(Recensione di Allegorhythms dei Flares)
Lo riconosco, sono un uomo con diverse manie. Mi piace applicare una sorta di controllo sulla mia vita e sulle cose che mi piacciono. Mi piace trovare un senso logico a tutte le cose con le quali ho da fare per così iniziare a capirle. Creo che il caos sia la forma più ordinata di disordine e che la mancanza di logica sia in sé stessa la cosa più logica. Per quello uso anche quest'approccio nella musica. Per quello non mi fermo mai al primo brano di un qualsiasi lavoro, perché ho l'imperante bisogno di capire la logica di quello che ascolto. Viva le manie!
Oggi ho il piacere di parlarvi di un gruppo che mi era sconosciuto fino a poco fa anche se vanta una carriera che va oltre al decennio. Parlo dei tedeschi Flares e di quello che a tutti gli effetti è il loro secondo LP, intitolato Allegorhythms. Lavoro presentato come disco post rock con sfumature prog ma che in realtà è molto altro. Infatti aver a che fare con questo lavoro mi è piaciuto enormemente perché è un disco che rompe gli stampi che di solito cercano di richiudere al meglio un genere musicale. Questo è un disco a tratti psichedelico, a tratti acido, a tratti brillante, a tratti urbano, a tratti assolutamente umano. E' un lavoro che scivola suscitando l'interesse dell'ascoltatore perché ha in sé la capacità di essere dinamico, moderno e assolutamente non scontato. Tutto quanto con delle scelte sonore ben definite che dimostrano che c'è una grande coesione all'interno della band, dove dieci anni sicuramente aiutano a tracciare una strada comune.
Allegorhythms viene inglobato come un disco post rock perché indubbiamente ha tante caratteristiche di quel genere ma sarebbe profondamente riduttivo, come dicevo prima, dare quest'unica definizione a quello che ci offrono i Flares. Forse è vero che c'è anche una grande presenza di prog rock ma come il contenitore finisce per essere così vasto potremmo parlare "semplicemente" di strumental rock. Per quello l'esercizio più valido non è tanto quello di cercare di tradurre in genere quello che si ascolta in questo lavoro quanto provare a spiegare quali sono le motivazioni che costruiscono questo lavoro e come trovano una traduzione nella parte musicale. La prima cosa fa dire in quel senso è che questo LP suona molto urbano, a tratti quasi futuristico, quasi fantascientifico. I brani si sviluppano con scelte sonore acidificate, come se ci fosse un filtro che trasformasse tutto quello che viene suonato per dare una sensazione alterata all'ascoltatore. Per quello anche i brani che vedono la presenza vocale non sono puliti e cristallini ma sembra che essa sia uno strumento in più, protagonista allo stesso modo di tutti gli altri. La seconda motivazione che viene fuori è che questo disco fa parte di quell'insieme di band che fanno capire che il post rock non è solo cercare di tradurre in musica la bellezza del mondo o le emozioni, ma che un disco può essere molto più urbano, complesso e ricercato. Questo non è un lavoro di bellissime melodie da canticchiare mentre si sale in ascensore, questo è un lavoro cupo come il Blade Runner originale.
Musica come riflesso e non come utopia. Forse questa è la migliore definizione di Allegorhythms, un disco che non ha bisogno di esagerazioni ma che è tangibile, un disco che traduce il bene e il male del nostro oggi ma che non cerca di fare altre. I Flares non fanno sognare ad occhi aperti, non protestano, non offrono soluzioni ma riescono con la loro musica a farci capire cosa stiamo vivendo, cos'è questo mondo nel 2018, con i suoi contrasti, con l'urgenza di essere dei personaggi virtuali che si mangiano il vero essere reale.
Prendo due tracce di questo lavoro.
La prima è Amusement Rides. Si presenta subito con degli arpeggi chitarristici complessi che chiamano in causa i King Crimson di Discpline per poi prendere la strada del post rock. La voce diventa uno strumento in più che va a raccontarci un presente di luci ed ombre-
La seconda è il brano di chiusura: Ikarus. Forse la scelta del titolo si rivela molto fedele all'intenzione mitologica di questo brano. E' il più lungo dell'intero lavoro e ci regala una serie di momenti molto variegati che cambiano anche lo stato d'animo della canzone. E' un brano misterioso, poi bello, poi nuovamente misterioso, poi acido, poi grintoso e così via. Perché come tutte le migliore storie non deve mai essere statico.
Allegorhythms è un disco di rara abilità. E' un lavoro scritto molto bene dimostrando la personalità musicale dei Flares, il loro modo di essere portatori di presente, sapendo giocare correttamente con la musica per regalarci un lavoro fotografia del nostro 2018. E' onesto e diretto ma per arrivare ad esserlo è complesso e ben studiato. Mica semplice.
Voto 8,5/10
Flares - Allegorhythms
Barhill Records
Uscita 12.10.2018
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