mercoledì 12 ottobre 2016

MONO - Requiem for Hell: il viaggio verso il nostro paradiso personale

(Recensione di Requiem for Hell dei MONO)


C'è del monumentale nella nostra vita. C'è del monumentale nella cultura. C'è del monumentale nella storia. C'è del monumentale nell'architettura. L'uomo ha bisogno di ricordarsi che è tanto oltre ad un corpo. Il monumentale va venerato, va celebrato perché ci va capire di che cosa possiamo essere capaci.

Requiem for Hell è monumentale. Lo è perché racconta senza parole un'opera così monumentale come la Divina Commedia di Dante e regala degli omaggi sonori impressionanti. Il nono album dei giapponesi MONO è sinfonico non solo per via dei curati arrangiamenti per corde ma soprattutto perché ha un'intenzione alta e forte. E' un disco senza falsa modestia e con una grandissima ambizione. E' curato, intenso e coinvolgente e raggiunge un risultato impeccabile.



Questo Requiem for Hell differisce dal binomio The Last Dawn / Rays of Darkness introducendo, nuovamente, una dimensione orchestrale alla musica del quartetto giapponese. La mossa si rivela assolutamente azzeccata perché la contrapposizione che si crea tra "strumenti rock" e quelli "classici" da un'idea perfetta di quello che è questo lavoro. Un lavoro interamente strumentale che potrebbe accostarsi facilmente al post rock di scuola Godspeed You! Black Emperor. Accostarsi ma non assomigliare fino in fondo perché i MONO sono perfetti padroni di una loro personalità musicale piena di sicurezza. La parte orchestrale viene giostrata al meglio essendo un riempitivo perfetto a quello che il gruppo racconta in ognuna delle cinque tracce di questo nuovo lavoro. Il punto di partenza è sempre quello del formatto "rock", due chitarre, basso e batteria, e viene abbellito dalle corde ed il pianoforte accrescendo ogni canzone.

Il viaggio musicale proposto dai MONO, perché sì, questo è uno di quei dischi che fa viaggiare, è epico, misterioso, bellissimo e terrificante nello stesso tempo. E' un'odissea tra gironi infernali, purgatori e paradisi ma è molto di più. Sarebbe facile rimanere dentro all'aspetto "romanziere" e vivere questo disco come la lettura di un libro di fantascienza ma è molto di più. La grandissima qualità di questo Requiem of Hell è che ci fa capire che questo viaggio è il nostro personalissimo viaggio. Siamo noi stessi ad attraversare l'inferno, il purgatorio per cercar di raggiungere il nostro personale paradiso fatto di eventi imparagonabili come la nascita di un figlio. Siamo noi ad essere monumentali perché sopravviviamo a noi stessi, ai problemi ed alle difficoltà. Per quello questo disco è pieno di bellezza, costruito con quella brezza sonora che i bravi gruppi di post rock riescono a ricreare. Ma la bellezza della quale parliamo non è fatta di cose scontate, non si basa in tonalità maggiori ed in cliché di uso e consumo massivo. E' una bellezza che nasce dai processi, dal tempo, dal lento cadere di una foglia in autunno, dal giaccio che si scioglie quando viene primavera. Come vedete i quadri dipinti con la musica sono tangibili oltre che osservabili. 



La title track Requiem for Hell è l' apoteosi fatto musica. E' il vagare tra mondi sommersi fino ad essere circondati dal buio totale. E' un brano di quasi 18 minuti che ci regala la versione più "rock" dei MONO dove il quartetto si esprime al meglio con i quattro strumenti aggiungendo solo semplici sfumature orchestrali. E' un'intenso passaggio che porta la melodia al bordo della dissonanza. 
The Last Scene è, anche esso, monumentale ma non necessita di particolare sviluppi. Parte già con un peso immenso che traduce l'osservazione di Dio, inteso come essere creatore. Dunque un momento unico, di un'immensità che potrebbe portare alla pazzia dove tutto ha senso. La magia dei MONO sta nel tradurre questo momento in un momento carico di nostalgia, di malinconia, forse, di quell'attimo prima dove il cerchio non si era ancora completato.
Ely's Heartbeat è un dono che la band ha fatto alla primogenita di un loro caro amico usando le registrazioni del battito di cuore che si sente durante l'ecografia. La piccola Ely è fortunata perché poche persone possono vantarsi di avere una canzone tanto bella come regalo.



Requiem for Hell ci ricorda cosa siamo. Ci fa pensare capendo che la nostra forza è di gran lunga superiore a quello che, normalmente facciamo. Ogni individuo è un tesoro, è un potenziale creatore di bellezza. I MONO con questo meraviglioso disco ce lo ricordano. Grazie.

Voto 9/10
MONO - Requiem for Hell
Pelagic Records
Uscita 14.10.2016

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