mercoledì 9 novembre 2016

Black Hole Generator - A Requiem for Terra: profondo quanto l'universo

(Recensione di A Requiem for Terra dei Black Hole Generator)


L'oscurità. l'ignoto. Il mistero. Un portale che in tanti non sono disposti ad attraversare per paura. Il segreto, però, è che quando si sta in mezzo al buio gli occhi si abituano e, piano piano, il nero inizia a decomporsi in diversi sottottoni che svelano quello che fino ad un attimo prima non vedevamo. Penso che nella musica sia lecito fare un paragone simile. La stra grande maggioranza degli artisti hanno deciso di fare la loro propria musica "alla luce" rimanendo sempre dentro ad un mondo fortemente limitato e di uso e consumo spietato. Non è quello che a me interessa. Come ormai saprete, questo blog si nutre dell'altra categoria di artisti. Quelli che hanno il coraggio di muoversi nel buio e di raccontare quello che vedono, immaginano e vivono. Perché? Perché lo fanno con onestà e passione.

Il buio ha molte forme. Quella che viene raccontata da Black Hole Generator è la sua forma energica ed intensa come l'ignoto cosmico. Il secondo LP di questo progetto, uscito alla notevole distanza di 10 anni dal debutto, ne è la conferma. A Requiem for Terra è un lavoro che spazia tra testure e contaminazioni sonore che ricreano un discorso musicale assolutamente originale che potrebbe trovare qualche paragone, volutamente non casuale, nei Vulture Industries. Questo perché l'uomo che c'è dietro a questi due gruppi è lo stesso, cioè Bjørnar E. Nilsen. La differenza sta nel fatto che Black Hole Generator rappresenta il suo punto di vista personale co-aiutato da altri musicisti. Dicevamo però che il linguaggio musicale presente in questo disco ha degli aspetti molto particolari. Il punto di partenza è sempre il black metal ma le vie musicali che intraprendono le sette tracce incluse nel disco prescindono da limiti e definizioni. C'è qualcosa di cosmico che unisce tutto.




Approfondendo, infatti, il discorso musicale di A Requiem for Terra, viene fuori che c'è una grande dinamicità che genera una serie di discorsi indipendenti abbinabili ad ogni canzone. Tutte unite, però, da una grandissima energia. Occhio però, perché quest'energia non si traduce in ritmiche impazzite o riff massacranti di chitarra. No, anche le canzoni mid tempo hanno la stessa intensità fatta da un trattamento sonoro che tende ad omologare molto la parte strumentale presentandola come un blocco compattissimo e funzionante. La voce cosmica di Nilsen non trova problemi a spaziare tra registri e modalità variopinte di cantare dando ancora di più questa dimensione fantascientifica. Dunque sì, c'è del black metal ma è un black metal che poco e niente ha a che fare con quello di tanti altri gruppi. E' l'aspetto avanguardista quello che conferisce a questo disco una dimensione molto più interessante di tanti altri dischi. E' il trattamento sonoro che gioca con i suoni a regalare l'intensità ed il coraggio presenti nella musica dei Black Hole Generator.

A Requiem for Terra è l'ennesima dimostrazione che in Norvegia lo stato di salute del metal è quello che tutti ci augureremo per noi stessi. Non ci sono limiti ed imposizioni ma un solo obbiettivo: quello di far arrivare il proprio discorso musicale utilizzando tutto quel che possa servire per ingrandirlo. Black Hole Generator è un esempio palpabile dove la spazialità è presente in ogni singola nota. C'è una costruzione accuratissima di ogni brano che sorprende l'ascoltatore. Non appena viene accennata una parte tutto cambia e veniamo catapultati in un nuovo discorso musicale che potrebbe sembrare incoerente ma che guardato alla distanza si giustifica completamente. E' questa la forza di questo disco: l'assenza assoluta di limiti, è chiaro, soltanto, il punto di partenza. Il resto è un'avventura.




Tre consigli di canzoni d'ascoltare.
La prima è la title track che apre il disco. Sin dalle prima note che evidenziano delle chitarre sommerse, trattate quasi come se fossero un materiale, si capisce la genialità del disco. Anche la voce viene trattata come se provenisse da un'altra dimensione. E poi c'è il ritornello, e tutto esplode e si ficca in testa. Il brano si evolve sempre di più strizzando l'occhio al black metal.
Titan è invece un brano dove la dimensione astrale è molto più presente. Ricorda a tratti gli Arcturus, ma successivamente fa capire qual'è la forza di questo disco. I costanti cambi. La dinamicità della voce. I break strumentali pieni di energia. Un grandissimo brano. 
Per chiudere vi segnalo Spiritual Blight. Canzone ciclica che diventa quasi un rituale che ti cattura. Dentro a questo vortice sono tanti gli spunti spunti sonori che ingrandiscono il discorso rappresentando una perfetta chiusura di un album. 



A Requiem for Terra
 ha tutte le caratteristiche che fanno che la musica sia viva. E' un disco senza limiti e quest'apertura mentale regala l'inedito. Non è la replica di qualcosa sentito e risentito ma è una voce nuova con una forza naturale. Dieci anni sono tanti ma l'attesa è valsa vedendo cosa hanno sfornato i Black Hole Generator. Dal cosmo ora torno sulla Terra.


Voto 8,5/10
Black Hole Generator - A Requiem for Terra
Dark Essence Records
Uscita 18.11.2016

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