, un genere che è stato molto illuminante quando è appena apparso. E' questa comunione tra grinta ed energia ed un messaggio che riesce ad arrivare diretto, essendo anche alla portata di molti ascoltatori. Se a tutto ciò ci aggiungiamo l'aspetto progressivo viene fuori che i Dimman riescono perfettamente a sintetizzare una serie di idee in un EP che funziona molto bene.
Avendo solo quattro tracce più una quinta che è la versione orchestrale di un'altra pesco solo una canzone da illustrarvi più nel profondo.
Questo brano, che funziona perfettamente come single, è My Head My Prison. Qua abbiamo una bella sintesi di tutto quello che ho cercato di illustrarvi fino ad adesso, cioè la coesistenza della parte melodic death metal con quella progressiva, avendo anche qualche dettaglio sinfonico. Per certi versi questo è un brano che ci riporta indietro nel tempo ricordandoci i più celebri lavori di band come In Flames, Dark Tranquility o Gardenian. Bellissimo è il confronto tra voci pulite e distorte e i cambi di dinamica che lasciano e tolgono spazio alle tastiere. Brano che funziona molto bene ma che finisce troppo presto.
Como capita spesso penso che avendo come lavoro di esordio un EP, sia sempre buona prassi congelare un giudizio più approfondito in attesa di un lavoro più lungo ma, ribadisco, nel caso dei Dimman c'è da dire che tutte le carte sono a posto. C'è un bellissimo sforzo di essere concreti senza perdere mai il nord. Infatti è da celebrare il bell'equilibrio che governa la band, sia come generi che come convivenza di strumenti. E' per quello che consiglio questo Guide my Fury incuriosito da eventuali nuovi lavori della band.
Voto 8/10
Dimman-Guide my Fury
Inverse Records
Uscita 25.08.2017
Pagina Facebook Dimman
Nessun commento:
Posta un commento