mercoledì 21 settembre 2016

Lotus Thief - Gramarye: l'incantesimo di essere vivi

(Recensione di Gramarye delle Lotus Thief)


La musica è un riflesso della vita. Quindi da sempre i brani e gli sforzi compositivi hanno puntato a trasformare in melodia, armonia e ritmo la vita, in tutte le sue sfumature. Ci sono brani di una banalità imbarazzante che cercano di tradurre in note le emozioni ed i sentimenti e, per fortuna, ci sono tanti altri che sono dei veri e propri contenitori di cultura, di storia e di saggezza. Naturalmente ci sono anche tante altre sfumature ma quest'oggi parliamo di un lavoro tessuto con cura e complessità.

Il progetto Lotus Thief impersona tutta una serie di elementi che a me sono molto cari. Partiamo dalla parte musicale: l'intenzione di questa band di San Francisco è quella di creare un discorso musicale nuovo che metta insieme diversi elementi come il post black metal, lo space rock e l'ambient. Il lavoro vocale, che si basa nella sovrapposizione di due voci femminili, dona al gruppo un'unicità importante. Il risultato è una fantastica creatura nuova nella quale si riconoscono le tracce dei generi prima elencati ma che finiscono per definire qualcosa d'inedito.
Per quanto riguarda la parte delle parole lo sforzo della band è da applausi perché denota un lavoro di ricerca e d'interpretazione che finisce per regalarci un nuovo sguardo di tematiche molto antiche. Questo loro secondo album, Gramarye, è una dimostrazione perfetta.




La nuova vita che si può dare a certi argomenti ed a certi testi storici è lodabile, perché nei nostri tempi, che purtroppo dimostrano una sempre crescente ignoranza culturale, riuscir ad avvicinare l'ascoltatore alla scoperta di queste tematiche non è un'impresa semplice. Ebbene le Lotus Thief si danno il lusso di collegare una serie di libri storici appartenenti a diverse civiltà in diverse epoche in modo di unire tutto quanto con un argomento: quello delle diverse fedi. Spingendomi più in là posso dire che il collegamento viene fatto soprattutto prendendo la parte "magica" di queste fedi e di questi libri. Per quello il titolo del disco, Gramarye, significa, in inglese antico, il libro di stregoneria. Stregoneria che fa parte del Libro dei Morti degli antichi egizi, dell'Odissea di Omero, del medievale Merseburg Incatations o del contemporaneo The Book of Lies dell'occultista Aleister Crowley. Cioè un viaggio lungo più di 2000 anni che dimostra la perenne contingenza di certi argomenti. Politeismo, paganesimo ed occultismo, tre fedi sotterranee ma fondamentali quanto le altre per capire l'essere umano. 

A questo punto diventa fondamentale unire i due aspetti che abbiamo trattato per separato. Musica e testo si completano, si rafforzano e, cosa più importante, creano un messaggio inequivoco che è il messaggio delle Lotus Thief. La loro musica è spaziale quanto sono spaziali le dimensioni che sono presenti nei testi d'ispirazioni. Le voci sono dinamiche, accattivanti, misteriose e di grande personalità quanto può esserlo una strega o un incantesimo. La varietà dei generi che conformano la musica presente in questo Gramarye si coniugano perfettamente con la scelta temporale dei libri sopra citati. Insomma, la musica è un riflesso della parte testuale e viceversa.

A titolo personale posso aggiungere la mia felicità sentendo delle linee di basso molto presenti ed originali che si unisce perfettamente alle testure tese dalle chitarre, alla grinta della batteria, uno degli elementi più black, e il collante preciso delle tastiere. Gradisco molto l'intenzione sonora che regala alla band un sound moderno introducendo gli aspetti avanguardisti e progressivi della musica delle Lotus Thief.




A livello di consigli su le tracce da ascoltare vi propongo un paio.
La prima è Circe. Già dal titolo si capisce che stiamo dentro al contesto dell'Odissea di Omero, opera che ha influenzato tutta una serie di opere epiche. Ed invece qua non è così, o, piuttosto, l'epicità non è l'ingrediente principale ma è il mistero e la complessità di un personaggio come quella maga. Lo sviluppo della canzone è un capolavoro.
Il secondo brano che vi segnalo è Idisi. E' l'ultima canzone dell'album e forse non è un caso che la chiusura di questo lavoro sia stata riservata a questa figura mitologica che viene fuori dalla mitologia norrena e dal libro Incantesimi Merseburg. Questo è un brano che esalta la femminilità. E' profondo come lo sguardo di una donna. E' misterioso e bello contemporaneamente. E' una giuda ultraterrene che fa capire che il nostro tempo è scaduto e che qualcos'altro ci attende. Bellissima.



Date le premesse Gramarye è un disco che avrebbe potuto suonare oscuro, aggressivo e blasfemo. Invece, e qua sta la bellezza e il trionfo delle Lotus Thief, è un lavoro modernissimo, piacevolissimo, complesso ed accattivante che fugge da qualsiasi cliché possibile dando ancora più forza all'idea che c'è dietro. E' un disco stregato che non esalta l'immagine della strega, è un disco oscuro che non cade nella banalità, è un disco metal che regala al metal nuovi confini. E' uno sforzo d'intelligenza, di passione e di originalità e per quello rimane una delle uscite più interessanti di questo 2016. L'incantesimo ha funzionato.

Voto 9/10
Lotus Thief - Gramarye
Prophecy Productions
Uscita 23.09.2016


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