(Recensione di A Dawn to Fear dei Cult of Luna)
Cosa cercate nella musica? Più passa il tempo e più mi ci addentro in quell'universo. E mi soddisfa fino in fondo. Ogni nuova scoperta si traduce in qualcosa di positivo paragonabile a una nuova esperienza indimenticabile. Ultimamente mi rendo conto anche di un'altra cosa, cioè che sono capace di fare musica. Di creare e di portare a un grado abbastanza completo quello che nasce dalla mia mente. E tutto ciò non sarebbe mai stato possibile se non ci fosse stato un mondo musicale sopra che mi ha catturato, incuriosito, invitato a viverlo da più prospettive diverse. Perché ascoltare è un conto, capire quello che si ascolta un altro e suonare quello che si ascolta ancora altro. La nostra musica potrebbe sembrare fottutissimamente limitata, abbiamo solo 12 note con le quali possiamo "giocare" ma le combinazioni sono così tante che sembrano 12 parti di una fonte inesauribile. Cosa cerco io nella musica? Quello che sto trovando: comprensione, compagnia e la bellezza di creare.
Come si diventa un colosso? Sicuramente grazie al talento e alla propensione naturale di raggiungere altissime vette. Che i Cult of Luna siano un colosso era ormai chiaro da diverso tempo. Ma la "legenda" deve crescere, deve perdurare e deve regalare nuovi elementi che non facciano traballare quella posizione. Per quello arriva A Dawn to Fear. E' inutile, la musica è cambiata drasticamente negli ultimi 20 anni. Nulla è più come prima ma ci si muove in livelli diversi; quello superficiale è quello della musica usa e getta, brani pronti a mandare al dimenticatoio quello che era appena uscito un paio di mesi fa. Un intero trenino di canzoni insulse che poco e nulla ci regalano. Per quello bisogna tuffarsi nel profondo. Perché è all'ombra che si scovano i dischi più interessanti, quelli che ci regalano una certezza assoluta: la musica non muore mai ma continua in un processo di evoluzione che va a pari passo con l'evoluzione umana. Il mondo cambia, diventa caotico, diventa tecnologico, diventa ancora più particolare con aspirazioni condivise dalla gran maggioranza (stessi vestiti, stesse pettinature, stesse ambizioni, poche domande, divertimento di due soldi da ripetere in infinita quantità) ma creando delle tribù marginali dove qualcosa veramente si muove. Credo che ogni epoca ci ha regalato dei gioielli musicali, dischi che raccontano il passato molto meglio di tanti libri perché semplicemente sono il riflesso di quello che si vive. E allora perché il post metal è diventato così interessante?
Ed è qui che voglio prendere A Dawn to Fear e inserirlo in questa riflessione. Questo nuovo lavoro dei Cult of Luna ha tutti gli elementi che definiscono questo genere. Atmosfere cupe che vengono tagliate da momenti musica ipnotici e di ricercata bellezza. Una violenza assolutamente controllata che non va mai e poi mai oltre certi limiti. Un'introspezione che fa diventare ogni singola nota un riflesso della personalità di tanti essere umani.
Ormai tutto è diverso, la tecnologia ha dato voce agli stupidi, troppa, ma ha anche permesso a chi vuole imparare ad avere accesso a molte più fonti, ad avere molti più scambi con persone che cercano le stesse cose e ad avere una voce molto più autorevole. Non voglio dire una sciocchezza ma in genere chi ascolta metal è una persona tremendamente interessante, qualcuno con idee originali, con punti di vista che sono tutto tranne che banali. Ecco, la musica di questo nuovo lavoro della band svedese ha più o meno tutto ciò. Non è mai banale, non è mai semplice ma neanche complessa da risultare incomprensibile. E' un urlo misurato che non nasce dall'isteria ma dal poter permettersi di urlare in un mondo che molto spesso non accetta visioni diverse da quelle che dovrebbero andare bene a tutti. Ci illudono di vivere in un tempo dove tutti abbiamo tutto alla nostra portata ma cercano sempre di farci scegliere le stesse cose, di avere le stesse ambizioni di non lasciare spazio a null'altro. E invece, con profonda intelligenza, c'è tanto altro, c'è un movimento di persone che non si sentono parte di quel mondo e il cui rifiuto condiziona tutto. Perché sì, questo disco così come tanti altri lavori sono figli di un rifiuto, dell'impossibilità di accettare che il mondo continui ad andare nella direzione che va.
Cos'è e com'è il 2019 per me? Risponderei facendo ascoltare A Dawn to Fear. E' cupo, sì, perché i veri grandi problemi dell'umanità non si affrontano ma è anche una voce nuova. La scelta sta se voler ascoltare e analizzare da dove viene il rifiuto profondo verso la direzione che sta prendendo l'umanità o rilegare questo urlo a l'esotica voce fuori campo di un gruppo di disagiati sociali, esotici nel loro vestirsi di nero ma poco pericolosi per via della distanza che mantengono sempre verso il resto della società. Qui finisce il compito dei Cult of Luna e inizia quello dell'intelligenza, o stupidaggine, di chi ha in mano il potere.
Pesco due brani favolosi da questo lavoro, due mostre di quanto diversa e ricercata può essere la creazione di canzoni diverse.
Il primo è The Silent Man. Creazione colossale che fa capire in modo pratico quello che ho cercato di raccontare in queste linee. E' un brano repulsivo, ricercato, ipnotico, mai mansueto, mai scontato, mai libero ma attaccato sempre alla consapevolezza di certe costrizioni, un po' come nostro mondo.
Il secondo è We Feel the End. Toccante, dissacrante, bellissimo e crudele. Non c'è amore nella rabbia? No, tutto il contrario, questo genere di rabbia nasce per il troppo amore. Amore verso il mondo, verso la natura, verso quello che sarebbe bello vivere a pieno ma che viene sistematicamente distrutto. E' un inno alla resistenza, è l'ultimo angolo di poesia rivolto a salvare quello che, forse, purtroppo è insalvabile. E' un brano da brividi, di sottovoce, un brano da ascoltare prima di dormire perché fa capire che ancora c'è umanità e non siamo soli anche se siamo pochi.
A Dawn to Fear traduce al meglio quello che siamo, quello che è un ruolo relegato di essere una voce, autorevole, fuori dal coro. Sono persone così, come i Cult of Luna, quelle che uno dovrebbe avere sempre intorno. Persone che cercano la bellezza nell'essenziale e si arrabbiano se questo non viene garantito, persone disposte a non accettare il corso di un mondo che va sempre di più alla deriva. Educate i vostri figli a essere così.
Voto 9/10
Cult of Luna - A Dawn to Fear
Metal Blade Records
Uscita 20.09.2019