(Recensione di Samen dei öOoOoOoOoOo)
L'attesa può essere qualcosa di orribile o di fantastico. Quando l'attesa si traduce nel "perdere tempo" prima di dover fare qualcosa che spesso non è neanche piacevole, siamo di fronte ad una delle peggiori cose della vita. La nostra vita è piena di quelle attese. Ma c'è l'altra. L'attesa di qualcosa di bello che non si vede l'ora che accada. Come la ricongiunzione con qualcuno che vogliamo bene, come l'uscita di un disco, come un concerto lungamente atteso o come la realizzazione di qualcosa di proprio, un'opera che finalmente prende forma e sostanza e diventa reale.
In tutta onestà devo dire che l'uscita di Samen, debutto discografico dei francesi öOoOoOoOoOo, nome impronunciabile che la stessa band cambia a Chenille (ma che, per espressa volontà della band, dovrebbe essere tradotta in ogni lingua, e dunque in italiano diventerebbe ciniglia), mi era sfuggito. E' un peccato perché da quando Asphodel, cantante stravagante della band, aveva annunciato la fine della sua partecipazione nei Pin-up Went Down aggiungendo successivamente l'inizio dell'avventura chiamata öOoOoOoOoOo, definendola come allontanamento dalle sonorità metal della sua ex-band la mia curiosità era molto grande. Curiosità che è cresciuta ascoltando piccoli estratti dei primi demo registrati. Finalmente ho colmato la mia curiosità e l'attesa non solo è valsa la pena ma è diventata sorprendente, e come capita con le cose belle, superiore alle aspettative.
Samen è, a tutti gli effetti, un disco multidisciplinare che bisogna vivere come una mostra d'arte contemporaneo. Il booklet che accompagna il disco è ricco di fotografie artistiche che si basano sempre sulla nudità e di testi che accompagnano ogni scatto dando una nuova dimensione ad ogni canzone. Infatti ogni canzone sembra essere una traduzione artistica di concetti esistenziali e sociali che non sono altro che il riflesso della vita nei nostri giorni.
Ma passiamo alla parte musicale. Gli öOoOoOoOoOo si presentano come nuovi esponenti di quella stranissima, complessa e geniale corrente del metal chiamata metal d'avanguardia. La cosa interessante è che esiste una grandissima coerenza nell'insieme chiamato Samen. Ogni singolo brano è un'opera indipendente che fa parte di questa mostra artistica ma, nello stesso tempo, apprezzare l'insieme fa capire l'intenzione artistica della band. Non solo, la spazialità necessaria per tradurre in musica quello che s'intende comunicare fa sì che la band francese traduca i propri brani in un'infinità di generi, di formati di veri e propri giochi sonori. E' circense, è incazzata, è infantile, è profonda, è atmosferica, è aggressiva, è toccante, è nostalgica, è moderna. Così è la musica degli öOoOoOoOoOo. E la cosa più sorprendente è che lo è all'interno degli stessi brani. L'ascolto di questo disco è una permanente sorpresa, non si sa mai cosa ci sarà nell'attimo successivo di quello che stiamo ascoltando.
Sicuramente se avete letto tutto fino a qua continuerete a non aver idea di come suona questo Samen. Cerco di fare dei paragoni musicali che facilitino la comprensione. Come "forma" dobbiamo pensare ai Mr. Bungle. A quella loro pazzia musicale che si distoglie da qualsiasi struttura preimpostata. Pure gli öOoOoOoOoOo sono così. Per loro non esiste una via "unica e logica". Un'altro paragone utile è quello vocale. Se il grande Mike Patton, è proprietario di una vastità quasi infinita di registri vocali con i quali gioca, Asphodel non è di meno, anzi, regala ancora più sfumature. La sua voce è pop, black metal, lirica, rap, infantile, rock, epica e pazzia pura. Un caleidoscopio infinito. Musicalmente, lavoro affidato ad un altro personaggio geniale, Baptiste Bertrand, il disco si tinge dalle stesse caratteristiche della voce. Si passa dal pop, al bossa nova, alla dance anni 70, al metal estremo, all'elettronica stile trip hop, al post rock, al dark ambient, al rock latino, al progressive metal come se ci fosse una coerenza logica. Occhio, però, perché indubbiamente Samen è un disco metal, è quella la sua impronta principale irrinunciabile.
La meraviglia di questo disco è che, contrariamente con quello che succede con tanti dischi d'avantgarde metal, non si tratta affatto di un lavoro ostico destinato all'ascolto di poche menti attente. Al contrario, questo ventaglio di generi lo rende un lavoro che, almeno parzialmente, può trovare consensi da tanti parti. Samen si nutre della cultura pop degli ultimi quattro decenni e la usa come veicolo del suo messaggio artistico. E' un collage di piccole porzioni che formano un insieme geniale ed indimenticabile.
E' ancora più difficile del solito consigliare poche tracce, perché farlo sarebbe come privare la passeggiata all'interno di questa galleria d'arte sonora. Ci provo lo stesso.
No Guts = No Masters regala molte caratteristiche che vi ho delineato in questa recensione. Se ci limitiamo al ritornello potrebbe sembrare una canzone rock ma tutto quello che viene prima e dopo fa capire che non è così. Asphodel usa circa sei registri diversi che accompagnano la musica in un viaggio che attraversa un'infinità di paesaggi sonori. Il tutto in solo 3 minuti e 36 secondi.
Purple Taste Like White è invece uno dei brani più "normali". Forse il momento più intimo del disco. E' una specie di ballata costruita su una base che ricorda fortemente il post rock. Un momento musicale bellissimo.
Per darvi un'idea della dimensione di questo lavoro se ascoltate Well-oiled Machine quello che scoprirete è un brano dance anni 70 che ricorda Barry White ma attenzione a non cadere nella trappola, qua si toccano le vette più alte del sarcasmo che la band mette in gioco.
Ultima segnalazione. Fumigène è un brano che si traveste di trip hop, stile Björk, per poi prendere tutta un'altra direzione a dimostrazione dell'abilità degli öOoOoOoOoOo ad incollare elementi sonori distanti con una coerenza unica.
Samen è, senz'altro, uno dei migliori dischi di questo 2016. Lo è perché è pieno di abbondanza senza mai stufare, perché è un puzzle affascinante che non svela la sua immagine fino a che non si è incastrato l'ultimo pezzo. E' arte contemporaneo ma non è un cane che si morde la coda, non è una mostra che provoca più disgusto che piacere. No, è una fotografia fedele di quello che è questo mondo globalizzato e così conflitto da sembrare contemporaneamente così avanti tecnologicamente e così arretrato socialmente. L'attesa è valsa la pena. Benvenuti öOoOoOoOoOo.
Voto 9,5/10
öOoOoOoOoOo - Samen
Apathia Records
Uscita 21.10.2016
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