(Recensione di The High Heat Licks Against Heaven di NIDINGR)
Lo confesso, la cosa che più m'interessa nella musica è l'originalità. Quando arriva alle mie orecchie qualcosa che mescola diversi elementi, dando nascita a qualcosa di assolutamente nuovo allora capisco che c'è un feeling tra quella musica ed il mio interesse. Non è facile trovare quell'originalità perché veramente sono state fatte tantissime cose ma riuscir a riconoscerlo è un dono. Lo so che in passato ho già parlato di questo, ma il disco che sto per raccontarvi mi ha fatto venire, ancora una volta, queste riflessioni alla mente.
I norvegesi NIDINGR esistono da parecchi anni ma la loro carriera è stata sempre discontinua e, generalmente, sono passati diversi anni tra un disco e quello successivo. In un quarto di secolo di carriera hanno dato nascita a solo quattro album e quello che vi racconto quest'oggi ha visto la luce dopo ben cinque anni dal loro lavoro precedente. Ed è un peccato perché il risultato che prende il nome di The High Heat Licks Against Heaven è un disco veramente interessante. Lo è per la sua apertura, per il fatto che, anche se si tratta di un'opera apertamente black e death metal non disdegna alcun tipo di contaminazione andando a confinare con quello che è stato definito come l'avantgarde metal. Ma come al solito fare un analisi approfondito è limitante, perché non rende giustizia di quello che arriva attraverso le nove tracce che compongono questo lavoro. Anzi, è sorprende anche sapere che la parte dei testi si basa, ancora una volta, nei racconti della mitologia norrena, utilizzando delle adattamenti dell'Edda, libri storici che hanno permesso di conoscere la mitologia scandinava. Sorprende perché quell'aria mistica ed epica non è la prima che arriva all'ascoltatore. Musicalmente sembra che il discorso dei NIDINGR sia molto più moderno ed attuale, a tratti anche esistenziale. Ed invece no, quello che arriva alle nostre orecchie è una nuova vita di questi testi così importanti per tutta una cultura.
Come detto in precedenza la traccia più marcata nella musica di questo The High Heat Licks Against Heaven è un mix di death e black metal, molto apprezzabile nelle atmosfere sonore che si creano e nella potenza dei riff di chitarra, assolutamente oscuri e ricchi di tensione. Ma c'è molto di più. Anzi tutto l'utilizzo della voce è molto ben accetto perché scandisce perfettamente le parole senza però rinunciare alla potenza ricercata. Non è l'unico elemento che arricchisce questo lavoro. L'altro, e forse più importante, è l'utilizzo di caratteristiche che si allontanano completamente del mondo musicale appena descritto. Contaminazioni sonore, molto misurate, che danno grande originalità alla band.
Non c'è una regola fissa per fare ricorso a questa tipologia di suoni che vengono fuori quando i NIDINGR stimano che sia il caso di utilizzarli. Per quello gli possiamo trovare in mezzo a delle canzoni che sembrano andare in tutta un'altra direzione o monopolizzando intere tracce, incuranti di una presunta inadeguatezza. Tutto è logico, come lo dimostra quel brano assolutamente noir che è Gleipnir, o la bellezza della voce lirica femminile che convive in Naglfar is Loosed.
La logica non è mai uguale per tutto. Ogni mente ha la sua, di logica. Ogni creatura corrisponde a certe idee. Quella che c'è dietro a questo The High Heat Licks Against Heaven è quella di un racconto mitologico. Come spesso capita quel genere di testi sono pieni di una violenza che oggi sembra inaudita, e che forse non ci arriva pienamente perché è in mezzo alla poesia o alla prosa. La forza dei NIDINGR è quella di prendere il cuore del racconto e tradurlo sia in parole che in musica. E' un gioco di prospettive bellissimo. Non sono dei cantastorie, neanche dei protagonisti. Sono l'azione, la pazzia violenta, il conflitto, l'oscurità, la desolazione che c'è dopo. Viene fuori la crudeltà mitologica di quei essere sovrumani che sembrano essere nati per farsi la guerra usando le più contorte idee che si traducono in sofferenza.
Vi voglio lasciare con tre brani che mi sono particolarmente piaciuti. Tutti e tre sono più distanti dalla "purezza" black o death metal che, invece, si apprezza in tante altre tracce.
Il primo è il già nominato Gleipnir. Atmosfere cupe che non necessitano di distorsioni prorrompenti. Sembra quasi un brano jazz che esplode per poi tornare nella stessa direzione.
Vi segnalo poi, Ash Yggdrasil. Forse il brano che più si avvicina a quell'idea di avantgarde metal che ricorda il lavoro di un'altra grandissima band norvegesi, gli stinti Ved Buens Ende. Arpeggi dissonanti di chitarra sui quali si costruisce un atmosfera malata dove la voce può sussurrare quello che deve raccontare.
Per finire rinomino un'altra canzone, si tratta di Naglfar is Loosed. Forse è l'unico momento del disco dove si abbraccia una dimensione un po' più epica e si lascia uno spiraglio che fa entrare la bellezza. Per quello è l'unico brano che vede la presenza di una voce femminile, quella della danese Myrkur. E' in questo gioco di contrasti che si crea il paradosso della vita, dell'infinità crudeltà della bellezza.
The High Heat Licks Against Heaven è un disco che appartiene a quella categoria di lavori da ascoltare, per forza, per interi. Lo è perché non ha una linearità, perché ogni brano sorprende, e quando ci illude di aver capito perfettamente com'è fatto ci regala qualcosa che ci destabilizza. E' un punto di vista complesso, interessante e nuovo con rispetto ad una fonte d'ispirazione che ha dato nascita a tanti lavori, ma nessuno come quello dei NIDINGR.
Voto 8,5/10
NIDINGR - The High Heat Licks Against Heaven
Indie Recordings
Uscita 10.02.2017
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