(Recensione di Phantom of the Hill dei Galactic Pegasus)
La nostra mente è affascinante. Spesso viene detto che non riusciamo ad utilizzarla in tutta la sua potenzialità. Un aspetto sorprendente è quello dei ricordi e della capacità di farci tornare indietro nel tempo grazie a qualche impulso esterno. Basta quel lampo e dei ricordi che ormai erano completamente sotterrati riemergono.
Questo processo mentale mi è capitato ascoltando il primo LP dei canadesi Galactic Pegasus che s'intitola Phantom of the Hill. Mi sono bastati pochi minuti per farmi riaffiorare alla mente un gruppo che una quindicina di anni fa mi piacque parecchio per l'originalità del proprio genere. Parlo degli svedesi dei Gardenian, autori, per quanto ne so, di due pregevolissimi dischi. La cosa particolare è che il biglietto di visita di entrambi i gruppi è abbastanza diverso. Mentre i Gardenian basavano la loro musica su un death metal melodico sulla falsa riga degli In Flames, aggiungendoci degli elementi "sintetici", i Galactic Pegasus si presentano come una band di metalcore progressivo con delle aggiunte di uno dei generi più in voga di questo periodo: il djent. Non è l'unico appunto da fare in questa comparazione. Sebbene sono diversi gli elementi che creano questo collegamento temporale tra i due gruppi ci sono altrettante cose che appartengono ad ogni gruppo. Le sonorità dei Galactic Pegasus sono estremamente moderne e non si limitano a pochi elementi. E' così che, partendo dal metalcore progressivo, sono costanti, ma ben ponderate, le incursioni in altri generi come l'elettronica, qualche passaggio post rock e qualche strizzatina d'occhio verso il death metal melodico prima accennato.
Phantom of the Hill è un bel lavoro per via della sua dinamicità. I suoi brani sono abbastanza diversi tra di loro anche se uniti da un'impronta indelebile. La pesantezza delle chitarre distorte, la voce growl e le ritmiche molto ricercate piene di stacchi e di sincope sono una costante che all'occorrenza lascia spazio alla voce pulita e a dei momenti di rilascio dove arpeggi di chitarra o synths si divertono a creare dei piacevoli tappeti sonori. C'è da dire che questo è un disco che denota un gran lavoro di studio, anche per via della programmazione di batteria e synths, e si sente. Si percepisce una certa "freddezza" dettata da questa tipologia di registrazione ma la cosa interessante è che quest'aspetto non diminuisce affatto questo lavoro ma regala una dimensione più moderna ed in linea con i conflitti personali che vengono cantati in quest'album. In altre parole questo disco potrebbe essere una colonna sonora perfetta dei nostri giorni.
Sta proprio nell'ultima affermazione la chiave di lettura di questo disco. I Galactic Pegasus sono un compendio molto fedele dello stato attuale di una parte importante del metal. La musica rappresenta l'evoluzione di certi generi che, per fortuna, sono cambiati col corso degli anni. Non solo, c'è anche da ringraziare che il concetto di "purezza" ormai è superatissimo. Più che mai fare musica significa, almeno dal mio punto di vista, spalancare le porte a quanti più impulsi provengano da diverse direzioni, sia musicali che tecnologiche. In Phantom of the Hill questo si sente. E' un disco che "nasce" nel metal dei primi duemila per stendersi e "rubare" delle belle soggezioni di altri generi senza essere un processo macchinoso ma regalando nuovi orizzonti sonori.
Homecoming è il primo brano che vi consiglio. Inizia con una bella sfumatura djent che lascia poi spazio ad un bel dialogo tra voce growl e quella pulita. Ed è la voce principale ad essere molto protagonista, molto teatrale.
The Fault Line è un altro brano che mi è piaciuto particolarmente. Sicuramente grazie alle parti strumentali che, per certi versi, ricordano i grandi Cynic, per poi prendere una piega che richiama tanto il melodic death metal dei prima nominati Gardenian ma aggiungendoci una lettura moderna e progressiva.
Phantom of the Hill è il primo LP dei Galactic Pegasus ed è stato preceduto da un paio di EP ma rappresenta il loro vero primo biglietto da visita, anche perché da una dimensione più da band che da progetto di pochi singoli. E' un ottimo lavoro perché ci fa capire che le potenzialità della band sono molto alte. C'è un bellissimo compendio di generi suonati molto bene che danno nascita ad un discorso musicale originale e coerente. Denota che i musicisti che ci sono dietro a questo Phanton of the Hill hanno masticato tanta musica ed hanno voglia di buttare qualsiasi muro che possa limitare i loro processi creativi. Una prova molto onestà e ben riuscita.
Voto 8,5/10
Galactic Pegasus - Phantom of the Hill
Famined Records
Uscita 18.11.2016
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