martedì 27 febbraio 2018

Charun - Mundus Cereris: le anime tra di noi

(Recensione di Mundus Cereris dei Charun)


Una figura assolutamente affascinante è quella dell'essere che fa da ponte tra due mondi, quell'essere che ci "strappa" dalla vita terrena per portarci in quella, ipotetica, dimensione immortale. E' una figura affascinante perché sembra appartenere un po' a entrambi i mondi. Il suo compito non è affatto semplice e deve misurarsi con il dolore dei cari del defunto che non si rassegnano alla sua dipartita. Ma è inflessibile, incontestabile nel suo ruolo che deve assolutamente essere portato a compimento. 

La musica dei sardi Charun ha molto in comune con le caratteristiche indicate poc'anzi. C'è qualcosa di etereo, di divino e demoniaco nelle note da loro suonate, come se la loro musica avesse degli origini molto più profondi da quelli che in realtà ha. Tutte queste sensazioni vengono fuori dall'attento ascolto di Mundus Cereris, secondo album della band. Sarebbe facile pensare che questo accade perché la band si muovo su un piano strumentale e l'assenza di parole aiuta a inseguire quella direzione, ma sarebbe molto riduttivo. Ascoltando questo disco mi vengono alla mente due gruppi che hanno queste caratteristiche, cioè i giapponesi Mono e gli italianissimi Ornaments. Tutti e tre questi gruppi hanno la capacità di distogliere l'ascoltatore dalla dimensione reale e proiettarlo in mondo parallelo senza tempo e senza confini.

Mundus Cereris

Mundus Cereris è un disco fedelissimo al suo titolo, un lavoro che sembra essere veramente un contenitore di anime che vengono improvvisamente liberate con ogni traccia di questo lavoro. Ma c'è molto altro oltre al senso ultraterreno di questo lavoro dei Charun. Le anime non sono anime e basta, ma appartengono ciascuna a una figura che ha vissuto una vita particolare, che si è nutrita di esperienze, di gioie e di traumi. Qualcuno che se ne sarà andato con uno stato d'animo particolare. Qualcuno che magari non si era completamente realizzato, qualcuno che magari provava odio, qualcuno che non aveva avuto modo di esternare tutto quello che sentiva verso i suoi cari quando era in vita. Per quello questo non è un ritorno e basta ma diventa un ingente lavoro di comunicazione, di forza rivolta al mondo che è stato lasciato a proprio malgrado. Per quello questo disco ha una dimensione lontana dalla nostra realtà. Per quello anche se siamo di fronte ad un lavoro di post metal strumentale sembra in realtà di essere di fronte a una serie di brani senza epoca,che rispondono a racconti dimenticati nel tempo e che per fortuna ci giungono per farci capire che anche se il mondo si è evoluto ancora siamo immersi nel mistero dell'esistenza.

Mundus Cereris  è un canto d'anime, è un momento di solennità. E' assistere a uno spettacolo irreale dove non è facile capire se che si vede stia accadendo veramente o sia prodotto dell'immaginazione. I Charun ci guidano in questo viaggio senza paragoni, in questo modo di capire chi siamo, attraverso quello che sono stati quelli che c'erano prima di noi. C'è del cosmico, dell'ultraterreno ma anche tanta introversione perché ciascuno di noi è un cosmo che cerca di andare oltre alla propria realtà. Questo disco sembra di parlare di tutt'altro ma alla fine parla di ciascuno di noi come individuo complesso.

Charun

Pesco due brani da questo lavoro che, in tutti casi, merita di essere ascoltato per intero, senza interruzione e con la possibilità d'immergersi completamente nella musica.
Il primo è Nethuns ed è un brano che scorre come l'acqua, che scivola piano piano dandoci l'idea di quello che significa essere parte di un ciclo infinito che è legato alla vita. Prezioso e fondamentale, perché grazie alla partecipazione del compositore Stefano Guzzetti siamo di fronte a un punto d'inflessione dentro a questo interessantissimo album.
Il secondo è Menvra e di nuovo il titolo è fedelissimo a quello che viene suonato. Il potere e la saggezza mescolati alla femminilità. La capacità di essere autorevole nel modo che soltanto una donna riesce ad esserlo.


Questo secondo disco dei Charun certifica lo stato di salute della musica underground italiana. Nulla da invidiare a grandi realtà straniere dove, qualche volta, diventa più semplice portare avanti un discorso musicale di questo genere. Mundus Cereris è un disco ricchissimo, figlio di una coerenza musicale e di una voglia di trasmettere quello che si ha in mente. Bellissimo lavoro da ascoltare senza alcuna distrazione.

Voto 8,5/10
Charun - Mundus Cereris
Third I Rex
Uscita 25.02.2018

Nessun commento:

Posta un commento