(Recensione di Heljarkviða degli Árstíðir Lífsins)
Uno dei misteri più grandi dell'umanità è quello della vita dopo la morte. Ogni cultura ed ogni religione hanno il proprio punto di vista, più o meno simile, ma la concezione dell'esistenza di qualcos'altro oltre al passaggio terreno sembra essere un punto sul quale tutti concordano. Ci sono anche delle scuole di pensiero molto più razionali che non concepiscono in modo alcuno l'esistenza oltre terrene. Non sono in grado, e non pretendo neanche di farlo, di dare delle risposte a questo mistero ma m'interessa affrontare questa tematica per la sua forza creativa che ha portato tanti artisti a dare la propria interpretazione.
I Árstíðir Lífsins nascono come una band che mette insieme musicisti islandesi e tedeschi, uniti dall'intenzione di dare nuova vita all'anziana letteratura norrena ed al suo arte in un modo sofisticato. Hanno al attivo un bel po' di materiale e l'opera che oggi vado a raccontarvi è la loro ultima novità discografica: un EP intitolato Heljarkviða.
La prima cosa da sottolineare è che, anche se si tratta di un EP, la sua durata è pressoché simile a quella di tanti album. Troviamo soltanto sue brani ma la durata complessiva di questo disco è di 40 minuti.
Brani monumentali, dunque, com'è monumentale l'argomento che motiva questo disco. Cioè la vera e propria odissea di un guerriero vichingo, ucciso in una terribile battaglia, che lo porterà a fuggire dall'Helheim per tornare nella terra di Mezzo. Involontariamente questa sua iniziativa provocherà la più grande battaglia norrena chiamata Ragnarök.
Per portare avanti questo racconto mitologico i Árstíðir Lífsins si sono basati in una serie di poesie nordiche dando così vita a questo Heljarkviða.
Musicalmente l'insieme di elementi che formano parte di questo EP è un bel mix di generi imparentati. L'impronta più evidente è quella del folk/black metal ma il concetto musicale dei Árstíðir Lífsins è molto più complesso. Per quello non mancano delle strizzatine d'occhio al pagan metal o ad una linea molto più atmosferica. Il risultato è molto ben concepito, perché la stessa monumentalità cantata ritrova nella musica una nuova potenza che ingrandisce molto di più l'epicità del racconto. C'è spazio per diversi momenti, momenti d'introspezione, di opprimente consapevolezza del proprio stato di morte e anche per altri momenti dove questo magnanime conflitto si verifica, brutale ed irrazionale. La scelta di giocare con diversi registri di voce aumenta la dimensione visiva di questo disco, perché sì, siamo ancora una volta di fronte ad un disco dove la musica acquista delle caratteristiche fisiche.
Per chi si addentrerà nella musica di Heljarkviða ci sarà il profumo del sangue versato sul campo di battaglia, ci sarà il freddo della neve che cadrà addosso ai corpi disseminati in massa. Ci sarà un senso di desolazione quando tutto sarà finito. Ecco il perché questo EP dei Árstíðir Lífsins merita e tanto. Perché va oltre al racconto in terza persona con un grande distacco. Questo disco ci fa, in qualche modo, vivere quello che viene raccontato, diventando così un'esperienza molto intensa.
Visto che sono due i brani, entrambi di 20 minuti di durata, che compongono questo lavoro non selezionerò uno dei due ma mi soffermerò alla grande coerenza che gli unisce. Ci sono motivetti ricorrenti che si ripetono in entrambe le tracce. Per le caratteristiche di questo lavoro era anche possibile, e assolutamente non sbagliato, avere una traccia unica perché già, di per sé, l'evoluzione narrativa dentro a questi brani ci disegna delle parti chiaramente riconoscibili.
Heljarkviða compie perfettamente il suo scopo. E' un disco che permette di conoscere e di avvicinarsi alla mitologia norrena in un modo molto vivace. Non è sbagliato paragonarlo ad una grande produzione epica cinematografica dove si mantiene una grande coerenza con una storia importante riuscendo a renderla ancora più interessante e viva. Per lo tanto non si tratta dell'ennesimo lavoro che esalta i tempi passati ma ci da una prospettiva molto tangibile di un conflitto mitologico. Tutto confluisce nella stessa direzione: quella di metterci al centro della scena. Obiettivo raggiunto.
Voto 8,5/10
Árstíðir Lífsins - Heljarkviða
Ván Records
Uscita 27.01.2017
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