venerdì 14 ottobre 2016

Fvnerals - Wounds: la densità del buio

(Recensione di Wounds dei Fvnerals)


La densità può avere tante accezioni. Può essere negativa, trasformare qualcosa in pesantezza e non permettere di apprezzarla fino in fondo. Può essere, invece, positiva e farci cadere in uno stato di abbandono in preda ad una sicurezza irrinunciabile. Lasciarsi avvolgere dal calore vellutato del letto in una fredda notte d'inverno è una goduria. Avere dei posti segreti che sono i nostri rifugi dove un buio denso ci protegge è un privilegio. Sappiamo che siamo al sicuro, che nessuno conosce quel posto del cuore.

Il disco del quale vi parliamo quest'oggi è denso perché s'impregna in quella densità propria ad un genere come il doom. Ritmiche lente, trascinate ed un registro musicale che predilige le basse frequenze. Ma occhio, sarebbe semplice ingannarsi e pensare che c'è "soltanto quello in questo Wounds, secondo LP degli scozzesi Fvnerals. Invece, come vedremo, non è così. Dimenticate il doom anni 90 costruito come una depressiva tela monocorde che piano piano ti avvolgeva. I Fvnerals prendono solo la parte più interessante di questo genere musicale e la mescolano con altri elementi dando nascita ad un disco attuale, originale e denso come il buio in una notte senza luna.



L'aspetto che spicca in questo Wounds è il contrasto tra la parte strumentale, pesante, lenta ed oscura, e la voce della cantante/bassista Tiffany Strom. Una voce abile a spostarsi tra diversi registri assecondando le intenzioni musicali della band in certi momenti, ed in altri, quelli che spiccano maggiormente, aprendo la sonorità, creando così una serie di contrasti molto graditi. In certi momenti la voce ci riporta alla mente i lavori di Chelsea Wolfe o di Darkher, che ho osannato abbastanza in questo blog. C'è quest'opposizione netta tra una musica concreta, pesante, che ha i piedi saldamente attaccati alla terra e la voce, che diventa senza problemi spettrale e dannata. 

I Fvnerals hanno come scopo quello di far addentrare l'ascoltatore in questo bosco notturno del quale si vede ben poco per via della nebbia persistente. In un certo modo bisognerebbe essere un pazzo per accettare un invito del genere ma la voce ha la qualità di essere accattivante al punto di lasciarsi trasportare. Quando arriva il giorno e tutto prende un'altra luce la sensazione che rimane è quella di aspettare una nuova notte e di addentrarsi ancora una volta in quel bosco per vivere di nuovo quell'esperienza.



Circoscrivere questo Wounds come un disco di doom e basta è molto riduttivo e ad ampliare questa percezione ci pensa il dark ambient che riesce a ricreare i paesaggi sonori perfetti.
Una mostra fedelissima di tutto ciò è il trinomio Void-Wounds-Shiver, prime tre tracce del disco. La prima è l'apertura perfetta perché mette l'ascoltatore nello stato mentale adatto a ricevere quello che viene dopo. Wounds è invece il brano che offre più sfumature guidando l'ascoltatore tra la nebbia ed il buio per illuminarsi improvvisamente come un lampo. Shiver sembra la continuazione logica del viaggio, infatti tutte e tre le tracce non hanno stacchi e s'incollano l'una all'altra. Shiver sembra far riposare l'ascoltatore che si fa cullare dalle armonizzazioni vocali della Strom.
L'ultimo brano che vi segnalo è Where, traccia che chiude il lavoro. Costruito su una linea di pianoforte oscurissima incanta con la voce, più spettrale che mai. E' una specie di ballata oscura, una discesa silenziosa su una barca che non sappiamo dove ci porterà.



Wounds è un disco particolare perché potrebbe portare all'inganno di pensare che si tratta di un lavoro monocorde ma la magia dei Fvnerals sta nell'essere riusciti a riempirlo di sfumature, di non sempre semplice lettura. Ogni nuovo ascolto garantisce lo svelarsi di nuove sensazioni riempiendo la sensazione sensoriale dell'ascolto di quest'ottimo lavoro. La densità del buio non deve spaventare.

Voto 8,5/10
Fvnerals - Wounds
Golden Antenna Records
Uscita 14.10.2016

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