(Recensione di Trascendence di Devin Townsend Project)
Possiamo essere le persone più avventurose del mondo. Possiamo essere degli individui in costante ricerca di novità e di sorprese ma è indubbio che sempre, per un certe cose abbiamo bisogno di sicurezza. Sapere che certe cose ci saranno sempre ci fa sentire bene, tranquilli, in pace.
Devin Townsend è sinonimo di sicurezza. Può piacere molto o poco ma è una certezza. E' impossibile trovare un suo qualsiasi lavoro scadente, pigro, strano o inascoltabili. Mica facile. Anche i mostri sacri della musica hanno avuto, chi più chi meno, delle cadute di stile o dei momenti di smarrimento mascherati di voglia di cambiare. Nello stesso tempo il caso di Townsend è molto interessante perché non si può affermare, per nulla, che la sua carriera, nelle sue più svariate versioni, sia stata piatta ed omogenea. Ha sempre regalato delle sfumature che coloravano di luce diversa ognuno dei suoi lavori. La sua forza sta nell'essere unico, nell'avere un'impronta così inequivocabile da riconoscerla in ogni nota da lui cantata o suonata. E' quel mix di virtuosismo, di progressivismo e, soprattutto, di energia.
Trascendence è una nuova conferma di tutto ciò.
Per chi conosce la vita di Townsend è molto chiaro che la sua musica è il riflesso della sua vita. Seguire le sue vicissitudini è trovarsi con un personaggio geniale dove la genialità cammina mano nella mano con la pazzia. La sua capacità musicale che lo porta ad essere un polistrumentista e a scrivere senza alcun problema un brano dopo l'altro è anche il riflesso di quello che è. Per quello nella sua carriera si ritrovano tanti dischi diversi. Certi così energici da sembrare anfetamina, altri, in sensibile minor quantità, profondo e riflessivi, un esempio su tutti: lo splendido Ki del 2009. Questo nuovo lavoro è un punto di equilibrio, né troppo energetico da non riuscir a stare al passo, né troppo riflessivo da diventare intimo.
Trascendence, che è il settimo album di studio sotto denominazione Devin Townsend Project, regala 64 minuti piacevolissimi durante i quali la musica scorre senza forzature abbracciando il ventaglio di elementi musicali che definiscono la personalità del musicista canadese. La domanda è: siamo di fronte ad un momento di pace e serenità di Townsend? Non sappiamo qual'è la risposta ma è piacevolissimo affrontare l'ascolto di questo disco che sembra cogliere gli aspetti migliori della carriera di Townsend. E' un disco energico senza essere frenetico. E' un disco che regala momenti di grandi arrangiamenti sinfonici ma che a tratti è asciutto e basico come una chitarra acustica che accompagna la voce. E' un disco maturo. E' abbastanza rock essendo sempre sufficientemente metal. E' orecchiabile quanto basta essendo anche ricercato. E' spaziale, come piace allo stesso Townsend, ma suona anche molto terrene. E' meno circense di tante creazioni del passato del canadese ma non è neanche intimo come qualche suo lavoro. Parla di sé senza usare la prima persona del singolare. Insomma, racconta molto di quello che, oggi, Devin Townsend è.
Questo nuovo disco rafforza tutti i concetti noti della personalità del genio canadese e da maggiore forza a questo progetto che si afferma come un gruppo solidissimo ed in piena sintonia col frontman. Non è sorprendente, dunque, che Anneke van Giersbergen sia stata nuovamente chiamata come voce femminile e che i suoi contributi siano pienamente in linea con le intenzioni musicali di questo Trascendence. Infatti la maturità che mi sembra di scovare nella mente del disco è anche espandibile a tutta la band che funziona sia come estensione del mentore, sia come una creatura indipendente ed abbastanza grande da avanzare senza fare errori. Si suol dire che il troppo storpia ma nel caso di questo disco quel "troppo" è ragionato molto bene, la varietà che conosciamo tanto bene dentro della musica di Townsend è distribuita notevolmente riuscendo ad avere lo spazio giusto nel momento giusto.
Come nel caso di altri dischi che ho recensito non è semplice consigliare pochi brani perché l'intero lavoro merita un attento ascolto ma ci provo.
Failure è un bel riflesso di tutto quello che ho descritto. E' un brano che mette alla luce il virtuosismo della band senza farne, però, un esercizio didattico. E' un brano trascinante, epico ed ipnotico. Bellissimo.
From the Heart rappresenta la maturità. E' un brano felice che trasuda quel stato d'animo.
Trascendence è un punto alto nella carriera di Devin Townsend perché rappresenta il perfetto compendio di quello che la sua personalità artistica. E' un disco senza esagerazioni ne esaltazioni e conferma quella sensazione di sicurezza. La sicurezza di sapere che Townsend è sempre pronto a regalare nuove canzoni che sembrano facili e che entrano nel nostro immaginario senza resistenze ma che, in realtà, sono piene di sfumature complesse figlie di una mente brillante. Ottima prova.
Voto 8,5/10
Devin Townsend Project - Trascendence
HevyDevy Records
Uscita 09.09.2016
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