domenica 7 ottobre 2018

A Forest of Stars - Grave Mounds and Grave Mistakes: si apre il sipario

(Recensione di Grave Mounds and Grave Mistakes dei A Forest of Stars)


Un processo molto interessante è quello di tramutare dal proprio contesto storico un'epoca, un periodo, un modo di vivere e comportarsi e tradurlo con le realtà culturali e musicali che sono state sviluppate parecchi anni dopo. E' un esercizio utile perché, da una parte, avvicina l'ascoltatore a una realtà che potrebbe sembrarle assolutamente lontana e, d'altra, dimostra che i grandi momenti nella storia hanno un'eredità importante, che si evolve così come si evolve il tempo. 

Grave Mounds and Grave Mistakes

Quante volte ognuno ha detto che le sarebbe piaciuto vivere, o vedere il mondo, in una certa epoca del passato? Il viaggio nel tempo è sempre stato un elemento che affascina, che si nutre di mistero e di svariate teorie. L'evoluzione è un'imposizione e non sempre, individualmente, abbiamo la possibilità di accettare o rifiutare un cambiamento. Per quello A Forest of Stars nasce come un collettivo che si basa nella vita vittoriana dell'Inghilterra d'inizi del secolo scorso. Ma bisogna prestare molta attenzione, perché come ci dimostra il loro ultimo lavoro, Grave Mounds and Grave Mistakes, questo basarsi su quell'epoca è una scelta stilistica, lirica, poetica ma non musicale, o, piuttosto, la musica che nasce dal lavoro di questo collettivo è, a tutti gli effetti, musica nata nel nostro presente guardando molto significativamente un futuro d'avanguardia. Come mescolare passato e presente con sentori di futuro? Le vie sono tante, e senz'altro molto interessanti; nel caso della band potrei dire che si tratta di una reinterpretazione, volutamente esagerata, di quello che è significato quell'epoca particolare in quella porzione geografica specifica. Insomma, una specie di teatro intenso che non propone in alcun modo di riportare in vita qualcosa di morto e sotterrato ma di prendere la sua essenza e la sua estetica per comunicare, per creare arte.

Grave Mounds and Grave Mistakes

Per tutto ciò l'errore imperdonabile che un lettore di questa recensione non deve proprio effettuare è quello di aspettarsi di essere di fronte a un lavoro romantico e cupo perché Grave Mounds and Grave Mistakes è molto di più e molto più complesso. Bisogna partire dalla scelta musicale portata in atto dai A Forest of Stars, scelta che porta la loro strada su una via che percorre l'avantgarde metal con chiare tinte black metal e psych metal, vale a dire elementi che da una parte potrebbero sembrare assolutamente distanti da quello che è l'epoca vittoriana, ma d'altra, se si pensa bene, diventa una proiezione utilissima e molto interessante. Questo perché elementi come l'avanguardia del pensiero e il cupo dei sentimenti, verso la sfuggente vita, trovano riflesso in questa scelta musicale. Aggiungiamoci l'aspetto psichedelico legato alle sostanze psicotiche che si consumavano como modo di evadere e il quadro viene fuori abbastanza completo. Ma quello che ci può interessare maggiormente è capire come si mettono insieme questi elementi, come si decantano dentro di quello che sono le otto tracce di questo disco. A questo punto diventa fondamentale il ruolo dell'avantgarde metal che ci regala strutture mobili e flessibili di brani che non seguono logiche prestabilite ma si sviluppano seguendo l'andare della sceneggiatura dettata dal racconto verbale che si traduce nelle parole del disco. In un certo modo il concetto principale da tenere sempre presente è quello dell'esagerazione. Tutto è una recita.

Grave Mounds and Grave Mistakes

Una recita che esalta il mistero e la volontà dell'uomo di conoscere e, possibilmente, dominare l'ignoto. Grave Mounds and Grave Mistakes sembra essere un'opera teatrale profondamente poetica che abbraccia la possibilità di toccare con mano quello che non conosciamo. A Forest of Stars mette in scena quest'opera che non lascia nessuno indifferente, ed è un'opera curatissima, dove tutto deve avere un senso, dove anche la più minima scelta risponde a qualcosa di più profondo, dando anche molto spazio all'interpretazione personale, alla voglia di declamare l'effetto di quello che si è appena visto e sentito.

A Forest of Stars

Prendo tre brani di questo lavoro.
Il primo è Precipice Pirouette, brano che può perfettamente sintetizzare quest'intero lavoro grazie alla sua mutabilità, al modo nel quale si sviluppa senza mai essere sottoscritto ad un unico destino. Diventa multi sensoriale perché questo è uno dei desideri di questo lavoro, di riuscir a catapultare l'ascoltare in un mondo inesistente, che si basa, in parte, in elementi del passato.
Il secondo è Tombward Bound. Anche se principalmente la direzione seguita è la stessa del brano precedente in questa canzone i toni cambiano leggermente, cercando un approccio più poetico, più tranquillo, più psichedelico. Ma ancora una volta siamo trasportarti in questo mondo fantastico che sembra far parte dalla più profonda letteratura vittoriana.
Il terzo è Taken by the Sea. Forse è il brano "diverso" di questo lavoro. Non soltanto perché la voce viene affidata alla componente femminile del gruppo ma anche per la struttura, molto più "convenzionale", e alle parole. Questo è un brano d'addio, un brano di separazione, di nostalgia, di dolore. Per quello diventa molto più semplice e diretto.



Grave Mounds and Grave Mistakes è uno di quei dischi che definiscono perfettamente quello che è l'arte. Una costruzione concreta che si nutre d'idee, di suggestioni, di storie, di voglia di regalare qualcosa di nuovo. L'intento dei A Forest of Stars trova una concretezza che si riflette sul fatto che nessun ascoltatore può rimane indifferente di fronte a questo lavoro. Per quello l'arte è fondamentale, perché ci fa capire che essere vivi e portare la mente nelle più svariate direzioni.

Voto 8,5/10
A Forest of Stars - Grave Mounds and Grave Mistakes
Lupus Lounge
Uscita 28.09.2018

Nessun commento:

Posta un commento