mercoledì 6 settembre 2017

Professor Tip Top: ricordati di evadere, sempre

(Recensione di Life is no Matter dei Professor Tip Top)


Un aspetto affascinante della musica è la creazione delle scene. E' affascinante perché si tratta sempre di un evento casuale e mai premeditato ma che trascina dentro di sé tutta una serie di musicisti in un'epoca molto determinata. Non è mai possibile prevedere questi eventi ma quello che ci rimane è un'eredità che si protrae negli anni. Per quello la scena di Canterbury è molto interessante, perché le caratteristiche dei gruppi che ne facevano parte non hanno a che vedere soltanto con la musica e le idee che cercavano di mettere in atto, ma anche con delle profonde correnti di pensiero politico. A cinquant'anni dalla nascita di questa scena tutt'ora ci sono gruppi che dicono di basarsi su di essa, a testimoniare quando può essere importante un movimento musicale.

Dall'Inghilterra di Canterbury andiamo alla Norvegia di Bergen, e dalla fine degli anni 60 voliamo ai nostri giorni. Tutto questo per abbracciare il quarto disco dei Professor Tip Top, dal titolo Life is no Matter. Perché Canterbury? Perché l'influenza, aperta riconosciuta, che porta la band a muovere i propri passi nel campo del rock progressivo, è marcatamente da quelle coordinate. Non solo, ma in un certo modo come quella scena ha servito di punto d'inizio a tante altre scuole progressive e psichedeliche anche nella musica dei Professor Tip Top si verifica la stessa cosa. Infatti siamo di fronte ad un disco che suona come un omaggio a quelle sonorità che non cercano il tecnicismo del rock progressivo, come invece poteva succedere nella scena italiana, ma abbraccia piuttosto la filosofia del free jazz applicata al rock. Vale a dire uno sviluppo libero di brani che non rispondevano a strutture prestabilite, dando uno spazio infinito a divagazioni cosmiche che raccontavano dei mondi nuovi. Nel 2017 quello continua ad essere lo sforzo portato davanti da questa band norvegese.

Life is no Matter

Come al solito quando mi ritrovo un disco del genere la domanda che sempre mi pongo e se siamo di fronte ad un viaggio nel tempo o alla volontà di regalare nuovi aspetti e sfumature ad un genere vissuto. La risposta non sempre è semplice perché bisogna sottoporre ogni opera ad una serie di letture importanti. Nel caso di Life is no Matter credo che la risposta stia a metà strada. Sicuramente gli elementi che costruiscono questo disco fanno parte del bagaglio musicale del passato, ma non per questo, anche se sembra un controsenso, questa è un opera anacronistica. Mi spiego meglio. E' indubbio che la musica portata avanti dai norvegesi sorregga in modo importante quello che è la storia del rock progressivo che si avvicina alla parte psichedelica, per quello è giusto metterci dentro dei nomi come i primi Pink Floyd, ma questo non significa che questo non sia un disco del 2017. Anzi, come capita spesso con gruppi come i Porcupine Tree, c'è una sostanza che è assolutamente diversa e si sente. Questo ha a che fare con l'epoca storica che attraversiamo. Se ci sediamo e pensiamo alle differenze tra la fine degli anni 60 ed i nostri giorni ci ritroviamo di fronte a dei mondi quasi diametralmente opposti. Per quello la musica portata avanti dai Professor Tip Top non corrisponde all'eco di quello che una sensazione globale di libertà e rivoluzione. Qua tutto diventa un discorso di evasione, un desiderio, più o meno malinconico, di essere in un altro mondo.

Ascoltando Life is no Matter viene messa in evidenza una delle maggiori qualità della musica, cioè la sua capacità di costruire dei mondi perfetti, lontani dalla quotidiana realtà, spesso molto triste. Questo è un disco rilassato, un disco da ascoltare quando si riesce a svuotare completamente la mente, per spalancare le porte alla musica. Sicuramente questo è il legame maggiore dei Professor Tip Top con il mondo degli anni sessante e settanta, ma fatto in un modo diverso, non più come l'ambizione di raggiungere altri stati mentali ma come la terapeutica necessità di viaggiare con la mente.


Professor Tip Top

Pesco due brani di questo lavoro.
Il primo è Pieta Europe, titolo che forse fa intravedere la direzione che può prendere il brano. Infatti qua siamo di fronte ad una canzone molto nostalgica, suonata in tonalità minore, ricordando quello che viene proposto dai Pocurpine Tree. Sembra un brano di redenzione di fronte a quello che viviamo quest'oggi, a quest'ondata salente di odio ed intolleranza che cancella decenni di storia dalla quale non abbiamo imparato nulla.
La seconda canzone ha come titolo Lullaby for Grown Ups e di nuovo sembra che prendiamo delle strade molto diverse da quelle che viviamo tutti i giorni. Stiamo abbracciando un mondo dove c'è ancora spazio al gioco e al bambino che risiede dentro a ciascuno di noi, qualcosa che diventa sempre più impensabile. In un certo modo questo è un brano che ricorda molto i Pink Floyd, anche per via della sua coda che sembra quasi un omaggio a Dark Side of the Moon.


Life is no Matter è un disco che prende l'essenza di quello che è stata la scena musicale di Canterbury. Quest'essenza dev'essere vissuta in modo assolutamente diverse al giorno d'oggi, perché tutto è cambiato, perché viviamo in una realtà assolutamente diversa. Per quello il messaggio dei Professor Tip Top è un invito all'evasione, al sognare ad occhi aperti, al dialogare con certe parte nostre che vengono sempre più sotterrate. Questo è un messaggio che tutti dovrebbero tenere sempre in considerazione.

Voto 8/10
Professor Tip Top - Life is no Matter
Apollon Records
Uscita 08.09.2017


  

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