giovedì 2 novembre 2017

Stahlsarg - Mechanism of Misanthropy: meglio non cercare di fermare il treno

(Recensione di Mechanism of Misanthropy dei Stahlsarg)


Ci sono tanti modi diversi di fare musica. Naturalmente questi modi devono corrispondere alla capacità e alla volontà che ciascuno mette dentro alle proprie creazioni. Per quello certi dischi sono molto ragionati, pensati fino al minimo dettaglio, come se si trattasse di erigere un'opera maestra dove tutto deve corrispondere a una pianificazione fatta con cura. Poi ci sono quei dischi pieni di sentimenti dove l'unica cosa che interessa è che il messaggio arrivi forte e conciso all'ascoltatore, senza curarsi troppo di tutto il resto. Ma poi c'è la musica viscerale, quella musica che cerca in tutti i modi di venire da dentro, dal profondo delle anime. E' una musica senza barriere perché ha la forza della spontaneità e del valore profondo del suo messaggio.

Dentro al black metal ci sono dei gruppi che hanno delineato al meglio questa idea di urlo viscerale, questo modo di prendere l'ascoltatore e di metterlo di fronte ad una realtà inopinabile. Dentro a questo mondo possiamo perfettamente inglobare Mechanism of Misanthropy, secondo disco degli inglesei Stahlsarg. La loro musica urlata sembra provenire da una profondità che risiede negli abissi dell'anima umana. E tutto diventa in linea con questa sensazione, non soltanto il modo di cantare ma anche la contundente matteria della loro musica. Ogni brano è un graffio, una ferita così fresca da bruciare senza riuscir a trovare conforto. Dal mio punto di vista fare effettivamente qualcosa del genere non è affatto semplice, e per quello bisogna togliersi il cappello di fronte a questo lavoro. Non ci sono artifici, non ci sono forzature, soltanto l'obbligo vitale di urlare per essere ascoltato.

Mechanism of Misanthropy

Mechanism of Misanthropy è uno di quei dischi che difficilmente possono essere classificati come piacevoli. Il suo suono è graffiante, deciso, oppressivo e anche se in mezzo al rumore si può cercare sempre la melodia non sembra essere questo lo sforzo principale dei Stahlsarg. Quello che persegue questo disco è lasciare una traccia indelebile in ogni ascoltatore. Per quello il black metal usato è intelligente, tarato in modo di non disperdersi per via alternative ma di essere il "portatore" di questo messaggio diretto all'anima di ognuno. Ed è proprio questa mancanza di artifici quello che rende più grande quest'opera, perché non insegue più strade ma una sola, perché sa cosa vuole e lo consegue, perché per farlo si nutre di un linguaggio proprio che non ha, ne vuole avere, paragoni con altra musica, con altre fonti, con altre idee. 

Mechanism of Misanthropy

Funziona molto bene questo disco. Funziona perché ha le idee chiare e perché sa qual è il terreno sul quale muoversi. Mechanism of Misanthropy lavora come una locomotiva costantemente alimentata che viaggia su binari eterni. Provar a fermarla e rischiare di venire travolto. Ma la cosa più importante, ed interessante, è che questa forza non è fittizia, non nasce da qualche invenzione ma è qualcosa annidata in ognuno di noi, è quella parte che molti non affrontano mai lasciando che prima o poi prenda il sopravento. Forse lo sforzo degli Stahlsarg sta proprio nel tenere a bada e controllare questo lato oscuro di ognuno di noi.

Stahlsarg

Come dicevo prima tutto quello che viene fuori da questo lavoro va in un'unica direzione. E non soltanto grazie alla parte vocale ma anche a quella musicale. Due esempi chiari sono:
Blonde Poison, che con la sua intensa e bellissima introduzione musicale dimostra che l'arte di costruire atmosfere musicali è un arte complessa, ma che quando da frutti questi sono bellissimi. E' il portale d'ingresso verso un mondo intenso, vissuto e respirato. Ma è anche un brano che dimostra quanto sia inutile lasciarsi andare a ritmiche esaltate e a riempimenti maniacali. Basta il modo giusto, la nota giusta, il momento giusto e l'effetto inseguito è molto più effettivo.
Burn and Destroy, che potrebbe essere una dimostrazione fedelissima di quello che intendo per urlo portato alla musica. Rimane in chiaro che l'intenzione della band trova spazio in tutto quello che fa, in tutto quello che viene suonato e cantato. Non è soltanto bruciare e distruggere ma è purificare, è morire e rinascere.


C'è qualche meccanismo che governa la capacità di tirare fuori la nostra parte più oscura? Io non lo so, ma ho ben chiaro che è necessario saperla governare, tenerla a bada e non farla mai affacciarsi più di tanto. Forse questo Mechanism of Misanthropy è una guida fedelissima di come fare, di quello che si può dimostrare e di quello che no. Sta di fatto che come risultato abbiamo di fronte un bellissimo disco firmato dai Stahlsarg.

Voto 8/10
Stahlsarg - Mechanism of Misanthropy
Non Serviam Records
Uscita 31.10.2017

2 commenti:

  1. Bel blog, davvero. Mi hai fatto scoprire un mucchio di roba interessante. Non ultimi Soror Dolorosa e The Spirit. Grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille, mi fa molto piacere! Mi auguro di continuar a farti scoprire tanta bella musica!

      Elimina